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Alessandro TichAlessandro Tich
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Abbandono di Stato

Sopralluogo regionale alla Caserma Montegrappa, lasciata a sé stessa dal Demanio, in vista del passaggio di proprietà alla Regione. Verificate le condizioni della Palazzina Comando. Sarà affidata in gestione alle penne nere

Pubblicato il 30-01-2015
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Stato di abbandono. Pardon, mi rettifico: abbandono di Stato.
Le odierne condizioni della Caserma Montegrappa di Bassano, attualmente ancora di proprietà del Demanio, sono l'esempio evidente dell'incuria che grava su un bene statale dismesso nella sua funzione. Erbacce e sterpaglie sparse ovunque sulla piazza d'armi; locali interni lasciati a sé stessi e, in qualche caso, anche danneggiati.
Eppure nel 2008, anno dell'Adunata Nazionale degli Alpini di Bassano del Grappa, le penne nere della sezione ANA Montegrappa - alle quali per il grande evento era stato concesso l'usufrutto temporaneo della “loro” caserma - l'avevano ripulita, riadattata e rimessa a puntino. Ora di quel 2008 resta solo un calendario, rimasto appeso alla parete di una stanza al primo piano della Palazzina Comando. Nessuno lo ha più staccato dal muro. Perché nessuno, fino ad oggi, ha potuto fare nulla. Gli stessi alpini che eccezionalmente rimettono piede nell'ex area militare, solitamente chiusa e invalicabile, rimangono sorpresi del degrado che si presenta ai loro occhi. “L'impressione, pensando a come l'avevamo rimessa in ordine nel 2008 - afferma il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero -, è che se è così che lo Stato mantiene la cosa pubblica, c'è veramente da preoccuparsi. Avevamo chiesto che ce la lasciassero gratuitamente in manutenzione, ma il Demanio ci ha detto di no.”

La piazza d'armi della Caserma Montegrappa. Foto Alessandro Tich

Le cose, tuttavia, sono destinate a cambiare. Lo scorso 22 dicembre è stato formalizzato il protocollo per il passaggio di proprietà della caserma dall'Agenzia del Demanio alla Regione Veneto, e entro sei mesi da quella data avverrà la consegna ufficiale della struttura ai nuovi padroni di casa.
Il complesso della Montegrappa sarà risistemato e ristrutturato, con un intervento a carico della Regione quantificato in 9 milioni di euro, per dare forma e spazio alle nuove destinazioni d'uso concordate con il Demanio.
Quello che fu il refettorio dei militari si trasformerà nella nuova sede del Commissariato di Pubblica Sicurezza e della Polizia Stradale. Nell'area a sud, prospiciente via Marinoni, troveranno collocazione 48 alloggi Ater, dotati di parcheggi e aree verdi. Mentre la Palazzina Comando, che si affaccia su viale Venezia, rimarrà in dotazione alla Regione e sarà consegnata alla sezione ANA Montegrappa, previo accordo di cessione d'uso con il Comune di Bassano.
E proprio la Palazzina Comando - che nelle intenzioni è destinata ad ospitare un nuovo Museo degli Alpini ma anche una sede per le attività operative e di formazione dell'associazione delle penne nere - è la porzione di caserma che prima di altre, e in tempi relativamente brevi, può raggiungere l'obiettivo della sua nuova destinazione.
E' a questo scopo che viene organizzato un sopralluogo alla Caserma Montegrappa assieme ai rappresentanti dell'ANA, voluto dalla Regione Veneto - nella persona dell'assessore Elena Donazzan - allo scopo “di verificare lo stato di salute della parte storica e i lavori che si dovranno effettuare con le relative urgenze”.
La Donazzan, con borsetta e berretto di lana tricolori, non è l'unico esponente della giunta regionale che si presenta all'appuntamento. Ci sono anche i suoi due colleghi di giunta Massimo Giorgetti (assessore ai Lavori Pubblici), con cappello da alpino, e Roberto Ciambetti (assessore al Bilancio) che nell'occasione il cappello da alpino non ce l'ha, ma che qui ha fatto la naja nel 1985. Completano il parterre regionale i consiglieri Nicola Finco e Amedeo Gerolimetto.
La delegazione alpina, col direttivo dell'ANA Montegrappa, è capeggiata dal presidente nazionale Sebastiano Favero e dal presidente di sezione Giuseppe Rugolo. C'è anche il sindaco Riccardo Poletto, per il quale “viene data concretezza a un percorso di restituzione alla città”.
La buona notizia, nel degrado generale della struttura, è che comunque la Palazzina Comando “è messa bene”. Ovvero discretamente, il che è già un buon punto di partenza. Gli infissi hanno retto, e il vero lavoro da fare è la sostituzione e messa a norma di tutta l'impiantistica. Cosa che, come specificato Giorgetti, costerà comunque “alcune centinaia di migliaia di euro”.
“Oggi è il primo sopralluogo ufficiale - aggiunge l'assessore ai Lavori Pubblici -. Nei primi tempi daremo la possibilità all'ANA, in affidamento provvisorio, a poter disporre della Palazzina per predisporre e presentare una proposta progettuale sulla futura destinazione e sui lavori.”
“Gli alpini tornano a casa - osserva con soddisfazione il presidente nazionale Favero -. E' una data importante, 100 anni fa iniziava la Prima Guerra Mondiale, che si è conclusa sui fronti del Grappa e del Piave. Credo che più bel viatico a questo centenario non ci possa essere. La speranza è che al di là della Palazzina Comando, anche le camerate potranno essere ripristinate per poter dare ai giovani un momento di formazione e educazione sui valori, sul senso del sacrificio e del dovere, che sono fondamentali.” Il riferimento è all'ipotesi, caldeggiata da Elena Donazzan, che la caserma bassanese diventi sede del Servizio Civile volontario con le penne nere.
Il presidente ANA Montegrappa Rugolo, sul non indifferente impegno e responsabilità che attende la sezione alpina con l'affidamento in gestione della Palazzina, non ha dubbi: “Se siamo pronti? Gli alpini sono nati pronti. Per prendere possesso non tanto del manufatto in sé stesso, ma della storia. Siamo i guardiani del tempo.” Ritorno al Futuro.

Nella photogallery correlata all'articolo, un ampio reportage fotografico sulle attuali condizioni della caserma.

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