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L'acqua minerale in bottiglia è di livello superiore rispetto a quella che fuoriesce dai nostri rubinetti? A cosa sono dovuti i continui aumenti delle bollette idriche? I depuratori domestici venduti porta a porta migliorano effettivamente la qualità dell'acqua che ci arriva in casa? A queste ed altre domande ha risposto il Dott. Giuseppe Altamore, giornalista e vice caporedattore di Famiglia Cristiana che ormai da diversi anni si occupa di consumi e sicurezza alimentare, con particolare attenzione rivolta proprio alla "questione idrica" che vede interessata non solo la società italiana, ma quella europea e mondiale in generale.
"Qualcuno vuol darcela a bere. Acqua minerale: uno scandalo sommerso", "I predoni dell'acqua", "Acqua S.p.a.", "L'acqua nella storia. Dai Sumeri alla battaglia per l'oro blu": attraverso questi suoi libri, scritti tra il 2003 ed il 2008, Altamore ha cercato e cerca tutt'ora di descrivere un panorama italiano che, a partire dalla "Legge Galli" del 5 gennaio 1994, ha visto cambiare radicalmente il ruolo ed il valore dell'acqua nel nostro Paese, fino alla sua preoccupante e rapida mercificazione attraverso l'articolo 23 bis della Legge n°133 approvata da maggioranza ed opposizione il 6 agosto dello scorso anno.
Lo scenario descritto è assai inquietante: l'obbligo per i Comuni italiani di cedere ad Enti privati la gestione delle proprie reti idriche entro il 2010 ha portato ad una "Febbre dell'oro blu" da cui nessuno pare essere immune, dove società quotate in Borsa si preoccupano, per loro stessa natura, solo ed esclusivamente di ricavare profitto da un elemento precluso a 1,6 miliardi di persone nel mondo e la cui scarsità - ma forse sarebbe meglio dire diseguale distribuzione - è responsabile di 30.000 morti al giorno, di cui 5.000 bambini.

Giuseppe Altamore insieme a Marco Bernardi, presentatore dell'incontro.
La crisi è di livello planetario: si va dal paradossale caso della capitale congolese Kinshasa, città più piovosa del mondo in cui non si contano i decessi per malattie legate alla mancanza d'acqua, alle multinazionali francesi che stanno nemmeno tanto lentamente "invadendo" il mercato delle reti idriche italiane, passando per pubblicità ingannevoli che descrivono le acque in bottiglia - di cui siamo primi consumatori al mondo - come "Elisir dell'Eterna Giovinezza".
"Il petrolio del XXI° secolo" inizia a scarseggiare ed il suo prezzo aumenta, il gioco perverso dell'Economia ha reso quello che si credeva essere un bene di tutti un affare di pochi: cosa può fare il cittadino di fronte a tutto questo? Presupposto irrinunciabile delle soluzioni suggerite da Altamore in "Acqua S.p.a." deve essere la ferma volontà di tenersi informati ed aggiornati sulle politiche ambientali che interessano il nostro Paese, essere "assetati di verità" per evitare che quello che è un diritto possa diventare, in un futuro non troppo lontano, un privilegio.
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