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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Il "Tich" nervoso

Smarrimento Nazionale

Le mie considerazioni definitive sul caso del comunicato stampa del Comitato Ponte Vecchio di Bassano Monumento Nazionale

Pubblicato il 16-04-2024
Visto 11.238 volte

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Ritorno oggi, per l’ultima e definitiva volta, sul caso del comunicato stampa del Comitato Ponte Vecchio di Bassano Monumento Nazionale.
Quello del Comitato è stato un intervento scritto in modo “leggero” e anche brillante, facendo finta di dare voce al Ponte di Bassano, che per contro - in puro stile bassanese - ha suscitato e sta suscitando ancora discussioni e polemiche.
Ma riavvolgiamo per un attimo il nastro.

Foto: Francesco Dal Pian

Domenica 14 aprile: in un giorno della settimana insolito per rivolgersi alle redazioni, arriva il comunicato stampa, senza firme di persone ma col mittente generico “Comitato Ponte Vecchio di Bassano Monumento Nazionale”.
Con l’artifizio comunicativo di una “lettera” “scritta” dal Ponte Vecchio al Comitato, si punta il dito sui comportamenti non consoni che vengono perpetrati tra le architetture palladiane sospese sul Brenta e sugli “usi impropri” del Monumento Nazionale, per il quale viene richiesto “rispetto”.
Fine del riavvolgimento del nastro.
Come ho già spiegato nel mio articolo “Sul Ponte sventola bandiera bianca”, leggendo anche più volte quel comunicato stampa non avevo capito dove fosse la notizia.
E senza una notizia, qualsiasi comunicato stampa è destinato al cestino.
Il Comitato Ponte Vecchio eccetera eccetera, di cui si erano perse le tracce da qualche anno, si era risvegliato all’improvviso per lanciare un ammonimento sui comportamenti non consoni sul Ponte (ciclisti maleducati, bevitori negli spazi non a loro riservati, fumatori eccetera), peraltro e purtroppo già ampiamente noti e quindi tali da non giustificare una “breaking news” della domenica pomeriggio.
Ma poi…

Poi però, leggendo e rileggendo quel testo tra le righe, ero giunto a una conclusione che non è stata smentita.
Ricordo ancora una volta che il comunicato stampa è stato trasmesso proprio in questo momento cruciale e delicato della vita politica cittadina, nell’imminenza del voto amministrativo dell’8 e 9 giugno, e che la comunicazione stessa parla anche di “strumentalizzazioni” del Ponte di Bassano.
Per questo - ed è l’unico motivo che può giustificare la tempistica di un comunicato altrimenti indefinito e indefinibile - si evince che si tratta di una critica subliminale alla recente esibizione di bandiere di partito sul Ponte in occasione della presentazione ufficiale della coalizione di centrodestra a sostegno della ricandidatura a sindaco di Elena Pavan.
Questa chiave di lettura viene confermata anche da un indizio significativo.
Nella mail di domenica 14 del Comitato Ponte Vecchio eccetera eccetera, il testo di accompagnamento del messaggio, riferendosi alla “lettera” “inviata” al Comitato medesimo dal Ponte Vecchio di Bassano detto anche degli Alpini, scrive infatti così:
“Sembra che il nostro amico si sia preso una settimana di riflessioni prima di scrivere, e chiede una cosa: RISPETTO.”
Prendendo in mano il calendario, “una settimana” prima di domenica 14 era il weekend del 6 e 7 aprile.
E proprio sabato 6 aprile è avvenuta sul Ponte la presentazione pubblica della coalizione pro Elena Pavan, con l’esibizione delle bandiere dei due partiti, Fratelli d’Italia e Coraggio Italia, che la sostengono.
I conti tornano, dunque.
Quella che non torna è la motivazione per cui un Comitato che dovrebbe essere apolitico e apartitico (anche se il reale estensore del comunicato, Luca Maria Chenet, è un membro del direttivo della lista civica Impegno per Bassano pro Roberto Marin) ha tirato su tutta questa cagnara.

Come se già non bastasse questo attacco subliminale messo sugli altari, poi si sono scoperti anche gli altarini.
Dalla comunicazione ricevuta ieri dal componente del Comitato Giandomenico Cortese, di cui al mio articolo “A Cortese richiesta”, è venuto fuori che il comunicato stampa è stato concepito e trasmesso alle redazioni “senza peraltro che tutti i componenti del Comitato fossero stati precedentemente informati e coinvolti”, tra cui lo stesso Cortese.
Il noto giornalista ha inoltre chiarito che “il Comitato a suo tempo costituito per dare al Ponte Vecchio di Bassano il doveroso riconoscimento, con Legge dello Stato, di “Monumento Nazionale”, ha esaurito il suo compito con l’attribuzione del titolo”.
A che titolo, quindi, un Comitato che ha esaurito il proprio compito risorge improvvisamente dalle sue ceneri per pontificare sul Ponte?
Sulla questione è stato chiamato in causa anche il sindaco di Cartigliano ed ex deputato della Lega Germano Racchella.
È lui infatti il primo firmatario della legge parlamentare con la quale nel 2019 lo Stato italiano ha sancito la nomina a Monumento Nazionale del Ponte Vecchio di Bassano del Grappa.
Interpellato dal Giornale di Vicenza, in un articolo pubblicato in data odierna Racchella ha affermato la sua “presa di distanza” dall’iniziativa e ha dichiarato di non aver fatto parte del gruppo di autori del comunicato né di aver fatto parte in passato del Comitato, ovvero di avervi lavorato solamente “al fianco” per raggiungere il risultato della nomina del Ponte Monumento Nazionale.
Eppure - secondo informazioni dirette e soprattutto scritte, in mio possesso - il testo del comunicato di richiesta di “Rispetto” per il Ponte sarebbe stato concordato, anche nei toni, con lo stesso Racchella.
Per la serie: ho visto cose, e ne ho testimonianza.

Infine, due o tre cose sulle polemiche accessorie.
I nervi su questo episodio di comunicazione improvvisa e “non concordata” sono talmente scoperti che anche una benevola critica su un aspetto secondario ha generato una reazione scomposta.
Prima, però, devo nuovamente riportare l’elenco dei comportamenti e delle situazioni non consone sul Ponte di Bassano, così come testualmente inserito nel comunicato stampa del Comitato o di una parte di esso, chiedendovi la cortesia di leggerlo con attenzione:
“Usi impropri, maleducazione, strumentalizzazioni, deiezioni di animali, fumatori, bevitori, ciclisti maleducati, cene, concerti, addii ai celibati e nubilati”.
Nel mio articolo di ieri “A Cortese richiesta” avevo solamente osservato quella che per me è stata sicuramente una “involontaria contraddizione”.
E cioè il fatto di aver messo le “cene” tra gli usi non consoni del Ponte, quando uno dei membri ancora “attivi” del Comitato le cene sul Ponte le organizza assieme ai suoi colleghi del gruppo dei ristoratori “Bassano da Gustare” di Confcommercio.
Non lo avevo nominato esplicitamente nell’articolo ma lo nomino adesso.
Si tratta di Roberto Astuni, che commentando su Fb il mio scritto - come se non avesse mai letto il comunicato stampa del suo Comitato - si è scagliato contro il sottoscritto affermando di “non capire” (“neanche giornalisticamente”) come io possa aver “accomunato ciclisti maleducati che non scendono dalla bicicletta, bevitori, fumatori, festaioli di ogni tipo, con la Cena sul Ponte nata tanti anni fa per valorizzarlo”.
Qui mi fermo col virgolettato perché il resto del post non è pubblicabile su una testata giornalistica. E replico in questa sede, dal momento che io non intervengo mai sui social, ai cui post rispondo solo in via del tutto eccezionale come in questo caso e solo sulla testata di cui sono il direttore responsabile.

Dunque: come posso avere “accomunato” la Cena sul Ponte con tutto il resto?
Lo avete scritto voi, cari voi del Comitato o di ciò che ne rimane. Avete messo le “cene” nell’elenco dei cattivi. Quali altre “cene” si svolgono sul Ponte?
Poi Astuni, in un successivo commento, ha aggiunto che “per cene si intendeva i bivaccamenti che spesso fanno”.
E allora, se di “bivaccamenti” si tratta e non di “cene” - e stiamo parlando di due cose completamente diverse -, prima di scrivere e di diffondere un comunicato stampa mettetevi d’accordo tra di voi.
Ma perdipiù, seguendo questa logica, che cosa saranno mai i “concerti”, pure inseriti nell’elenco degli usi non consoni del Monumento Nazionale, visto che è stato proprio il concerto di un’orchestra a salutare in musica nel 2021 la riapertura del Ponte restaurato, senza contare la maratona pianistica sul Ponte che ha preceduto l’inaugurazione?
Forse per “concerto” si intende qualcuno che suona abusivamente il tamburello sul piano di calpestio del Ponte Vecchio di Bassano del Grappa detto anche degli Alpini?
Concludo qui questo mio Tich nervoso, perché penso di aver già scritto anche troppo su questo caso di Smarrimento Nazionale.

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