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Il caso Monegate
Sul gruppo Facebook BSC il consigliere comunale di centrodestra Stefano Monegato esprime parole “allusive” sul consigliere regionale PD Alessandra Moretti. Insorge il PD cittadino: “Insulti e sessismo, Monegato si dimetta”
Pubblicato il 30-12-2018
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Sui social siamo abituati a leggere di tutto e di più. Se però rivesti un ruolo politico o istituzionale, quello che posti può diventare carne alla brace.
Accade dunque, egregi lettori, che sul gruppo Facebook “Bassano Senza Censura” si è infiammata una colorita (uso un eufemismo) discussione sulla figura di Alessandra Moretti, consigliere regionale e già capogruppo del Partito Democratico al consiglio regionale del Veneto, recentemente riapparsa a Bassano del Grappa per un sopralluogo conoscitivo, assieme al vicesindaco e collega di partito Roberto Campagnolo, sul Ponte Vecchio. Lo spunto della catena di commenti nel gruppo FB è stato un post che si chiedeva come mai ultimamente si vede spesso la Moretti sul Tg della tivvù locale: la qual cosa ha dato la stura a una serie di interventi al fulmicotone da parte dei “non-ammiratori” dell'esponente vicentina del PD.
Tra questi si annovera anche Stefano Monegato, consigliere comunale della lista civica di centrodestra “Impegno per Bassano”, che sulla altalenante carriera politica della ex deputata europea ha postato un commento in cui ha usato il verbo della lingua italiana che si usa di solito per indicare i “non eletti” e la cui radice è lo strumento a fiato che veniva suonato da Louis Armstrong, ma che significa anche un'altra cosa. Vabbè, dai, tagliamo corto: ha usato il verbo “trombare”. Sostenendo che la Moretti “è stata trombata dappertutto” e che adesso “sta dando una “mano” ad un membro del partito”.

Il consigliere regionale del Partito Democratico Alessandra Moretti (fonte immagine: blastingnews.com)
Apriti cielo: ne è scaturita la reazione, nella stessa discussione, dell'assessore comunale PD Cristina Busnelli che ha accusato Monegato di volgarità e di parole allusive, generando la replica del diretto interessato e scatenando a sua volta le controreazioni degli oppositori del pensiero di sinistra. Il consigliere comunale di centrodestra è inoltre intervenuto, con lo stesso spirito per così dire goliardico, in risposta a un altro post molto più esplicito sempre riferito alla Moretti e sempre ispirato dal verbo di cui sopra: entrambi i post risultano rimossi, ma sono stati letti, “screenshottati” dalle vedette del Partito Democratico di Bassano e diffusi urbi et orbi nell'universo messaggistico di WhatsApp.
Ora arriva la reazione ufficiale del Circolo del Partito Democratico di Bassano del Grappa, tramite un comunicato stampa trasmesso in redazione e intitolato “Insulti e sessismo, il consigliere Monegato si dimetta”.
“Gli “interventi” social del consigliere di minoranza della civica “Impegno per Bassano” contro la consigliere regionale del PD Alessandra Moretti sono di una gravità inaudita - afferma la nota -. Stefano Monegato, con frasi irripetibili e per nulla scherzose, ha insultato gravemente la consigliere Moretti e, con lei, tutte le donne che ogni giorno si impegnano in politica e nella società civile.”
“Monegato dovrebbe innanzitutto scusarsi con Alessandra Moretti, a cui va la nostra solidarietà, e con tutte le donne - interviene il segretario del PD di Bassano Luigi Tasca -. Dovrebbe scusarsi e poi dimettersi. Un amministratore pubblico che, e cito testualmente, parla di “trombare" e “dare una mano al membro” riferendosi a Moretti, disonora la sua carica pubblica, e infanga tutto il consiglio comunale di Bassano del Grappa.”
“Monegato - interviene nella nota Alessandra Moretti - scambia la politica per il bar del paese, cercando visibilità che, evidentemente, non riesce a trovare con argomentazioni che non siano delle bestialità.” “In un momento in cui la politica sembra essere solamente una gara a chi urla più forte - aggiunge il consigliere regionale -, riteniamo che la moderazione, anche nel linguaggio, sia il modo giusto per presentarsi ai cittadini: se questa sarà la strategia delle forze di destra in città, noi non ci faremo trascinare nelle loro volgarità. Le nostre proposte saranno incentrate su bisogni ed esigenze dei cittadini, senza dover ricorrere a siparietti poco edificanti e cori da stadio sui social network.”
Ed ecco che - come era del resto inevitabile - la polemica del momento già si proietta automaticamente in direzione della campagna elettorale per le amministrative bassanesi della prossima primavera. E noi concludiamo il 2018 con una nuova storia che proprio non ci saremmo mai aspettati: il caso Monegate.
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