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“Su queste rive nacque la Mala del Brenta.” Clamoroso errore di RaiSport nelle trasmissioni su Bassano per la tappa del Giro: dedicato un servizio al boss Felice Maniero. E il sindaco di Rossano Martini scrive una lettera di protesta alla Rai

Pubblicato il 05-06-2014
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Campolongo Maggiore, in provincia di Venezia, dista da Campolongo sul Brenta, nella nostra bellissima Valbrenta, più di una settantina di chilometri.
Più o meno come l'intera lunghezza del Grande Raccordo Anulare di Roma.
Ma per le redazioni di RaiSport e di RaiStoria, evidentemente, sono lo stesso luogo. Al punto che nella rubrica “Viaggio nell'Italia del Giro”, trasmessa in occasione delle tappe dell'ultimo Giro d'Italia, il nostro territorio è risultato essere nientemeno che la culla della Mala del Brenta, con tanto di servizio dedicato alla figura del boss degli anni che furono Felice Maniero.

Il sindaco di Rossano Veneto Morena Martini a RaiSport: "Chiedo che ci venga restituita la dignità che ci avete tolto dipingendo il Bassanese in modo equivoco ed inappropriato"

E' accaduto venerdì scorso 30 maggio, durante la grande giornata della tappa a cronometro individuale Bassano-Cima Grappa.
Incredibile, ma vero: il pubblico di tutta Italia, tra le cose interessanti da sapere sul territorio di Bassano sede di partenza della tappa, ha anche appreso delle imprese criminose di “Faccia d'Angelo” e della sua organizzazione malavitosa. Più altri stereotipi e imprecisioni di vario tipo a cui non riuscirebbero a mettere una pezza neppure cento tavoli di marketing territoriale. E il bello è che il brillante conduttore della trasmissione, Edoardo Camurri, fa parte appunto e nientemeno che della squadra televisiva di RaiStoria, curatrice della rubrica in collaborazione con RaiSport: no comment.
E così Morena Martini, sindaco di Rossano Veneto - Comune che grazie alle sue importanti aziende del settore, da Selle Italia e Selle San Marco a Cicli Wilier Triestina, è legatissimo al ciclismo - ha scritto una lettera di protesta alla redazione di RaiSport, trasmessa per conoscenza anche al governatore Luca Zaia e agli assessori regionali Elena Donazzan e Marino Finozzi, nella quale esprime la sua “assoluta indignazione” per quanto è stato detto e visto sul teleschermo nazionale.
“Attorno al mio Comune - scrive Morena Martini nella lettera - insiste una realtà che, possiamo dire, vive per il ciclismo. Tutta l'area bassanese è area di fabbriche per la bicicletta e l'abbigliamento ciclistico. Abbiamo tutti aspettato con ansia l'arrivo del Giro d'Italia nella nostra Bassano del Grappa. Eravamo tutti incredibilmente felici di poter promuovere il nostro territorio e la laboriosità della nostra gente.” “Molti miei colleghi - prosegue - hanno seguito la tappa accanto alle tantissime persone che affollavano le vie del tragitto Bassano-Monte Grappa. Altri, come la sottoscritta, hanno seguito la tappa da casa, guardandola sulla RAI.”
“Nella parte che precede la tappa, nel corso della rubrica “Viaggio nell'Italia del Giro” - sbotta il primo cittadino rossanese - il mio cuore ha smesso di battere per un attimo! Fuor di metafora, questa mia è una lettera di assoluta indignazione (in grassetto, sic - NdR) rispetto a quanto è stato detto della nostra città. Il vostro giornalista Edoardo Camurri ci ha descritto utilizzando i più biechi stereotipi che riguardano i “veneti ubriaconi”; stereotipi degni delle Commedie all'Italiana degli anni '70. Parlando della Bottega Storica NARDINI che insiste sul Ponte Vecchio, Camurri la definisce “presidio alcolico” dove “sin dalla mattina” i bassanesi si recano a bere la grappa! Il Leit Motiv della “grappa” e dei “bassanesi bevitori” fa da cornice a tutta la presentazione anche quando ricorda che lo scrittore Hemingway soggiornò durante la guerra in quella che ora è Ca' Erizzo. Naturalmente il giornalista fa intendere non velatamente che sulle sponde del Brenta gli americani bevevano grappa e, ubriachi, andavano a donne.”
Ma il peggio deve ancora venire: “Non pago della quantità di cose ignobili che si stavano dicendo - riferisce il sindaco -, Camurri intervista la giornalista Monica Zornetta che utilizza preziosi minuti del servizio pubblico RAI per parlare di Felice Maniero, capo storico della “Mala del Brenta”. L'associazione del nostro fiume alla figura di Maniero è infelice ed inappropriata. Maniero nacque a Campolongo Maggiore in provincia di Venezia e non a Campolongo sul Brenta in provincia di Vicenza. Il fiume che sfocia in laguna è lo stesso ma i luoghi delle rapine e degli omicidi di Maniero e quelli di Bassano e della “nostra Brenta” sono diversi e distanti decine e decine di chilometri. Cito esattamente le parole del vostro impreparato giornalista: “Su queste rive nacque la Mala del Brenta”...è inaudito quanto avete fatto ed il danno di immagine che avete arrecato a questa parte del Veneto. Nulla si è detto sulla Ceramica, nulla sul Museo Civico che ospita le meravigliose tele del Da Ponte.”
“Ho apprezzato i pochi minuti dedicati al grande evento delle Celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra che non sono bastati, purtroppo, a togliermi l'amarezza dal cuore - conclude Morena Martini -. Visto quanto erroneamente detto sul nostro territorio che, tra l'altro, non è famoso per il baccalà ma per l'asparago a differenza di quanto affermato nel corso del collegamento video, chiedo con veemente insistenza che ci venga restituita la DIGNITA' che ci avete tolto dipingendo il Bassanese in modo equivoco ed inappropriato.”
Il sindaco di Rossano Veneto saluta quindi “con rispetto” affermando di rimanere in attesa di “una cortese risposta”. Risposta che, dalle disattente stanze dei bottoni televisivi di Saxa Rubra, non sappiamo se arriverà mai.

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