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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Cimatti senza censura

L'incontro di fine anno del primo cittadino con la stampa locale. “E' l'ultima volta che vi faccio gli auguri da sindaco”. Parlando a ruota libera di molte cose. Compresi i nervosismi della maggioranza: “E' una pazzia avere cinque capigruppo”

Pubblicato il 19-12-2013
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“E' l'ultima volta che vi faccio gli auguri da sindaco.”
Stefano Cimatti approfitta del tradizionale incontro di fine anno con i responsabili delle testate giornalistiche di Bassano per dare il definitivo annuncio della sua intenzione di non ricandidarsi l'anno prossimo al secondo mandato da primo cittadino.
“Non ci ripenso e non ho mai pensato di ripensarci - aggiunge -. Non è un motivo di stanchezza o di delusione, ma è la conferma di quanto avevo già detto in campagna elettorale e cioè che se fossi stato eletto sindaco lo avrei fatto per un solo mandato. Non sono condizionato dalla preoccupazione di avere consenso. L'avessi avuta, non avremmo realizzato il doppio senso in via S. Caterina, i lavori in viale Montegrappa, in viale Pecori Giraldi, alla Ss. Trinità. Tutte cose che erano progettate da anni ma che non erano state fatte perché c'era sempre qualcuno contrario.” “Dopo cinque anni sono meno ambizioso - prosegue -, bisogna considerare anche l'età e il fatto che ho un'azienda che da cinque anni non seguo praticamente più. Ci vogliono persone che hanno voglia di inventarsi qualcosa.”

Il sindaco Stefano Cimatti (foto: archivio Bassanonet)

“Di solito i sindaci si candidano una seconda volta dicendo che “devono completare le cose fatte nel primo mandato” - puntualizza Cimatti -. Ma un ente pubblico deve avere una continuità e l'Amministrazione che viene dopo, chiunque sia il sindaco, deve comunque mettere in atto quanto è stato deciso dall'Amministrazione precedente. Se io ad esempio avessi avuto le mani libere fin dall'inizio il Polo Museale Santa Chiara non avrebbe preso la forma che sta prendendo adesso, con la prospettiva di una struttura espositiva che avrà difficoltà di equilibrio economico di gestione. Per questo progetto la Fondazione Cariverona ha concesso un contributo di 10 milioni di euro. Fossi stato libero di scegliere, avrei chiesto alla Fondazione un contributo magari inferiore ma finalizzato ad altri progetti. Io ad esempio avrei visto meglio il progetto Chipperfield per la riqualificazione delle due rive del Brenta. Ma il Polo Museale Santa Chiara era già stato approvato e lo abbiamo portato in esecuzione, per l'obbligo di dare continuità alle cose già avviate.”
“La nostra Amministrazione ha fatto di più - sottolinea il sindaco -. Ha rifatto tutti i regolamenti: il Regolamento di Edilizia Sostenibile, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, il Piano di Illuminazione, il Piano di Zonizzazione Acustica, il Regolamento di Polizia Urbana, il Regolamento sugli animali. Abbiamo rifatto anche il Regolamento dei quartieri, ed è stato coraggioso dare il voto anche agli extracomunitari. Ma basta andare alla scuola Mazzini e vedere i bambini di tutte le razze che stanno insieme senza problemi. Abbiamo ritenuto opportuno dare uno strumento di partecipazione anche alla comunità straniera adulta. Spero che chi verrà dopo di noi manterrà una visione del futuro legata al bilancio diversa dagli anni precedenti.”
“Bilancio”: è l'argomento chiave sul quale verte il Cimatti-pensiero.
“La mia grande speranza è il bilancio. Nei dieci anni precedenti il debito pubblico aumentava di 4 milioni ogni anno, ora il debito è diminuito di 2 milioni all'anno: da 57 a 45 milioni. 12 milioni di debito recuperati in cinque anni. Spero che chi verrà dopo manterrà questo trend. Sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto in questi anni e speriamo di chiudere il mandato senza troppi nervosismi.”
La parola “nervosismi”, inevitabilmente, stimola la curiosità dei giornalisti presenti sulle discrepanze tra le varie componenti della coalizione di maggioranza, e su quanto questa movimentata convivenza politica abbia influito o meno sul percorso amministrativo del primo cittadino.
“Io ho commesso, per inesperienza, un errore clamoroso nel 2009, in occasione della prima riunione del gruppo di maggioranza - rivela il sindaco -. Si doveva approvare il progetto della pista ciclabile di San Michele, prima di portarlo in consiglio comunale, e due esponenti della maggioranza hanno detto: “Io non lo voto”. In quella occasione Cimatti ha commesso uno sbaglio: non ha reagito. Da allora qualcuno si è ritenuto libero di non adeguarsi alle decisioni prese dalla maggioranza della maggioranza. In cinque anni sono state fatte molte cose, ma ci sono stati anche impantanamenti diversi e la responsabilità è mia, che non ho avuto sufficiente determinazione fin dal primo giorno.”
Ma i sassolini tolti dalla scarpa non finiscono qui: “E' una pazzia avere cinque capigruppo. Ad alcuni apparentamenti del secondo turno di ballottaggio io ero assolutamente contrario. Poi, anche su insistenza di alcune componenti che mi sostenevano, è stato raggiunto un accordo. Visto il risultato ottenuto al ballottaggio, con uno scarto del 12%, penso che avrei vinto anche senza quegli apparentamenti, anche se la controprova non esiste.”
Il grande rammarico del sindaco Cimatti? “La Cittadella dei Servizi, che era prevista nell'area dell'ex ospedale, con due piani sottoterra di parcheggi al posto dell'attuale parcheggio “Le Piazze”. E' la grande incompiuta, dovuta al problema del Tribunale, almeno finché non si saprà il destino ultimo della Cittadella della Giustizia. E' qui che dovremo portare tutti gli uffici comunali nel caso in cui la soppressione del Tribunale sia definitiva. E' necessario unificare gli uffici del Comune per evitare disagi e spostamenti ai cittadini da una sede all'altra e ottenere risparmi nei consumi energetici anche di 700mila euro all'anno.”
E' un Cimatti a ruota libera - come al solito, ma più del solito - quello che interviene all'incontro natalizio di commiato con gli organi di informazione.
Che ricorda quando “i commercianti erano tutti contrari alla Ztl” mentre adesso “abbiamo chiuso piazzetta Zaine su richiesta dei commercianti di piazzetta Zaine” e “i commercianti di via Ferracina hanno mandato una lettera in cui chiedono di chiudere via Ferracina, anche se la soluzione è meno semplice”. Come dire: le soluzioni inizialmente mal digerite, quelle che non portano consenso, alla fine vengono capite e condivise.
Ma ora è il tempo di pensare al panettone. Non prima di aver superato lo scoglio dell'ultimo consiglio comunale del 2013, convocato per lunedì 23 dicembre e dedicato al bilancio. Di tutto il resto ci si tornerà ad occupare - calcisticamente parlando - alla ripresa delle ostilità. E cioè dopo la Befana: la simpatica vecchietta nella cui calza, appesa al camino della maggioranza, il sindaco metterebbe volentieri un bel pezzo di carbone.

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