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Chi vuol essere milionario
Fatture false, società fittizie, operazioni inesistenti, indebiti crediti IVA: di tutto, di più. La Guardia di Finanza sequestra a due imprenditori bassanesi beni e valori per circa 4,7 milioni di euro
Pubblicato il 13-03-2013
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Alla faccia della crisi, e della difficoltà di molte aziende a far quadrare il bilancio. Basta fare carte false per una paccata di milioni di euro, e voilà: il gioco è fatto. E' lo spudorato sistema grazie al quale due imprenditori bassanesi - di cui la Guardia di Finanza, come consuetudine, non ha reso note le generalità - si sono potuti permettere, in due casi distinti ma accomunati dalla stessa abilità nel frodare lo Stato, redditi e investimenti milionari.
Un giochetto che per entrambi ha funzionato fino a che le Fiamme Gialle della Compagnia di Bassano del Grappa, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bassano, hanno cominciato a indagare nelle loro tasche.
Gli accertamenti dei finanzieri sono scattati a seguito di alcune attività di verifica effettuate da funzionari della Direzione Regionale delle Entrate del Veneto - Ufficio Antifrode e della Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Vicenza nei confronti di imprenditori della provincia sospettati di frodare il Fisco attraverso indebiti crediti d'imposta, annotando in contabilità costi fittizi riconducibili a fatture false.

Il primo dei due furbetti dell'Erario è un imprenditore dedito al commercio del materiale plastico.
Come accertato dai controlli fiscali delle Entrate e dalla conseguente attività di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, nelle dichiarazioni dei redditi relative ad alcune società a lui riconducibili, per le annualità dal 2007 al 2010, aveva annotato fatture soggettivamente false per oltre 70 milioni di euro.
Il sistema fraudolento aveva lo scopo di creare indebiti crediti di IVA sulla base di fatture emesse da società “cartiere”, di fatto inesistenti. La merce fatturata, in realtà acquistata in nero presso altri soggetti, veniva successivamente rivenduta, senza applicazione dell’imposta, ad altre società che dichiaravano falsamente di essere “esportatori abituali”.
Per le imposte complessivamente evase, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni e valori fino alla concorrenza di oltre 8,5 milioni di euro nonché l’interdizione del soggetto responsabile dall’esercizio dalla carica di amministratore della società.
Nel secondo caso, a seguito di una verifica effettuata dall’Agenzia dell’Entrate di Vicenza, le Fiamme Gialle hanno sequestrato un lussuoso appartamento a Cartigliano, con relative pertinenze, ad un imprenditore che aveva riportato nella contabilità della propria azienda, operante nel settore del trasporto merci, fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, che egli stesso falsamente redigeva con il nome di ignari soggetti economici.
La Guardia di Finanza bassanese è riuscita ad individuare in capo ai due imprenditori indagati e porre sotto sequestro, complessivamente, beni e valori per circa 4,7 milioni di euro.
L'elenco delle proprietà sequestrate comprende una villa a Bassano del Grappa, l'appartamento in Cartigliano con relative pertinenze, numerosi terreni, quote societarie relative a tre aziende riconducibili a uno dei due indagati e valori finanziari per complessivi 2 milioni e 621mila euro, ponendo inoltre sigilli a tre cassette di sicurezza detenute in vari istituti di credito.
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