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			Non ci sono più speranze per Stefano Farronato, alpinista bassanese, e il suo compagno di spedizione Alessandro Caputo, dispersi da giorni sul Panbari Himal, in Nepal. 
I loro corpi sono stati recuperati dalle squadre di soccorso all'interno della tenda, sommersi da circa tre metri di neve.
La notizia, confermata dal Ministero degli Esteri, pone fine a ore di angoscia per le famiglie e per la comunità locale. 
		
Stefano Farronato, 51 anni. Era un esperto di spedizioni sui versanti himalayani. Foto Leonardo Nave
			Originario di Cassola, era un grande appassionato di montagna e di sfide estreme.
Secondo fonti vicine alla spedizione, Farronato avrebbe dedicato proprio questa scalata al padre, scomparso la scorsa estate.
La spedizione, partita lo scorso 7 ottobre, contava anche un terzo membro, Valter Perlino di Pinerolo, che si è salvato per un caso fortuito: un malore lo aveva trattenuto al Campo Base, spingendolo a rinunciare alla scalata finale. 
È stato proprio Perlino a dare l'allarme per i due compagni.
I due alpinisti erano stati sorpresi da una forte nevicata a oltre 5.000 metri di quota, bloccati al Campo 1 del monte Panbari Himal. 
La tempesta – un enorme ciclone chiamato Montha che ha messo in difficoltà centinaia di escursionisti nella zona – li aveva colti alla sprovvista la notte di lunedì 27 ottobre. 
Erano riusciti a uscire dalla tenda e a comunicare fino a giovedì, quando i loro dispositivi satellitari avevano smesso di rispondere.
Farronato, diplomato all'istituto agrario Parolini e titolare dello studio professionale Aforest, era molto conosciuto in città per il suo lavoro di tecnico forestale e come formatore nel campo dell'arboricoltura.
Tra le sue numerose spedizioni si annoverano anche Patagonia, Ecuador, Groenlandia, Svalbard, Pamir e Mongolia, ma anche un raid tra i ghiacci dell'Islanda e la traversata dell'Alaska in mountain bike.
Il sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco, che in un primo momento aveva espresso la speranza di ricevere buone notizie, ha ora espresso il profondo cordoglio della comunità. 		
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