Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 19-12-2024
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Le estrazioni dentali sono sempre delle cose poco simpatiche da affrontare.
Se però il dente deve essere estratto da un polmone, per evitare gravi danni al sistema cardio-respiratorio, la questione diventa seria davvero.
È quanto incredibilmente accaduto ieri ad un uomo di 87 anni che durante una seduta dal dentista ha inalato accidentalmente un dente che gli è finito nel polmone sinistro, sviluppando una ostruzione acuta del polmone stesso. L'anziano è stato immediatamente portato all’Ospedale San Bassiano, dove è stato assistito prima in Pronto Soccorso e quindi operato d’urgenza e con successo da un’équipe della Pneumologia che ha provveduto all’estrazione del dente dal polmone minacciato dal corpo estraneo.
Il dott. Carlo Barbetta e la dott.ssa Marta Zuffellato con il dente estratto dal polmone del paziente 87enne
Il paziente ora sta bene e già domani potrà essere dimesso: un lieto fine per una situazione in realtà ad alto rischio.
“Il dente in questione aveva anche un impianto con uno spigolo acuminato, cosa che aumentava il rischio di una lacerazione al polmone - spiega il dott. Carlo Barbetta, il medico pneumologo che ha eseguito la procedura di estrazione -. Non solo, in questi casi bisogna fare grande attenzione agli spostamenti del paziente, perché è sufficiente un colpo di tosse o un movimento sbagliato perché il dente di sposti in un altro punto, non più raggiungibile e dove magari può creare una seconda lacerazione.”
Da qui la necessità di intervenire in modo immediato, a salvaguardia della funzionalità respiratoria del paziente.
“È stato davvero un lavoro di équipe, svolto in stretta collaborazione con i colleghi del Pronto Soccorso, della Radiologia e della Rianimazione, che ci ha messo immediatamente a disposizione una sala operatoria e un anestesista”, prosegue il dott. Barbetta.
“Il primo passo - prosegue il chirurgo - è stato localizzare esattamente il dente, tramite una radiografia e quindi la TAC: a quel punto il paziente è stato intubato e sedato per poter essere sottoposto alla procedura, per la quale era necessario che rimanesse del tutto immobile. Accedendo tramite il naso e la bocca abbiamo introdotto il broncoscopio, che consente di raggiungere in profondità i polmoni con diversi dispositivi, una microcamera per la visione e delle speciali pinze azionate dall’altro operatore, la dott.ssa Marta Zuffellato.”
“In questo modo abbiamo potuto “catturare” il dente, facendo grande attenzione perché essendo coperto di sangue e secrezioni, chiaramente in questi casi è sempre difficile avere una presa sicura”, conclude lo specialista di Pneumologia, chiamato a svolgere l’inedito e delicatissimo ruolo di “dentista” polmonare.
“Ancora una volta il nostro personale sanitario ha dimostrato di saper lavorare come un’unica équipe, con grande tempestività e coordinamento - commenta il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza -. Il paziente già domani potrà essere dimesso, così da trascorrere il Natale con i suoi cari dopo questa disavventura che poteva avere conseguenze molto più serie, ma che è stato possibile evitare grazie alla tempestività e competenza dei nostri medici e infermieri.”