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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il sig. Francesco

Lutto nel mondo dell’economia veneta per la scomparsa di Francesco Canella, fondatore dei supermercati Alì e Alìper. Oggi anche a Bassano chiusura anticipata alle 14 dei punti vendita del gruppo in concomitanza con i funerali dell’imprenditore

Pubblicato il 02-02-2024
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Elena Pavan

“Grazie Sig. Francesco”.
È la frase stampata su un manifesto con la foto di Francesco Canella, affisso su un totem al parcheggio del supermercato Alìper di via San Giovanni Bosco, in quartiere San Vito a Bassano.
All’ingresso del punto vendita, un avviso informa i clienti: “Oggi il supermercato chiuderà alle ore 14 per la scomparsa del nostro fondatore Francesco Canella”.

Foto Alessandro Tich

È così per tutti i negozi del gruppo veneto della grande distribuzione alimentare, in concomitanza con i funerali dell’imprenditore padovano, fissati alle 15 nella Basilica di Santa Giustina a Padova, con la partecipazione del governatore Luca Zaia.
Una decisione presa per consentire a tutti i dipendenti di partecipare alle esequie.
Il “padre” dell’impero Alì è mancato lo scorso 30 gennaio all’età di 92 anni.
Accanto a lui, la moglie Rossella e i due figli, Marco e Gianni.
La sua è una storia che ricalca tante analoghe storie di imprenditori partiti da zero e “fatti da sé” nel Nordest d’Italia.
Nato a Veggiano (PD) nel 1931 da una famiglia contadina, aveva iniziato davvero dal nulla, prima come garzone di bottega nel suo paese natale e poi come garzone di uno spaccio di generi alimentari a Padova.
Nel 1958 avrebbe rilevato quello spaccio, firmando 195 cambiali, iniziando la sua attività di futuro imprenditore.
La svolta è avvenuta nel 1965 quando Francesco, in un viaggio a Boston organizzato dalla Camera di Commercio di Milano, scoprì che all’interno di un supermercato all’americana può esistere il banco gastronomia servito.
È stata la lampadina accesa per lanciare la sua sfida nel settore, il 20 ottobre del 1971: l’inaugurazione del suo primo supermercato, in via Curzola a Padova, il primo in Italia dotato per l’appunto di un banco gastronomia servito.
Quel punto vendita venne chiamato Alì, contrazione della parola Alimentari, oggi annoverato nella lista dei Marchi Storici.
Da allora è partita una straordinaria vicenda imprenditoriale, sempre nel segno dell’innovazione.
Ad esempio nel 2001, molto prima dell’obbligo di legge, il gruppo Alì introduceva le prime shopper biodegradabili.
Il tratto distintivo della realtà commerciale fondata da Canella è stato sempre l’impegno rivolto all’ambiente, alla comunità e alla persona attraverso numerosi progetti di responsabilità sociale e iniziative realizzate con il coinvolgimento dei clienti. Come la raccolta fondi per la ricerca contro il cancro al seno e poi ancora, nel tempo, a sostegno di Città della Speranza, Banco Alimentare, Scuola Triveneta Cani Guida, Medici con l’Africa Cuamm, IOV (Istituto Oncologico Veneto), ENPA e tanti altri.
Inoltre, grazie al progetto “We Love Nature”, il gruppo ha donato e messo a dimora compressivamente 52.000 alberi nel territorio veneto.
E anche in occasione dei funerali di oggi, per chi volesse rendere omaggio al fondatore scomparso, è stata attivata una raccolta fondi per Medici con l’Africa Cuamm.
Sebbene nel 2017 avesse passato il testimone della conduzione dell’azienda a figli e nipoti, Francesco Canella non si era mai allontanato dalla sua “creatura”.
“Tutti ricordano - afferma il consigliere regionale della Lega Giulio Centenaro - le sue visite alle varie sedi, anche di domenica, per incoraggiare i più giovani a impegnarsi e costruire qualcosa di concreto per sé e per la comunità.”
Ecco dunque, anche se in breve, chi è stato e che cosa ha fatto il sig. Francesco.
Partito da uno spaccio di generi alimentari, ha creato un’azienda che nel 2023 ha superato il miliardo e quattrocento milioni di fatturato e che oggi conta 117 punti vendita in Veneto ed Emilia Romagna, dando lavoro ad oltre 4.700 collaboratori.
Ne scriviamo su Bassanonet perché è un’azienda che dà lavoro anche nel Bassanese.
E, coi tempi che corrono, è sempre una grande cosa.

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