Ultimora
22 May 2025 20:05
Turisti si sporgono per un selfie e fanno affondare una gondola
22 May 2025 18:40
Inaugurata a Mestre una nuova 'Casa del Made in Italy'
22 May 2025 18:08
Tre Cime di Lavaredo, da domenica accesso solo su prenotazione
22 May 2025 17:21
Bus elettrici su corsie riservate, progetto a Treviso
22 May 2025 16:32
La difesa di Turetta chiede appello, 'no a premeditazione'
22 May 2025 16:08
Verona, a Empoli il 'senatore' Lazovic possibile titolare
23 May 2025 09:50
La Lega: 'Pronta la norma sui controlli antimafia per il Ponte'
22 May 2025 19:09
Il Sogno di Benigni, lo show tv si arricchisce e diventa libro
23 May 2025 09:05
La cronaca di quel sabato maledetto nel racconto del cronista ANSA che arrivò per primo a Capaci
23 May 2025 08:21
La strage di Capaci: quel 23 maggio 1992 che nessuno dimenticherà mai - Lo SPECIALE ANSA
23 May 2025 08:22
Sciopero dei treni, a Roma cancellazioni e ritardi fino a 90'
Redazione
Bassanonet.it
“Bassano è uno di quei luoghi da cui si parte”
Professione: attore. Andrea Tich recita in Croazia nel “Kafka Project” del Dramma Italiano di Fiume. E parla della sua città: “Ho sempre avuto la sensazione che a Bassano sia necessaria una politica culturale giovanile più viva”
Pubblicato il 24-07-2013
Visto 5.140 volte
Nessuno è profeta in patria, tantomeno nell'arte e nello spettacolo.
Anche se per Andrea Tich - di professione attore, cresciuto e residente a Bassano del Grappa - il concetto di “patria”, e cioè del luogo delle proprie radici, è più elastico del solito. Sarà forse il destino di chi ha deciso di intraprendere la difficile e girovagante carriera del teatro, dopo che una dozzina di anni fa una professoressa di lungimiranti vedute lo aveva letteralmente sbattuto, per la prima volta, sul palco di una recita scolastica al Liceo d'Arte di Nove.
Da quella esperienza è scoccata la scintilla per il palcoscenico: Andrea vive da anni stabilmente a Trieste, dove si è perfezionato all'Accademia teatrale - Teatro stabile “La Contrada”. Torna spesso e volentieri a Bassano, per rivedere la famiglia e incontrare gli amici di sempre, ma il suo mondo è ormai fatto di sipari e di riflettori che si alzano e si accendono lontani dal Grappa.

L'attore bassanese, e triestino di adozione, Andrea Tich con la direttrice del Dramma Italiano di Fiume Laura Marchig dopo la prima di "Kafka Project"
Un mondo che guarda adesso oltre confine: l'attore bassanese-triestino è stato infatti selezionato dal Dramma Italiano - storica istituzione teatrale della comunità nazionale italiana - del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, in Croazia, per figurare tra gli otto protagonisti dello spettacolo “Kafka Project: Frontiere/Granice/Meje/Grens/Borders...” dell'autrice e regista olandese Karina Holla. Un impegnativo progetto teatrale - ispirato alle opere di Franz Kafka, incentrato sul tema dei “confini” e allestito quale omaggio all'entrata della Croazia nell'Unione Europea - del cui gruppo di interpreti Andrea fa parte dopo aver superato un duro workshop di due settimane e un altrettanto faticoso training di due mesi diretti dalla stessa Holla.
Uno spettacolo che dà l'inequivocabile conferma che quello dell'attore è un mestiere che fa sudare: è infatti una rappresentazione di “teatro fisico” dove il gesto, il ritmo e il movimento scenico sono preponderanti rispetto alla parola.
“Kafka Project” è stato presentato in prima assoluta lo scorso 13 luglio nella suggestiva ambientazione da archeologia industriale della Cartiera di Fiume, e gli otto attori sul palco - oltre al “nostro”, in ordine alfabetico: Elena Brumini, Rosanna Bubola, Ivna Bruck, Tomas Kutinjač, Miriam Monica, Giuseppe Nicodemo e Mirko Soldano - hanno riscosso lunghi applausi dal pubblico.
La performance è stata quindi nuovamente rappresentata al Mittelfest in Friuli ed è ancora in programma nel cartellone autunnale del Dramma Italiano di Fiume.
Per Andrea Tich la partecipazione all'attività del Dramma Italiano, diretto da Laura Marchig, è un autentico ritorno al futuro. Fiume, infatti, era la città dei suoi nonni - esuli italiani nel dopoguerra - ed è anche la città dove è nato, 27 anni fa, prima di trasferirsi, vivere e concludere l'intero ciclo scolastico fino alle Superiori a Bassano del Grappa, dove ha tuttora la residenza anagrafica.
E una combinazione del destino ha voluto che Fiume sia anche la città che ora dà nuova linfa alle sue aspirazioni professionali. Una delle tante storie di giovani di oggi che cercano la loro strada e la trovano all'estero, senza per questo dimenticarsi del luogo da cui sono partiti.
Andrea, come è stata questa tua esperienza con il “Kafka Project”?
“E' stata un'esperienza molto positiva, sia umanamente che professionalmente. Ho dovuto fare mio un codice espressivo - quello del teatro fisico - che prima avevo toccato solo in parte, all'interno di una struttura teatrale molto seria. Abbiamo lavorato ininterrottamente per due mesi, con una media di almeno sei ore di training fisico intensivo al giorno. All'inizio è stata dura, dovendomi scrostare di dosso alcune cattive abitudini attoriali ereditate da ambienti più aridi e cinici, che tendono a soffocare gli impeti giovanili invece di usarli come traino. Sotto l'indicazione guida di “we are always more of what we think” (“siamo sempre più di quello che pensiamo”), la regista è però riuscita in breve tempo a portarci all'estremo delle nostre potenzialità espressive, permettendoci di affrontare costruttivamente i nostri “talloni d'Achille” attoriali. Non a caso, lo spettacolo parla di frontiere e confini. La sinergia col gruppo si è evoluta spontaneamente, nutrita dalla positività trainante di una squadra tutta giovane.”
Cosa rappresenta questa esperienza per la tua attività di attore?
“Per me è stata come una rinascita morale, che mi ha permesso di infrangere molte barriere mentali che spesso costituivano un rifugio, ma che non mi permettevano di mettermi in gioco integralmente e di crescere professionalmente. Questa esperienza è un passo decisivo verso un approccio attoriale più responsabile ed autonomo, in grado di creare impresa e combattere la crisi dall'interno e mi ha aperto gli occhi su molte dinamiche politico-culturali di e oltre confine. Mi sono riallacciato alla mia città natale, chiudendo un cerchio cominciato più di 60 anni fa con la partenza dei miei nonni da Fiume.”
La tua attività ti ha portato via da Bassano, che è comunque una città vivace dal punto di vista della cultura e degli spettacoli, grazie ad esempio ad Operaestate Festival...
“Bassano è sicuramente un centro culturale di alto livello e non nego che gran parte delle iniziative che fioriscono nel suo tessuto siano lodevoli. Tuttavia ho sempre avuto la sensazione che fosse necessaria una politica culturale giovanile più viva. Basti considerare che spesso la migliore prospettiva per una serata fuori consiste nell'ubriacarsi nei soliti locali. Per quanto riguarda l'offerta degli spettacoli, mi limito a dire: comprate meno da fuori e producete di più, sfruttando le forze di casa.”
Come stai percorrendo la tua strada professionale lontano da Bassano?
“Per quelli che sono i miei interessi e le mie aspirazioni, Bassano purtroppo non ha molto da offrire. A differenza di quanto dicono i più, di arte si vive, e nonostante la crisi e i tagli finanziari pesantissimi, il lavoro non manca. Semplicemente bisogna attivarsi e cercare o creare le opportunità che possano soddisfarci, anche se alle volte vuol dire abbandonare le comodità e le sicurezze di un nido accogliente. Per quanto vivace e ormai multiculturale, l'aria che respiro ancora adesso a Bassano è quella di una cittadina di provincia, poco nutriente per chi non abbia aspirazioni localistiche.”
E con Bassano quindi che rapporto hai?
“Personalmente, penso che Bassano sia uno di quei luoghi da cui si parte.
C'è come una cappa invisibile sopra la città che non ti permette mai di decollare veramente. Posso dirlo anche di Trieste, città che mi ha formato professionalmente. Spesso invidio gli amici bassanesi, che lì sono nati e si sentono molto più legati al territorio, per la relativa serenità con cui decidono di rafforzare le loro radici ed edificare il loro futuro nel luogo che li ha nutriti. Tuttavia, ho sempre ritenuto che restare nello stesso luogo, se vogliamo usare una metafora in tema, sia come leggere la stessa pagina del copione, senza permettersi di vivere il resto, cosa che non posso permettermi per il lavoro che faccio. Penso che Bassano, come tutte le cose che si amano, si impari ad apprezzare veramente quando non ce l'hai più sotto gli occhi; ed è lì, tra la bora che soffia e i palazzi austroungarici che ti schiacciano, che senti la mancanza dei parenti e degli amici lontani, del Grappa e dei suoi sentieri, dello scorrere del Brenta, del Ponte Vecchio e delle sue osterie, dell'aria fresca della Valsugana. Da Bassano si parte, ma per tornarci volentieri e (perché no?) ravvivarla con quanto appreso lontano da casa.”
Il 23 maggio
- 23-05-2020Detto per inciso
- 23-05-2019Penso quindi Egisto
- 23-05-2019La lontananza
- 23-05-2018I Quattro Studi dell'Architettura
- 23-05-2017Braccio di legno
- 23-05-2017Aldo il bibliotecario
- 23-05-2017L'ape Zaia
- 23-05-2014Elezioni europee, come si vota
- 23-05-2014Elezioni amministrative, come si vota
- 23-05-2014Offerta di 50 milioni a Banca Popolare di Marostica: “Notizia destituita di ogni fondamento”
- 23-05-2014Elezioni, lunedì i risultati in tempo reale
- 23-05-2014In Giro con “Gibo”
- 23-05-2014Rossano Veneto, riapre l'ufficio postale
- 23-05-2014Giro d'Italia, istruzioni per l'uso
- 23-05-2014E il Museo (finalmente) fa il pienone
- 23-05-2014I CC all'“Agrario”
- 23-05-2014Giro d'Italia, sospensione del servizio di raccolta rifiuti a Bassano
- 23-05-2014ER, Coletto in prima linea
- 23-05-2014“Destra Brenta” per “Impegno per Bassano”
- 23-05-2014 Animo: “Un'operazione immobiliare trasparente”
- 23-05-2014I magnifici tre
- 23-05-2014M5S: “Una centrale elettrica a un passo dal Ponte di Bassano. Perché?”
- 23-05-2014Cassola: oggi “Caserma Reloaded”
- 23-05-2014Elisabetta Gardini: “Dobbiamo rompere il pregiudizio sull'Europa”
- 23-05-2014Zonta x 2
- 23-05-2012La moltiplicazione dei grillini
- 23-05-2012“20 anni da Capaci: una scuola a Bassano per Melissa”
- 23-05-2012Arriva il “Weekendone” della sostenibilità
- 23-05-2012Operazione Teatro
- 23-05-2012Attentato Brindisi: “La 'Notte dei Musei' si doveva fare”
- 23-05-2011Elena Donazzan: “Cinquecentenario di Jacopo, soldi buttati”
- 23-05-2010Inter, we are the champions!
- 23-05-2010Monte Grappa, Monte Rosa
- 23-05-2010Lega Nord: “Bretella Bassano-Limena, tra Cimatti e Beraldin opposte vedute”
- 23-05-2009Terrore a Nordest...Senza Censura