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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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L’amaro calice di Prosecco

Il titolo di Città Veneta della Cultura 2023 assegnato a “Terre Alte della Marca Trevigiana” con Pieve di Soligo Comune capofila. Niente da fare per Bassano del Grappa e Marostica. La delusione dell’assessore Cabion

Pubblicato il 07-04-2023
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And The Winner Is…
Nossignori, niente da fare. The Winner non è la Città di Bassano del Grappa e non lo è neppure Marostica.
Il titolo di Città Veneta della Cultura 2023, a cui ambivano tra gli altri anche i due Comuni del nostro territorio, va a “Terre Alte della Marca Trevigiana”, cordata di enti locali con il Comune di Pieve di Soligo come capofila.

Fonte immagine: donnad.it

La notizia è stata ufficialmente comunicata dalla Regione Veneto.
L’esito del “contest” territoriale è stato infatti annunciato oggi dal presidente della Regione Luca Zaia in un incontro a Venezia in cui erano presenti l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari, il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan e - visto che senza Prosecco, a quanto pare, il mondo non si muove - la presidente dell’Associazione Colline del Prosecco Unesco Marina Montedoro. Cin cin.
Esulta il governatore del Veneto, visto che ha vinto un concorrente di casa sua.
“Mi congratulo con i vincitori del bando - dichiara Zaia in un comunicato stampa trasmesso in redazione - per come hanno dimostrato di sapere fare squadra nell’ambito di questa intesa programmatica, dimostrazione che il progetto è sempre più un volano per la promozione e la coesione di immagine del territorio.”
“Il riconoscimento di Città Veneta della Cultura, infatti - prosegue il governatore -, è stato istituito con legge regionale al fine di sostenere e promuovere la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale, la crescita del turismo e degli investimenti nel territorio, la conservazione dell’identità, la creatività, l’innovazione, la crescita economica e sociale del territorio.”
Non si tratta di bruscolini: la scelta della commissione regionale preposta alla valutazione delle candidature e all’assegnazione del titolo è caduta si questo gruppo di enti dell’Alta Marca che ha presentato un programma dal valore complessivo di 970.000 euro, a cui, con questa vittoria, la Regione Veneto contribuirà con un finanziamento di 100.000 euro.
Ma cosa prevede il programma vincitore, incentrato sul territorio delle colline del Prosecco Unesco?
“Al centro della proposta di programma culturale vincitrice ci sono i temi “musica per il paesaggio” e “musica nel paesaggio” - spiega la nota stampa regionale -. Una serie di eventi musicali che hanno come scenari spazi inconsueti: dai laghi alle vigne, dai belvedere alle manifatture, dalle cantine alle chiesette rurali, e che si svolgono in momenti particolari del giorno come l’alba o il tramonto nel periodo tra aprile e novembre 2023.”
Previsti a tale riguardo, come dal sito ufficiale culturaveneto.it, “oltre 60 eventi per favorire il dialogo tra l'offerta culturale, turistica ed enogastronomica in un ottica di sostegno alle politiche di coesione, inclusione sociale e rigenerazione degli spazi urbani”.
E allora musica, maestro: via alle note e alle bollicine.

Ma sciroppiamoci un attimo un po’ di regolamento del concorso.
Il titolo di Città Veneta della Cultura viene conferito annualmente a un Comune, o a più Comuni in forma associata, o a unioni di Comuni del territorio, con la finalità di “sostenere e valorizzare l’autonoma capacità progettuale dei comuni del Veneto in ambito culturale, la valorizzazione e la fruizione del loro patrimonio culturale materiale e immateriale, la crescita del turismo e degli investimenti nel territorio, la conservazione dell’identità, la creatività, l’innovazione, la crescita economica e sociale del territorio”.
Tra i vari obiettivi richiesti per i progetti candidati: valorizzare i beni culturali e paesaggistici del territorio, migliorare l’offerta culturale e rafforzare i collegamenti del settore culturale con gli altri settori, incrementare i servizi rivolti ai turisti, aumentare la visibilità delle città a livello nazionale ed internazionale mediante la cultura, eccetera eccetera.
Istituito con legge regionale nel 2021, il concorso è giunto quindi alla sua terza edizione.
I precedenti vincitori sono stati Cittadella (2021) e Caorle (2022).
Quest’anno hanno partecipato in tutto 18 candidati, tra Comuni e raggruppamenti di Comuni, e tra i cinque Comuni dell’“area vicentina” aspiranti al titolo c’erano anche, per l’appunto, Bassano del Grappa e Marostica. Bassano del Grappa, in particolare, ambiva ad ottenere il titolo sulla scia del grande richiamo della mostra di Canova che ha generato in città un clima di fervore sui più diversi fronti culturali.
“Noi abbiamo presentato quanto di meglio pensavamo di poter fare, eravamo lusingati da un progetto veramente importante - dichiara a caldo a Bassanonet l’assessore comunale alla Cultura Giovannella Cabion -. Sono state messe insieme tantissime progettazioni di 36 soggetti e associazioni della città, per un programma culturale a 360 gradi. Operaestate era stato messo solo come corollario, era un bellissimo progetto di cultura.”
“Probabilmente - aggiunge l’assessore - ha pesato molto il fatto che il progetto vincitore è stato presentato da più Comuni che si sono messi insieme e ha prevalso la logica della rete e del progetto condiviso. Lo dico con un po’ di tristezza, quando l’ho saputo mi è molto dispiaciuto.”
A Bassano del Grappa non resta dunque che metabolizzare la sconfitta e bere tutto d’un fiato l’amaro calice di Prosecco.

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