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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Special report

Attualità

L’ascensore comunale

Presentata in commissione consiliare la proposta di progetto del sistema di trasporto meccanico tra Prato Santa Caterina e viale dei Martiri

Pubblicato il 21-01-2022
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L’assessore comunale e l’ascensore comunale. “Questa è la soluzione che verrà depositata come progetto definitivo e presentata, per l’approvazione, alla Soprintendenza. Poi si passerà alla progettazione esecutiva. È una proposta che è già stata condivisa con la Soprintendenza, sapendo che c’è già un’idea di massima che il progetto vada bene.”
Andrea Zonta, assessore comunale ai Lavori Pubblici, introduce con queste parole l’illustrazione del progetto di trasporto meccanico tra Prato Santa Caterina e viale dei Martiri, all’ordine del giorno della riunione della 3° commissione consiliare “Territorio” nella sede dell’Area Lavori Pubblici al Castello degli Ezzelini.
Per l’importante progetto - la cui idea originaria è stata concepita ai tempi dell’amministrazione Poletto, ma la cui concezione definitiva è stata riveduta e corretta dall’amministrazione attuale - siamo ormai alla fase decisiva.

Un “foto-inserimento” dell’ipotesi progettuale (per gentile concessione: arch. Felics Zanata)

L’obiettivo dell’opera pubblica è quello di facilitare la mobilità delle persone sul frequentato tratto di collegamento pedonale tra il parcheggio del Prato e quartiere Margnan da una parte e il centro storico dall’altra, caratterizzato da ripide pendenze, poco agevoli per le persone anziane, portatori di disabilità, mamme con carrozzina eccetera. Il compito che è stato affidato al progettista dall’amministrazione comunale è il seguente: trovare la soluzione per un sistema di trasporto meccanico che porti le persone dal Prato - in corrispondenza dell’inizio della salita-scalinata mozzafiato (in tutti i sensi) Gerhard Ott - fino a su in viale dei Martiri, nel punto di fronte al Teatro Astra, e viceversa. Il progettista in questione è l’arch. Felics Zanata, contitolare dello studio associato Zanata Group di Bassano, affidatario dell’incarico di elaborare un’ipotesi progettuale che vada bene per la Soprintendenza e soprattutto per la città.
È lui - con l’ausilio di una serie di slide proiettate sullo schermo - che presenta ai consiglieri della commissione consiliare presieduta da Mauro Zen il risultato del suo lavoro, frutto di una serie di analisi preparatorie all’intervento da realizzare in uno dei punti storicamente più sensibili e paesaggisticamente più pregiati di Bassano del Grappa. “Senza analisi, in contesti così delicati, non può esserci progetto”, spiega Zanata. E di queste analisi io provo adesso a fare sintesi.

Un’area tutelata da ben due vincoli paesaggistici, con una struttura morfologica e geologica molto particolare, posta tra due “brani di città” altrettanto singolari.
Da una parte il Prato, oggi adibito a parcheggio con 294 posti auto, chiamato così perché per lungo tempo è stato uno spazio erboso adibito a “Prato della Fiera”.
Dall’altra viale dei Martiri, già Contrada delle Grazie e via XX Settembre, trasformato da strada chiusa a nord dalle mura viscontee, abbattute a fine ‘800, a passeggiata panoramica della città.
In mezzo ci sono le rive: la scarpata verde con una pendenza naturale del 62%, probabile residuo dell’ultimo fronte di una “lingua glaciale” del deposito di un ghiacciaio dei millenni che furono. Una pendenza talmente ripida e impraticabile che per superarla, come ben sappiamo, sono state realizzate due scalinate in diagonale: la già citata salita Gerhard Ott (60 m. di lunghezza, 32 alzate e un dislivello di circa 14 m.) e la salita oggi intitolata alle Vittime dell’odio e delle persecuzioni (lunga 35 m., 29 alzate e 10 m. circa di dislivello). A pochi metri dall’imbocco di salita Ott, dove partirà anche il futuro sistema di trasporto meccanico, ci sono i bagni pubblici: realizzati a loro tempo a servizio della Fiera nel Prato, oggi costituiscono un elemento di degrado e non sono più funzionali all’originaria destinazione. Per questo motivo, contestualmente ai lavori dell’ascensore comunale, saranno rimossi. Sono questi, ridotti all’osso, i principali elementi distintivi della zona di intervento, come dalla più ampia e approfondita esposizione dell’arch. Zanata ai commissari relativamente all’analisi fotografica e all’analisi filologica (storica) e critica effettuate.
Condizioni preliminari che vanno combinate con gli obiettivi dell'amministrazione comunale: realizzare in loco un sistema di trasporto per i pedoni che superi un dislivello di 14 m. in altezza e una distanza di 25 m. in lunghezza, fermi restando gli elementi paesaggistici da preservare, in primis la veduta panoramica a nord e la visione del Castello da est.
Riusciranno i nostri eroi a trovare la quadratura del cerchio? Riusciranno, riusciranno.

La proposta progettuale che viene presentata è l’antitesi di altre tre ipotesi che sono state invece scartate dal progettista perché impraticabili.
La prima prevedeva un ascensore che dal Prato si alza in verticale per 17 metri (l’altezza di un palazzo di 5 piani) per proseguire con una passerella orizzontale lunga 25 m., sopraelevata e collegata al viale dei Martiri. Mission:Impossible: il paesaggio ne sarebbe uscito deturpato. La seconda ipotizzava di realizzare un tunnel sotto le rive, da cui accedere all’ascensore che dall’“interrato” sale in verticale fino al viale. Scartata anche questa, per gli evidenti rischi di sicurezza per le persone dentro il tunnel nelle ore serali e notturne. Terza idea eliminata: accesso all’ascensore verticale attraverso una trincea aperta nelle rive. Una “fenditura” che tuttavia rappresenterebbe una lacerazione paesaggistica di forte impatto.
Da qui l’elaborazione della effettiva proposta di progetto: superare il dislivello delle rive con due ascensori inclinati, adeguati al pendio esistente, con cabine in vetro.
“Piccoli volumi - spiega in commissione l’arch. Zanata - che si inseriscono in maniera armoniosa nel contesto paesaggistico.” Le due cabine, ciascuna della portata fino ad 8 persone, salgono e scendono su una doppia monorotaia. Scartata l’opzione di una cabina unica: comporterebbe la costruzione di una scala parallela di emergenza in caso di guasto dell’impianto. Per gli ingressi e le uscite dai due ascensori inclinati, la proposta progettuale inserisce una piccola stazione a valle e un piccola stazione a monte. La stazione del Prato ha le pareti in vetro e una copertura “ad elle” in acciaio corten o materiale simile. La stazione in viale dei Martiri, di fronte all’Astra, è invece totalmente in vetro e non interferisce con il marciapiede della passeggiata panoramica.
Le due cabine - concepite con la collaborazione dell’ing. Claudio Gregori di Terni, uno tra i massimi progettisti di ascensori inclinati - sono autonome, con la possibilità di 81 cicli all’ora e una portata oraria di 650 persone tra andata e ritorno. Tempo di percorrenza previsto, dal momento di entrata a quello di uscita dalla cabina: circa un minuto e mezzo.
L’ascensore comunale è questo qua.

“Il costo complessivo dell’ipotesi progettuale è di 600mila euro in quadro economico, compresi cioè anche gli oneri e l’Iva - spiega l’assessore Andrea Zonta -. Entro fine mese la invieremo alla Soprintendenza, i cui tempi di risposta sono di circa 4 mesi. Se la risposta sarà positiva, come auspichiamo, o dopo aver attuato le eventuali modifiche o prescrizioni, passiamo al progetto esecutivo e al bando di gara entro la fine del 2022.” Obiettivo dichiarato dell’esponente di giunta: inizio lavori nel 2023 e inaugurazione nel 2024 o anche prima.
Si tratterà comunque di un impianto indipendente, come gli ascensori normali, con controllo remoto senza l’utilizzo di personale in loco. Per realizzarlo bisognerà adeguare allo scopo l’attuale passaggio pedonale tra il parcheggio di Prato Santa Caterina e il punto di partenza di salita Gerhard Ott e del futuro ascensore inclinato. Sarà eliminata la degradata struttura dei bagni pubblici e la pendenza del passaggio (che oggi oscilla tra il 2% e l’8,5%) sarà uniformata al 5%.
Ma la città non rimarrà sguarnita per le necessità impellenti dei momenti del bisogno.
Come anticipa ancora l’assessore Zonta, contestualmente alla rimozione degli attuali bagni pubblici del Prato per agevolare l’accesso all’impianto di trasporto meccanico, verrà realizzato un nuovo gabinetto pubblico all’interno dell’area del parcheggio Prato 1.
Il tutto inserito, come garantisce in commissione lo stesso assessore, in un più ampio piano di riqualificazione dei bagni di servizio della città.
Ma adesso basta parlare di bagni, toilette o gabinetti pubblici: non vorrei trasformare Bassanonet in WC Net.

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