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Cronaca

BPVi, indagati i vertici

Blitz della Finanza nelle sedi amministrative della Banca Popolare di Vicenza. Aggiotaggio e ostacolo delle funzioni delle autorità di vigilanza i reati contestati. Tra gli indagati il presidente della banca Zonin e l’ex Dg Sorato

Pubblicato il 22-09-2015
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La Procura della Repubblica di Vicenza sta svolgendo indagini preliminari nei confronti di alcuni esponenti di vertice del gruppo Banca Popolare di Vicenza, in relazione alle ipotesi di reato di aggiotaggio e di ostacolo delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, commessi sino al dicembre 2014, ovvero prima che la vigilanza sulla Banca Popolare di Vicenza passasse dalla Banca d’Italia alla Bce.
Tra gli almeno otto iscritti nel registro degli indagati figurerebbero il presidente dell’istituto di credito Gianni Zonin e l’ex direttore generale Samuele Sorato.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Luigi Salvadori, sono scaturite a seguito di esposti di correntisti e vengono effettuate dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Roma e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza.

Il presidente di Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin e l'ex Dg Samuele Sorato (fonte immagine: tvprato.it)

Nell’ambito dell’inchiesta, da questa mattina alle 8 sono in corso perquisizioni locali nei confronti delle persone sottoposte ad indagine, di altri soggetti non indagati e presso la sede amministrativa e legale di Vicenza e gli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo del gruppo Banca Popolare di Vicenza.
“Gli odierni atti di indagine - comunica una nota del procuratore della Repubblica di Vicenza Antonino Cappelleri - sono stati ritenuti indispensabili dagli inquirenti, d’intesa col sottoscritto, nell’ambito della più complessa acquisizione istruttoria, per rendere compiuta la necessaria e doverosa ricerca di elementi probatori documentali.”
“La delicatezza degli interessi economici e patrimoniali investiti dall’indagine, dei quali sono portatori tanto istituti bancari che imprenditori, risparmiatori e dipendenti - specifica il comunicato del procuratore capo -, mi spinge a ricordare che, com’è ovvio, solo alla conclusione dell’inchiesta potrà intendersi sussistente e confermata l’ipotesi di reato oggi ipotizzata.”
In un suo comunicato, Banca Popolare di Vicenza esprime “piena collaborazione da parte della dirigenza e del personale ai Nuclei di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza che hanno svolto perquisizioni presso la sede centrale della Banca a Vicenza e negli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo.” “Si tratta di indagini preliminari - aggiunge la nota - ritenute indispensabili per accertare eventuali responsabilità soggettive, come si evince dal comunicato firmato dal Procuratore della Repubblica dottor Antonino Cappelleri.”
E mentre l’associazione dei consumatori Codacons pensa già ad una class action nei confronti dell’istituto di via Battaglione Framarin, sulla vicenda intervengono anche i sindacati di categoria. Per la Uilca Uil “quanto avvenuto stamattina è emblematico della situazione estremamente complessa in cui si trova la Popolare di Vicenza”.
“Uno scenario - afferma la nota sindacale - che riguarda fatti avvenuti fino a dicembre scorso, rispetto ai quali serve massima chiarezza e una precisa individuazione delle responsabilità. La magistratura e gli organi di indagine preposti devono operare per questo obiettivo.”
“Queste organizzazioni sindacali - dichiara un comunicato del coordinamento Gruppo BPVi FABI - FIRST/CISL - FISAC/CGIL - UNISIN - continuano a ribadire che i disastri che alcuni top-manager e i vertici della Banca hanno perpetrato negli ultimi anni a danno del tessuto sociale di molte regioni e di interi territori non possono rimanere impuniti. Da tempo abbiamo denunciato con volantini, comunicati, lettere alla Direzione e agli organi di Sorveglianza, prassi gestionali e commerciali non conformi alle norme. Nostro timore è che in tutta questa vicenda i dipendenti siano gli unici a pagare per gli errori di un CdA a dir poco “distratto” e di un management che pare avere agito in modo “dissennato”.”
“Confidiamo - conclude il coordinamento sindacale - che la Magistratura faccia piena luce su quanto accaduto e accerti in tempi rapidi tutte le eventuali responsabilità.”
La notizia dell’indagine di Procura e Guardia di Finanza arriva proprio nel giorno successivo alla comunicazione di Banca Popolare di Vicenza di avere completato il consorzio di garanzia per l’aumento di capitale da 1 miliardo e mezzo necessario a ripristinare i coefficienti patrimoniali della banca. Operazione garantita da un pool di 5 banche disposte ad acquistare le azioni che non venissero sottoscritte dai soci per la ri-capitalizzazione dell’istituto.
Gli sviluppi giudiziari di queste ore si incrociano inoltre con la “querelle” dei giorni scorsi tra il presidente Zonin, che avrebbe imputato le responsabilità delle operazioni non consentite ravvisate dalla Bce - tra cui la scoperta che la banca ha prestato ai propri soci e clienti quasi 1 miliardo per indurli a sottoscrivere le azioni della banca stessa - al precedente management e l’ex Dg Sorato che ha annunciato di adire le vie legali per le affermazioni del presidente della banca.
Parte nel frattempo la “cura dimagrante” di BPVi, col primo taglio di 39 filiali di cui 5 nella nostra provincia: a Vicenza (strada Marosticana), Longare, Bassano (via Cellini), Fellette di Romano d’Ezzelino e Villaganzerla.
Un ulteriore taglio di 25 sportelli è previsto il 23 ottobre: in provincia saranno soppresse due filiali nel capoluogo e altre tre a Molvena, Velo d’Astico e Cusinati di Tezze sul Brenta.

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