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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Figli di un Caffè minore
Le condizioni dei marciapiedi di periferia e il futuro Caffè Italia “accessibile anche per i disabili”. L’affondo di una cittadina, figlia di un genitore anziano residente in quartiere Firenze e costretto sulla sedia a rotelle
Pubblicato il 08-11-2023
Visto 9.905 volte
“Bassano del Grappa - Due parole sul lavoro della competente ed empatica Amministrazione Comunale”.
Con una frase del genere, sull’intestazione della mail inviata nientemeno che alla presidenza della Regione Veneto e per conoscenza alla redazione, si capisce subito che il contenuto sarà alquanto pepato.
Il mittente si firma col nome di Maria Antonietta Marino, molto sensibile al problema dell’accessibilità di percorsi e strutture ai disabili in quanto figlia di un genitore anziano, residente in quartiere Firenze, costretto sulla sedia a rotelle.
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Foto Alessandro Tich
A scatenare le rimostranze della scrivente è stato un post pubblicato su Facebook dal sindaco Elena Pavan, di cui ha allegato anche uno screenshot, che in merito al futuro Caffè Italia - del cui intervento di ampliamento, come noto, è stato approvato il progetto esecutivo - annuncia che “resterà dunque un caffè storico, ma accogliente e accessibile, anche per i disabili”.
Ovvero, nella fattispecie, questa parte del post del sindaco:
“Il “nuovo” Caffè Italia conserverà la sua identità, senza impattare con lo spazio esterno, grazie a un plateatico privo di verande, e valorizzando l’adiacente Torre delle Grazie, i cui locali interni saranno utilizzati per dare impulso al servizio di accoglienza e come spazi espositivi di cui la nostra Bassano ha sempre necessità.
Resterà dunque un caffè storico, ma accogliente, confortevole e accessibile, anche per i disabili.”
“Vorrei capire - scrive la cittadina - in che modo i bassanesi dovrebbero beneficiare di un caffè “confortevole anche per i disabili” quando, di fatto, la maggior parte dei disabili a quel caffè avrebbe modo di arrivarci solo se il teletrasporto fosse un'opzione.”
E aggiunge: “Di grazia, da quale punto della città dovrebbero partire i disabili intenzionati a prendersi un gelato al Caffè Italia? Da figlia di genitore anziano e in sedia a rotelle residente in Quartier Firenze, immagino il proposito non includa i figli di un Dio minore residenti al di fuori delle mura cittadine (l'unica zona della città vagamente degna di attenzione): per noi sarebbe già un traguardo arrivare alla pasticceria del quartiere, visto lo stato dei nostri marciapiedi che nulla hanno da invidiare a quelli di Sarajevo negli anni '90.”
A testimonianza di tale affermazione, la scrivente ha allegato alcune foto dei marciapiedi di quartiere Firenze e anche di via Carpellina, che vedete pubblicate nella photogallery in calce, precisando che non sono “nemmeno i peggiori qui in zona”.
Mi permetta comunque la signora Marino di controbattere che i marciapiedi di Sarajevo degli anni ‘90, che io ho visto con i miei occhi e su cui ho camminato, erano un’altra cosa.
Ma torniamo a Bassano.
“Ci tengo a sottolineare - continua il messaggio - di aver già sottoposto il problema a chi di dovere, insieme ad altre problematiche legate alla sporcizia di strade e marciapiedi, ma sto ancora aspettando risposta alle numerose comunicazioni inviate nei mesi passati (a esclusione di una mail in cui mi si spiegava che la manutenzione dei parchi giochi è resa difficoltosa dall'imprevisto cambiamento climatico).”
Conclude Maria Antonietta Marino: “Conto di ricevere riscontro da qualcuno in grado di disegnare una O col bicchiere.”
Disabili residenti fuori dal centro storico, quindi, come figli di un Caffè minore?
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