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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Gli Unni e gli altri

L'assessore Mazzocchin, per la civica Bassano per Tutti, definisce “fronte barbaro” l'ondata leghista al governo. Gerin e Pavan, della sezione cittadina della Lega: “Mazzocchin si scusi e rispetti la democrazia e la libertà di pensiero”

Pubblicato il 13-11-2018
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Ah, quant'è bella Bassano. Ieri la civica Bassano per Tutti, che siede in maggioranza tra i banchi del consiglio comunale, ha convocato un incontro con i cronisti per presentare con largo anticipo i capisaldi del programma elettorale (diritti, ambiente, sociale, sostenibilità) in vista delle amministrative 2019 e l'intero contenuto della conferenza stampa è stato messo in secondo piano da una dichiarazione dell'assessore Oscar Mazzocchin.
E cioè, così come virgoletta oggi sul Giornale di Vicenza, la seguente: “In tutta Italia avanza un fronte barbaro e bisogna contrapporre un fronte democratico”. Ovvero, come da intervista trasmessa ieri sera nel telegiornale Bassano Notizie di Tva Vicenza: “Il fronte, permettetemi di dire, un po' barbaro che sta venendo avanti è un fronte che ci preoccupa rispetto ai temi dell'inclusione, del benessere soprattutto in città.”
Le affermazioni si riferiscono in particolare all'ondata leghista che detiene le redini del governo e che sul piano locale sta pure affilando le armi nella prospettiva dell'appuntamento con gli elettori della prossima primavera.

L'assessore comunale allo Sport Oscar Mazzocchin, della lista civica Bassano per Tutti (fonte immagine: Facebook)

Apriti cielo. Per tutta la giornata sull'emisfero social bassanese, col gruppo Facebook Bassano senza Censura in testa, sono comparse le Odi Barbare: commenti e interventi al fulmicotone postati da vari esponenti e simpatizzanti dell'area di centrodestra, tutti improntati, anche in senso dichiaratamente ironico, a sostegno di quello che potremmo chiamare il sentimento dell'orgoglio neo-barbarico.
Poi il gioco si è fatto più duro ed è arrivata la reazione ufficiale della formazione politica maggiormente chiamata in causa dalle affermazioni dell'assessore comunale, ovvero la Lega Nord, attraverso un comunicato trasmesso alle redazioni a firma del segretario della sezione cittadina Roberto Gerin e di Elena Pavan, componente del direttivo della sezione.
“Chiediamo le scuse - replicano Gerin e Pavan - per le offese pubbliche rivolte dall’assessore allo Sport di Bassano ai rappresentanti e agli elettori di un movimento di popolo che gode di un grande consenso, grazie a quella democrazia e libertà di pensiero che lui dice di avere come riferimento e modello per la sua linea politica.”
“Invece di criticare - proseguono i due esponenti leghisti -, Mazzochin dovrebbe forse analizzare le politiche folli portate avanti da governi cosiddetti “democratici”, vicini al suo orientamento politico, che nulla hanno fatto per i bisogni dei cittadini e delle comunità locali. Senza contare che cade in contraddizione: chiama la sua lista “Bassano per tutti” e poi dà dei barbari a chi non la pensa come lui.” I due rappresentanti cittadini della Lega, poi, si soffermano sulla realtà più specificatamente bassanese.
“A livello locale - dichiarano - ci chiediamo dove sia stato il capogruppo Renzo Masolo negli ultimi quattro anni e mezzo. Ci piacerebbe capire, in merito a quei capisaldi su cui dice di basare la sua proposta per i prossimi cinque anni, cosa ha fatto l’amministrazione comunale uscente.” “Per quanto riguarda la sostenibilità, infine - concludono Pavan e Gerin -, è meglio stendere un velo pietoso in quanto negli ultimi anni a Bassano sono state realizzate piste ciclabili senza senso che hanno solo complicato la viabilità cittadina, che non garantiscono la sicurezza dei ciclisti e per le quali sono state spese somme importanti, basti pensare ai lavori svolti nella rotatoria vicino alla Metalba in viale Vicenza.” Fin qui il botta e risposta, in questa improvvisa querelle di metà novembre.
Ed è quanto basta per prefigurare lo scenario che alle elezioni amministrative 2019 di Bassano del Grappa vedrà ondeggiare il consenso dei cittadini tra due grandi schieramenti di pensiero, prima ancora che civici e politici: gli Unni e gli altri.




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