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Alessandro Tich
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All Toghe-ther
Manifestazione degli avvocati vicentini davanti al Tribunale di Vicenza contro le carenze di organico che rallentano la giustizia. “Tribunale della Pedemontana, l’ultima delle fantasie che sta percorrendo il settore della giustizia nel nostro Paese”
Pubblicato il 30-05-2025
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Tutti in toga, ma fuori dalle aule di giustizia.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza ha proclamato per la giornata odierna di venerdì 30 maggio lo stato di agitazione dei propri iscritti e nell’occasione è stata indetta una breve manifestazione che si è svolta in tarda mattinata di fronte al Tribunale della città capoluogo, alla presenza anche di alcuni sindaci del territorio vicentino.
All’origine della protesta i numerosi problemi, riscontrati ormai da tempo, relativi all’organizzazione e al funzionamento delle segreterie e delle cancellerie degli Uffici Giudiziari del circondario di Vicenza, tali da compromettere il legittimo esercizio del diritto di difesa e la tutela degli interessi dei cittadini, oltre che l’efficienza e la celerità dei servizi. A tali problematiche più volte evidenziate, non è stata data alcuna soluzione proprio a causa della carenza di personale.

La manifestazione degli avvocati in stato di agitazione
In primis, gli scompensi sono causati dalla scopertura di personale amministrativo superiore al 50%, in particolare nel ruolo di direttore, occupato solamente da quattro dipendenti, in luogo dei sette previsti dalla pianta organica.
E ancora la carenza di organico di oltre il 60% all’Ufficio UNEP (Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti) e la mancanza della strumentazione necessaria per lo svolgimento delle mansioni.
Non da ultima, si aggiunge l’apertura limitata e diversificata per giorni e orari dei vari uffici, con difficoltà di accesso da parte dei difensori e dei privati.
Sono solo alcuni dei problemi relativi all’organizzazione e al funzionamento delle segreterie e delle cancellerie del palazzo di giustizia.
Affiancato dai consiglieri dell’Ordine che hanno esibito dei cartelli con i dati della carenza di personale nei diversi settori, comprese anche le rilevanti scoperture in organico per la magistratura, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, avv. Alessandro Moscatelli, ha ripercorso le principali problematiche che oggi frenano l’efficienza e la celerità dei servizi.
Con un inevitabile accenno conclusivo, perché direttamente collegato alla questione, al Tribunale della Pedemontana, definito “l’ultima delle fantasie che sta percorrendo il settore della Giustizia nel nostro Paese e nei nostri territori.”
“Un’idea seppur legittima che però si sposa con uno stato di fatto che ci dice di andare in un’altra direzione - ha affermato l’avv. Moscatelli nel suo discorso, riferendosi al progetto bassanese -. La prossimità, la vicinanza non sono concetti o indici utili a guidare le scelte in ambito giudiziario. Avete mai visto un cittadino contento di entrare in un’aula di giustizia? Avete ma visto un cittadino lamentarsi di non avere il Tribunale sotto casa?”.
“I cittadini - ha continuato - si lamentano della lunghezza dei processi, dei decreti ingiuntivi che non vengono scaricati dalle cancellerie, delle carceri ridotte a cestini della spazzatura dove gli esseri umani muoiono a decine ogni anno, della mancanza di servizi amministrativi, si lamentano ad esempio della mancanza di un numero di telefono a cui chiedere informazioni. E questa è la situazione, questa è la fotografia.”
“Tutti gli operatori del settore le stanno dicendo questo, Signor Ministro: la nostra non è una considerazione contro qualcosa o contro qualcuno - ha concluso il presidente dell’Ordine -, è semplicemente la visione di chi, conoscendo bene il presente guarda al futuro, al contrario degli organi di governo che talvolta abbracciano idee che paiono legate ad un passato ormai morto e sepolto.”
“La mobilitazione nasce da una constatazione numerica - dichiara l’avv. Alessandro Moscatelli a Bassanonet, a manifestazione conclusa -. Abbiamo scoperture che riguardano il personale amministrativo, in particolare, e scoperture che riguardano la magistratura che sono arrivate a livelli di guardia. Dicevo questa mattina che dopo un periodo molto importante di risoluzione dei problemi che è andato dal 2014 al 2022, notiamo che dal 2022 ad oggi i dati cominciano ad essere preoccupanti.”
“Quindi - aggiunge - è giusto dire ai cittadini che con queste scoperture non si riesce a fornire loro un servizio di qualità. Come si diceva una volta, con i fichi secchi non si riescono a fare le nozze.”
E il Tribunale che si vuol far risorgere a Bassano?
“Noi abbiamo la dimostrazione plastica - è la sua risposta - del fatto che un’iniziativa come quella del Tribunale della Pedemontana non serva, perché prima di fare determinati ragionamenti bisognerebbe coprire tutte le scoperture che riguardano Vicenza, ma badi bene che oggi c’erano i rappresentanti anche degli Ordini degli Avvocati di Treviso e di Padova. E mi permetto di dire che la situazione del circondario della Corte d’Appello di Venezia è tutta uguale. Forse ci sono alcuni Tribunali che sono ancora messi peggio, rispetto a Vicenza.”
Se c’è un avvocato abituato a parlare senza peli sulla toga, questi è Lino Roetta, professionista forense di riconosciuta esperienza e dall’importante curriculum in campo penale.
“La motivazione della protesta, come ha già detto il presidente, era per manifestare pubblicamente il profondo disagio che abbiamo noi avvocati per lo stato disastrato della giustizia a Vicenza - dichiara -. Non è un caso che oggi abbiano partecipato i rappresentanti della magistratura, sia del Tribunale che anche dell’ANM Veneto. Poi dobbiamo ringraziare i sindaci che erano presenti e che hanno dimostrato attenzione.”
“Nello stesso tempo - incalza l’avv. Roetta - dobbiamo ringraziare per l'assenza il presidente della Provincia, che è riuscito a ritagliarsi un giorno per andare a Roma per perorare la causa del Tribunale di Bassano e non ha ritenuto di perdere mezz'ora per dare simbolica adesione alla nostra protesta. Rispondendo alle critiche ha detto che Bassano fa parte della sua Provincia. La sua assenza dobbiamo leggerla col fatto che evidentemente, mentre Bassano fa parte della sua Provincia, il Tribunale del capoluogo non rientra nella sua sfera d’azione.”
“Così pure ringraziamo per l’ampia solidarietà - prosegue l'avvocato con le sferzate - il governatore Zaia, che dimostra ancora una volta di più con il suo concreto operato che per lui Vicenza non fa parte del Veneto, perché è sempre pronto a correre a Bassano ma non lo abbiamo mai visto non solo venire in Tribunale ma nemmeno fare una qualche dichiarazione per chiedere che il ministro si attivi per colmare i vuoti d'organico.”
“Ringrazio anche - conclude un quanto mai pungente avv. Roetta - i consiglieri regionali in carica e quelli che si candideranno, che con la loro significativa assenza di oggi hanno dimostrato di non aver minimamente a cuore, forse per ordine di scuderia, le sorti del Tribunale. Che poi non vengano a chiederci i voti in campagna elettorale, perché la loro assenza pesa.”
Tra le toghe vicentine scese in piazza davanti al Tribunale c’era anche l’avv. Alessandra Capuano Branca, consulente della Commissione parlamentare sul femminicidio.
“Ho aderito con piena partecipazione alla manifestazione e allo stato di agitazione di oggi, che mi auguro continui fino a raggiungere dei risultati concreti - afferma -. Perché vivo tutti i giorni le difficoltà del Tribunale e le vivono i miei clienti ai quali ogni giorno è più difficile spiegare le ragioni della risposta tardiva e della risposta faticosa che si ottiene in Tribunale.”
“Quindi, personalmente - aggiunge -, trovo che la manifestazione di oggi sia stata una buona iniziativa in cui l'avvocatura vicentina, con tutte le forze anche dei sindaci, del Consiglio nazionale forense e degli amministrativi del Tribunale, ha finalmente battuto un colpo in termini tali da poter essere udito da chi non ha l’abitudine di frequentare le letture specifiche tecniche che riguardano i Tribunali.”
“Mi faccia dire una cosa sul Tribunale della Pedemontana - prosegue l’avv. Capuano Branca -. Fermo restando il massimo affetto e la massima stima per i colleghi di Bassano del Grappa e una grande vicinanza alla comunità bassanese che vive in un posto meraviglioso, essendo tutto questo una cosa nella quale credo fermamente, io ho delle domande da fare.”
“E cioè - continua - se ci dicono qual è la vera ragione per cui vogliono fare questo Tribunale della Pedemontana io, personalmente, “mi arrendo”. Ma fino a quando le ragioni che ci vengono dette sono quelle che ho letto fino a questo momento, non ce n’è una che regga.”
E non poteva ovviamente mancare all’appuntamento di protesta l’avv. Gaetano Crisafi, presidente del Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza.
“È stata una manifestazione organizzata dall’Ordine degli Avvocati che ha proclamato lo stato di agitazione dell’avvocatura vicentina per lo stato in cui sta ripiombando il Tribunale di Vicenza - dichiara Crisafi a Bassanonet -. Quindi il mio pensiero è che si tratti di una manifestazione opportuna e non deve essere l’unica.”
Inevitabile chiedere anche al presidente del Comitato quanto influisca in questo senso, per l’avvocatura vicentina, l’incombente prospettiva del disegno di legge per l’istituzione del Tribunale della Pedemontana.
“È inutile che ci giriamo intorno - risponde l’avv. Crisafi -. I cartelli che sono stati esposti dai consiglieri dell’Ordine in ordine alla mancanza di personale amministrativo e giudiziario inducono a pensare che creare un ottavo Tribunale, per andare a togliere ulteriori risorse al Tribunale di Vicenza e a quelli limitrofi, è impossibile.”
Avvocati vicentini, dunque, in stato di agitazione.
Uniti tutti insieme per la stessa causa, che per una volta non è una causa giudiziaria ma è la causa della sostenibilità operativa, a breve e medio termine, del Tribunale di Vicenza.
All Together.
Anzi, pardon: All Toghe-ther.
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