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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La scoperta...dell'acqua calda
Parte a Rosà il nuovo sistema di teleriscaldamento. Presentato ufficialmente l'impianto a biomassa legnosa per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Sarà acceso e funzionante dal 15 ottobre
Pubblicato il 20-09-2010
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La scoperta...dell'acqua calda. Dopo un anno di lavori, realizzati in un unico stralcio, a Rosà è tutto pronto per accendere i motori del nuovo impianto di produzione di energia per riscaldamento domestico a biomassa legnosa.
L'impianto - ubicato in Via dei Fanti, nella parte nord del giardino dell'Istituto Scolastico Comprensivo Roncalli - è stato presentato ufficialmente alla stampa dal sindaco on. Manuela Lanzarin che assieme all'arch. Mirko Campagnolo, responsabile dell'ufficio tecnico comunale, ne ha illustrato le caratteristiche.
“L'impianto a biomassa legnosa - ha spiegato il sindaco Lanzarin - permetterà di produrre energia da fonti rinnovabili, come già accade ad esempio in molti Comuni del Trentino e dell'Alto Adige. L'impianto è stato acceso la settimana scorsa per il collaudo e lo accenderemo definitivamente il prossimo 15 ottobre, data che per legge fissa l'apertura della stagione del riscaldamento, salvo che le condizioni climatiche non richiedono un'apertura anticipata. L'inaugurazione ufficiale dell'impianto è invece prevista per domenica 24 ottobre.”

Il sindaco on. Manuela Lanzarin davanti a una delle due caldaie dell'impianto a biomassa
La centrale a biomassa permetterà di riscaldare l'acqua attraverso la bruciatura del cippato, la materia prima ottenuta dagli scarti della lavorazione del legno. La fonte termica è costituita da due caldaie “a biomassa ad acqua calda” di potenza di circa 3000 Kilowatt di potenza complessiva.
Attraverso una rete di teleriscaldamento di 1680 metri di tubazioni, l'acqua calda in partenza dall'impianto raggiungerà gli allacciamenti degli edifici collegati.
Per il primo anno, in forma sperimentale e di verifica del sistema, è prevista la fornitura di acqua calda - per il riscaldamento e per i sanitari - alle sole utenze pubbliche e comunali: Municipio, Palestra Balbi, Scuola Elementare Pascoli, Istituto Comprensivo Roncalli, Scuola Meterna, Asilo Nido e Stazione Carabinieri oltre alla nuova Casa Alloggio per Anziani in via di ultimazione in Via Lepanto.
In un secondo tempo, dopo il primo anno di rodaggio, saranno collegati alla rete altri edifici sia pubblici che privati, come gli Istituti Pii e la Parrocchia.
“Per tutto il primo anno - ha specificato il sindaco - le caldaie originali degli edifici collegati al teleriscaldamento saranno mantenute, per evitare eventuali problematiche nei primi 12 mesi di fornitura.”
L'acqua di ritorno dalla rete di teleriscaldamento, a temperatura di 60-65°, verrò riportata nell'impianto a una temperatura di 90° e quindi nuovamente inviata alla rete delle utenze.
Il cippato di legno che alimenta il ciclo sarà posizionato in una vasca esterna di 700 metri cubi di capacità.
“E' la quantità corrispondente al fabbisogno di mezza stagione - sottolinea l'Amministrazione rosatese -. Per alimentare l'impianto servono quindi pochi carichi di cippato all'anno. Chi diceva che ci sarà il via-vai di camion non ha da temere nulla.”
“Per l'approvvigionamento del legno - continua l'on.Lanzarin - stiamo stringendo accordi con le segherie della zona, mettendo in pratica la filiera corta.”
L'impianto a biomassa - a impatto zero sotto il profilo architettonico - è costato 1 milione e 500 mila euro, di cui 600 mila contribuiti dalla Regione e gli altri 900 mila a carico del bilancio comunale.
“Nel Veneto - ha concluso il sindaco - si tratta di un progetto pilota nel campo delle energie da fonti rinnovabili. L'impianto permette inoltre la riduzione dell'emissione di CO2 nell'aria. Per studiarlo, nei mesi scorsi, sono venuti qui a Rosà tecnici e amministratori italiani ma anche dall'estero.”
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