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Cose turche

Ordine del Giorno delle minoranze in consiglio comunale sull'invasione militare della Turchia in Siria: risposta a un messaggio al direttore trasmesso in redazione da un nostro lettore

Pubblicato il 26-10-2019
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Ho ricevuto oggi in redazione la seguente “mini-lettera al direttore” trasmessami dal nostro lettore Carlo Todeschini:

“Egr. Dott. Tich, leggendo il suo ultimo “Una serata di M” mi sono preoccupato perché essendo stato congedato nel lontano 1967 col grado di sergente dell’artiglieria contraerea missili non vorrei che le minoranze (in tutti i sensi) del comune di Bassano chiedessero al Sindaco (forse non conoscono ancora la sintassi) di adoperarsi per un richiamo, subitaneo, in armi, di tutti i graduati in specializzazioni tecnologiche da schierarsi in territorio curdo in difesa della pace (cieli liberi Bassano). Devo essere preoccupato, devo indossare anticipatamente le “mutande tattiche” allora in dotazione? Augurandole buon lavoro la ringrazio anticipatamente della eventuale risposta, la leggo sempre con piacere. Carlo Todeschini”

Foto: Alessandro Tich


Alle richieste garbate, perlomeno nei confronti del destinatario, si risponde sempre ed ecco quindi la mia risposta.

Egr. Sig. Todeschini, spiego innanzitutto per chi ci legge, e non avesse ancora letto “Una serata di M”, alcuni riferimenti del suo intervento.
La questione di cui si parla è l'Ordine del Giorno che sarà presentato nel prossimo consiglio comunale di Bassano dalle minoranze consiliari in blocco, che è intitolato “Solidarietà alle popolazioni del Nord della Siria” e che è rivolto “alla Sindaca” (da qui la sua osservazione in materia di sintassi) e “alla Giunta comunale”.
Nell'articolo in questione, che si occupava anche di tante altre cose, ho presentato il contenuto dell'OdG in sintesi, per cui in questa occasione posso fornire qualche ulteriore dettaglio. Dunque le opposizioni prendono di mira “l'invasione del Nord della Siria attuata con una offensiva militare dal Governo della Turchia” e iniziano il testo del documento come segue: “Premesso che la nostra città è Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza, prendiamo atto che oggi un popolo, che ha difeso non solo i suoi membri, ma anche il mondo intero dall'espansione del califfato nero, viene attaccato con violenza. L'improvvisa invasione turca in Siria sta uccidendo indiscriminatamente i civili, mettendo in fuga decine di migliaia di persone, e ora si va verso uno scontro diretto tra l'esercito turco e quello siriano.”
L'OdG sottolinea che “queste azioni di guerra violano il diritto internazionale” e ricorda “il ruolo che il popolo curdo, con le sue milizie, ha avuto e continua ad avere nel contrasto al terrorismo islamico dell'ISIS, per assicurare a quella regione stabilità e pace”.
Si rileva inoltre che “i sindaci democraticamente eletti in Turchia sono destituiti con l'accusa di correlazione al terrorismo, solo perché appartenenti alle formazioni politiche non tollerate dal Governo turco”. L'Ordine del Giorno alza quindi l'asticella prendendo atto “di come il Presidente degli Stati Uniti e quello della Turchia abbiano violato l'accordo negoziato tra l'amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale e lo Stato turco per la tutela dell'area, permettendo di fatto ad un'oasi di stabilità e coesistenza di entrare in un altro periodo di sanguinosi conflitti”.
Le minoranze puntano il dito sul fatto che “i combattenti dell'ISIS responsabili di terrorismo, detenuti dall'amministrazione autonoma del Nord della Siria, provengono dalla Turchia e pertanto la richiesta del Governo turco di consegnare 70.000 prigionieri appare come una chiara minaccia alla pace internazionale”.
Infine rilevano “come l'operazione di guerra scatenata dal governo turco rischi concretamente di rafforzare l'ISIS”.
Da qui la richiesta al consiglio comunale di esprimere “la sua solidarietà al popolo curdo e alle popolazioni del Nord della Siria e il massimo sdegno per la guerra iniziata dal Governo turco con l'invasione dei territori della Siria settentrionale”. E la richiesta “alla Sindaca e alla Giunta Comunale” (sic) di “farsi portavoce presso il Governo italiano affinché si attivi a tutti i livelli internazionali perché si fermi il conflitto e, nel perdurare dell'attacco militare, vengano emanate o, se in atto, rafforzate le sanzioni necessarie per indurre il Governo turco a fermare il massacro e a ritirare il suo esercito”.

Questo dunque il contenuto dell'Ordine del Giorno dei consiglieri comunali di minoranza.
E vengo finalmente a Lei, Sig. Todeschini. Le rispondo di non preoccuparsi e di rimanere tranquillo. Le sue “mutande tattiche” resteranno in armadio. Come vede, non c'è nessun accenno all'eventuale istanza da perorare a Palazzo Chigi di un invio in territorio curdo di truppe specializzate di interposizione di pace. Ma non è questo il punto.
Potrò essere sempre e ovviamente smentito, ma quella del contrasto politico all'invasione militare turca nel Nord della Siria non mi pare una questione che possa entusiasmare l'attuale maggioranza amministrativa bassanese. Già un'altra questione di rilevanza planetaria era stata posta lo scorso luglio in una mozione di alcuni consiglieri di opposizione che chiedevano all'amministrazione di Bassano di aderire alla “Dichiarazione di emergenza climatica e ambientale”. Mozione respinta “non per disinteresse” ma perché, come spiegato dal sindaco in un comunicato stampa, “prematura per un tema che merita il giusto approfondimento e già inserito nelle linee programmatiche che presenteremo al consiglio”. E questo anche perché “non basta semplicemente approvare una mozione, è doveroso mettere un piano di provvedimenti che siano utili e realizzabili”.
Immaginatevi adesso l'amministrazione di una cittadina di 43mila abitanti come la nostra che deve prendere posizione sul Governo turco e sul presidente Erdogan.
E immaginatevi un sindaco che si fa “portavoce presso il Governo italiano affinché si attivi a tutti i livelli internazionali perché si fermi il conflitto”, dopo che lo stesso sindaco Elena Pavan, sabato scorso 19 ottobre, ha preso parte alla manifestazione della Lega e del Centrodestra di piazza San Giovanni a Roma commentando sulla sua pagina Facebook: “Oggi un oceano di gente ha chiesto di andare al voto contro questo governo abusivo. Bassano c'è.”
A parte che su questa dichiarazione del nostro primo cittadino ritornerò con un mio prossimo editoriale, non mi sembra di poter dire che - qualora e quand'anche emergesse nella giunta bassanese un imprevedibile spirito pro curdo - le premesse di dialogo tra il sindaco di Bassano e l'Esecutivo centrale siano tra le migliori.
Inoltre il sindaco Pavan non ha nemmeno preso posizione su una questione internazionale, ma di rilievo locale, come le offese via social alla città tedesca gemellata di Mühlacker che meritavano una netta presa di distanza, in rappresentanza di tutti i cittadini di Bassano, da parte dell'amministrazione pubblica. Non vedo come e in base a quali presupposti possa prendere posizione su una questione internazionale di rilievo mondiale come la crisi bellica Turchia-Siria.
Tutto questo per dirLe che in base a ciò che captano le mie antenne non sussistono le condizioni politiche affinché l'attuale maggioranza si prenda in carico un mandato così impegnativo e che la questione affrontata in consiglio comunale si risolverà in una bolla di sapone. A Bassano di cose turche ne abbiamo già abbastanza.

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