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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Il lato destro della Luna

Inizia il nostro viaggio nell'universo politico-culturale di Bassano in vista delle elezioni amministrative 2019. Intervista a Gianluca Pietrosante, presidente dell'associazione culturale Destra Brenta

Pubblicato il 27-11-2018
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È ormai scattato da tempo il conto alla rovescia verso le elezioni amministrative della primavera prossima a Bassano del Grappa. E noi vi invitiamo a salire sulla nostra astronave per compiere in questi mesi un viaggio nell'universo politico-culturale della città allo scopo di capire i fermenti che stanno prendendo forma in vista dell'appuntamento con gli elettori, ma anche le idee che ne stanno alla base.
La nostra esplorazione nello spazio della politica cittadina - intesa nel senso più ampio di concezione della vita pubblica, civica o partitica che sia - inizia con il lato destro della Luna, ma non preoccupatevi: ascolteremo tutte le bandiere.
La prima tappa della nostra Missione 2019 è un'intervista a Gianluca Pietrosante, presidente dell'associazione culturale Destra Brenta di Bassano del Grappa.

Il presidente dell'associazione Destra Brenta di Bassano del Grappa Gianluca Pietrosante

Proveniente da una famiglia di militari e volontario per un anno presso l'Aeronautica Militare, 26 anni, Pietrosante ha conseguito la laurea triennale in Storia a Ca' Foscari ed è attualmente specializzando nel magistrale in Storia Medievale.

Gianluca Pietrosante, partiamo intanto con lo spiegare che cos'è Destra Brenta...
“Destra Brenta è innanzitutto un'associazione culturale. Quello che fa Destra Brenta è promuovere e valorizzare tutto quello che riguarda Bassano e il comprensorio cercando di coinvolgere non solo la cittadinanza ma anche le istituzioni. La nostra associazione è composta da persone delle più svariate esperienze umanistiche. Abbiamo gente laureata in Storia, in Filosofia, in Storia dell'Arte e con un metodo di ricerca basato sul patrimonio culturale del nostro territorio cerchiamo di valorizzare la nostra storia, di Bassano, non solo dal punto di vista storico-politico ma anche artistico. Abbiamo anche un sito internet ben specifico dove è tutto pubblicato: articoli, interventi, fatti comunque da competenti nella materia.”

A proposito di punto di vista storico-politico. Politico in che senso?
“Noi siamo attenti a tutte quelle formazioni politiche/partitiche della città, ma anche a livello nazionale, puntando a valorizzare tutti quei valori che riguardano la nostra identità tradizionale, in contrasto col pensiero della globalizzazione mondialista attuato dai partiti progressisti e quant'altro. Cerchiamo di dare una risposta ai cosiddetti “radical chic”, se così vogliamo dire, che tendono appunto attraverso politiche e una certa cultura di stampo sessantottino a scardinare tutti quei valori per noi comunque fondanti della nostra tradizione. Siamo una risposta culturale all'arroganza della sinistra: da 70 anni si sono appropriati della cultura e della moralità, distruggendole entrambe. Questo anche in riferimento alle ultime affermazioni dell'assessore Mazzocchin, che ha definito “barbari” quelli della destra. Che poi, se vogliamo dirla tutta, ci sono stati “barbari” nobili nei secoli passati. Ma siamo sicuri che l'assessore non abbia alcuna concezione storiografica e lessicale dell'argomento, da lui sollevato con quel tipico fare di altezzosità della sinistra.”

In quanto associazione culturale, qual è il vostro pensiero sulla gestione dell'attuale politica della cultura a Bassano?
“Non è mistero che noi abbiamo criticato diverse politiche attuate dall'assessore alla Cultura, come ad esempio il suo tentativo di circa un anno fa di sradicare oppure snaturare il Canova attraverso un progetto tecnologico per finire delle opere incompiute.
Il nostro storico dell'Arte Matteo Rossetto, laureato all'Università di Verona, definì questa idea come un'eresia della storia dell'arte. È come dire che il portiere è fuori gioco, per fare una metafora. Per quanto riguarda poi l'ultima iniziativa dell'assessorato alla Cultura e della direttrice del Museo, che noi comunque ammiriamo e stimiamo come persona, critichiamo il progetto della mostra Valentina al Museo Civico, finanziato con quasi 60mila euro. Non condividiamo una mostra del genere, fatta per cercare di attirare il pubblico, quando Bassano magari si può valorizzare in sinergia con i Comuni limitrofi attraverso un progetto culturale che possa coinvolgere le nostre “capitali” dell'arte (Vicenza-Palladio, Possagno-Canova, Castelfranco-Giorgione, Bassano-Da Ponte). Spendere tutta questa cifra esorbitante per il progetto Valentina lascia il tempo che trova, perché la gente, da quello che noi vediamo, vuole sempre più un ritorno all'arte classica. Non posso non citare anche il murales di via Tabacco. Sono stati stanziati questi 14mila euro, che non sono andati soltanto a quest'opera per carità, ma noi la rigettiamo perché comunque richiama, in una città moderata come Bassano, ideologie estreme e anche perché l'artista in passato è stato coinvolto in contestazioni contro Salvini e vedendo il suo profilo si può capire che non è un moderato, ma un estremista.”

Siete quindi tradizionalisti anche sulla gestione della cultura...
“Certamente e su questo punto mi trovo anche d'accordo con il vicepresidente dei commercianti Elena Scotton, che ho conosciuto e che ha istituito negli ultimi tempi una Commissione Turismo all'interno della Confcommercio dove lei tenta di coinvolgere anche le istituzioni, il turismo, la cultura del territorio bassanese e non solo in modo da tale da coinvolgere i turisti a portarli nel centro storico che ormai subisce una spietata concorrenza dei centri commerciali. Quindi si può tranquillamente abbinare cultura, valorizzando però il nostro patrimonio artistico e culturale, anche a grossi introiti monetari.”

Quali sono le vostre attuali iniziative in corso?
“Ci occupiamo di Storia rivolgendoci a tutti i Comuni limitrofi, ma in modo differente del ciclo di incontri “Venerdì Storia” del Comune di Bassano che parla del '900. Quello che ben sappiamo è che la storia del '900 è oggi ancora politicizzata e ideologizzata, sia da una parte che dall'altra e quindi ci sarà sempre questo scontro e non un sano dibattito con dei contraltari. Consideriamo ad esempio il tema delle foibe, riscoperto dalla pubblica opinione nell'ultimo decennio. Come mai Bassano non si è adoperata a far vedere il film “Rosso Istria” che è uscito nelle sale cinematografiche di quasi tutta Italia e che sia l'assessore Donazzan che il ministro Salvini hanno invitato a vedere? Come mai Bassano non si è minimamente interessata di questa cosa? Il nostro territorio non ha una storia solo di cento anni, ma millenaria, che vogliamo valorizzare. Attualmente stiamo portando in giro una conferenza sul tema “La battaglia di Lepanto tra Occidente e Oriente”, incentrata sulla figura dell'eroe cristiano Marcantonio Bragadin e attualizzata all'argomento del combattere per la fede, analizzando anche l'evoluzione del rapporto della Chiesa con l'Oriente islamico.”

Trovate dunque spazio per farvi ascoltare?
“Assolutamente sì. Abbiamo appena tenuto la conferenza, che vede anche l'intervento di Alessandro Bragadin, discendente di Marcantonio, e di un sacerdote molto attento all'attualità dei nostri tempi, don Mauro Tranquillo, alla Biblioteca Civica di Rosà. Vogliamo organizzarla anche a Cartigliano, nella Cappella del Rosario del Da Ponte e a Romano d'Ezzelino a Villa Ca' Cornaro. Speriamo che anche Bassano non sia sorda a questa iniziativa. La conferenza vuole essere un contraltare anche agli ultimi incontri che ha organizzato l'abate di Bassano don Andrea Guglielmi, che da principi ecumenici invita a dialogare. Cosa giustissima, ma noi siamo fermamente convinti che bisogna trovare una verità, secondo anche il concetto socratico.”

Elezioni amministrative 2019. Ci state facendo un pensierino?
“Diciamo di sì. Abbiamo diversi contatti e siamo in buoni rapporti con tutto il centrodestra, ci confrontiamo e dialoghiamo. Per visione politica e idee diciamo che siamo più vicini alla Lega, soprattutto anche a livello nazionale. Apprezziamo l'operato del ministro Salvini in termini di sicurezza e anche la concezione della famiglia del ministro Fontana. A livello locale condividiamo l'idea, anche per esigenze che riguardano la politica nazionale, che la Lega abbia il titolo di tirare fuori il candidato sindaco dalla propria area. L'importante, ed è quello che ci auguriamo, è che tutto il centrodestra viaggi unito in modo da evitare gli errori di cinque anni fa quando ci sono state delle divisioni soprattutto al ballottaggio e ciò ha fatto sì che vincesse la sinistra. Per quanto riguarda la nostra posizione, non c'è ancora nulla di ufficiale. Sicuramente non ci candideremo come lista civica, valuteremo il da farsi quando arriverà il momento opportuno.”

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