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Natale Democratico
Il Partito Democratico del Bassanese interviene sulla presunta cancellazione del concerto di Natale all'istituto comprensivo di Romano d'Ezzelino dopo le polemiche scoppiate in questi giorni. “Una strumentalizzazione che nuoce ai ragazzi”
Pubblicato il 02-12-2015
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Tra le polemiche di questi giorni collegate al Natale, emerge la vicenda del concerto natalizio dello scorso anno all'istituto comprensivo di Romano d'Ezzelino. Il polverone di turno è scaturito dalla decisione della scuola di proporre nel 2014 un concerto “con soli canti in arabo e africani”: due ore di programma in cui l'unica concessione ai canti della nostra tradizione è stata “Tu Scendi dalle Stelle”.
Il caso è finito sugli organi di informazione di tutta Italia con un anno di ritardo, complice anche il clima di allarme rosso nei confronti dei rapporti con il mondo islamico dopo gli attentati di Parigi, con il conseguente richiamo da più parti, proprio in occasione della festività natalizia, alla tutela della nostra cultura e delle tradizioni cristiane.
L'episodio nel Comune ezzelino ha suscitato un inevitabile vespaio di reazioni, soprattutto sul fronte politico, al punto che il concerto scolastico natalizio di quest'anno rischia di saltare. Nella discussione interviene oggi anche il Partito Democratico del Bassanese, con un comunicato stampa trasmesso in redazione che pubblichiamo di seguito:
Fonte immagine: inalessandria.it
COMUNICATO
Partito Democratico del Bassanese
CONCERTO DI NATALE A ROMANO. PD BASSANESE:
«UNA STRUMENTALIZZAZIONE CHE NUOCE AI RAGAZZI»
Impazza ancora dopo giorni la polemica sulla presunta cancellazione del concerto di Natale nell'istituto comprensivo di Romano d'Ezzelino. Sul tema si esprime anche il Partito Democratico Bassanese.
“In questi giorni - la senatrice del PD Rosanna Filippin - in cui il tema dell'integrazione è molto sentito, soprattutto dopo i fatti di Parigi, la sterile polemica che è stata montata attorno al concerto di Natale dell'istituto comprensivo di Romano non fa bene a nessuno: non fa bene all'indipendenza che i docenti dovrebbero avere nelle attività didattiche, genera inutili tensioni sul nostro territorio e soprattutto non fa bene ai ragazzi della scuola, i quali son convinta non sentano tutte queste divisioni tra italiani e stranieri».
«C'è il sospetto - continua Filippin - che le radici della polemica siano da cercare non tanto sul merito della questione, ma piuttosto sulle non rosee relazioni tra i maggiori sponsor della polemica nei confronti della scuola e della dirigente, alla quale va tutto il nostro sostegno”.
Sulla questione anche il segretario del circolo PD di Bassano Luigi Tasca: “L'integrazione tra popoli deve essere un imperativo categorico che tutti dobbiamo imporci per il prossimo futuro, anche per evitare che si consumino qui da noi crimini come quelli di Parigi che, voglio ricordare, sono stati commessi da cittadini europei. Per fare ciò, come prima cosa bisogna lasciare da una parte gli interessi personali e la voglia di prendere qualche voto in più per unire tutti gli uomini di buona volontà”.
Una parola anche per le polemiche costruite attorno alla presunta non osservazione del minuto di silenzio al Liceo Brocchi.
“Anche questo è un esempio di polverone sul nulla - afferma Christian Conte, segretario dei Giovani Democratici del Bassanese e studente del Brocchi - in quanto i ragazzi che non hanno osservato il minuto di silenzio lo hanno fatto perché la campanella coincideva con quella della ricreazione e non a tutte le classi era arrivata la circolare che spiegava si dovesse osservare il minuto di silenzio. Evidentemente c'è qualcuno che gode nel creare divisioni e polemiche, ma io mi sento di difendere l'operato del preside Zen e di giustificare il comportamento dei ragazzi che sono usciti dalle aule anzitempo semplicemente perché non era arrivata loro la comunicazione”.
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