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Forrest d’Assisi
Domenico Corradin, 54 anni, di Nove, tecnico informatico del Remondini di Bassano, maratoneta per passione. Guarito da un tumore al pancreas. Per ringraziare il destino, correrà per 400 chilometri da Bassano alla basilica di San Francesco ad Assisi
Pubblicato il 05-05-2016
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Anche Nove ha il suo Forrest Gump. Si chiama Domenico Corradin. Età: 54 anni. Professione: tecnico informatico dell’Istituto “Remondini” di Bassano del Grappa. Segni particolari: guarito da un tumore al pancreas.
E lui, maratoneta per passione, ha deciso di ringraziare quel “Qualcuno” che gli ha permesso di superare una malattia che pareva destinata ad interrompergli il cammino su questa terra facendo la cosa che sa meglio fare nel suo tempo libero: correre. Correrà per le strade del Paese, come capita a un certo punto della sua vita all’eroe del celebre film con Tom Hanks. E come il corridore cinematografico, sarà seguito lungo il tragitto da altre persone.
Con la differenza che Forrest Gump non aveva una meta precisa, mentre Domenico il suo traguardo lo ha ben fissato: la basilica di San Francesco ad Assisi. Un tragitto di 400 chilometri, che Corradin percorrerà di corsa in quindici giorni, con una tabella di marcia di 34-36 chilometri al giorno per tre giorni consecutivi ed uno di riposo. Ben allenato, ben motivato e anche autosufficiente: correrà infatti lungo l’intero itinerario trainando un carrettino con tutti gli effetti personali e le cibarie.
Domenico Corradin (foto dal suo profilo Facebook)
La partenza di quella che si può ben definire la sua avventura della vita è in programma sabato prossimo, 7 maggio, all’istituto “Remondini” di Bassano. L’arrivo ad Assisi è previsto per domenica 22 maggio.
“Nel novembre del 2014 - spiega Domenico Corradin - per caso, mi è stato diagnosticato un tumore al pancreas e il 28 aprile dello scorso anno sono stato operato. Ho promesso a me stesso che se fosse andato tutto bene, avrei raggiunto la basilica di San Francesco ad Assisi di corsa, appassionato come sono di maratone.”
“Si pensi - racconta ancora il protagonista dell’impresa - che la prima che ho fatto è stata quella di Padova, il 25 aprile del 2004. Mi ero preparato molto bene, ma alla vigilia della prova la sorella, di 50 anni, malata di tumore, s’era aggravata. Volevo rinunciare, ma lei ha insistito che corressi (“Fallo per me” mi disse). Andai, vinsi e, al ritorno, le portai la medaglia. Il giorno dopo morì.”
“Di tumore - continua Corradin - sono morti anche papà e mamma, oltre ad un’altra sorella spirata all’età di 58 anni. E’ anche per loro che faccio questo viaggio.”
Un anno dopo l’intervento chirurgico, il tecnico informatico ha ripreso a correre ed ora è pronto per questa avventura quanto mai originale.
“Due sono i motivi che mi hanno spinto a fare questa scelta - dice -. Il primo perché sono credente e sono certo che la Fede mi ha aiutato molto nel percorso della mia malattia e, poi perché sono sempre stato innamorato della vita e delle opere di San Francesco. Io ho affrontato il tumore come fosse una maratona. Ho avuto la fortuna di vincerla e per questo devo dire grazie a chi mi ha aiutato a raggiungere questo obiettivo.”
“Via il tumore e….di corsa” è il motto di Corradin che, nell’organizzazione di questa maratona, ha trovato l’aiuto del corpo docente, degli studenti e dei rappresentanti dei genitori del “Remondini”, oltre alla disponibilità del sindaco di Nove, Chiara Luisetto e del parroco Stefano Chiacchiolo, che gli hanno consegnato delle credenziali per trovare ospitalità nei Comuni che attraverserà.
Non poteva mancare poi il supporto dell’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus tramite la quale ha avuto a disposizione, nella fase preparatoria della corsa, la psicologa Elena Pasquin e gli specialisti del Centro Human, Gianluca Gnoato, osteopata fisioterapista e Francesco Barbisan, preparatore atletico.
Corradin, nel tempo libero, è impegnato anche nel volontariato con l’associazione “La tenda aperta” che aiuta gli anziani, che segue la mensa dei poveri ed organizza campeggi per i giovani.
Alla partenza dal “Remondini” un gruppo di ragazzi e di amici lo accompagnerà per un tratto, mentre altri gruppi, con i quali è in contatto, lo seguiranno strada facendo. All’arrivo ad Assisi Domenico Corradin sarà accolto, davanti alla basilica di San Francesco, da una folta delegazione della sua scuola, assieme a parenti ed amici. Sarà possibile seguire Corradin nella sua impresa attraverso il blog www.curatidisport.it, creato appositamente dall’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus per promuovere la salute attraverso lo sport durante e dopo la malattia oncologica.
E allora corri, Domenico, corri. Per te stesso e per tutti gli altri.
Il destino, a volte, sa riservare incredibili e positive sorprese.
E ricordati quello che ha detto il tuo predecessore Forrest Gump nella frase più celebre del film: “Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.”
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