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Guerre Stradali
Valsugana: a Romano consiglio comunale chiuso per turbamento dell'ordine pubblico dopo la lettura di un odg del 2001 che per la giunta “smaschera Dissegna” in tema di strade da potenziare. Dissegna: “E' il più bel regalo che potevano farmi"
Pubblicato il 22-11-2012
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Consiglio Comunale turbolento - e interrotto anzitempo - ieri sera a Romano d’Ezzelino.
Nonostante il tema della Valsugana non fosse all’ordine del giorno - dopo il diniego del sindaco nei confronti della richiesta del consigliere di minoranza Giampaolo Lorenzato - lo stesso Lorenzato ha chiesto e ottenuto di poter intervenire sull'argomento ai sensi del regolamento comunale. Ha chiesto quindi “un voto fermamente contrario alla devastante opera così come presentata e sostenuta dal sindaco”.
Ma la giunta Olivo aveva preparato il colpo a sorpresa, rivangando dagli archivi del Comune e leggendo in sala un ordine del giorno firmato da Luciano Dissegna nell'ormai lontano 2001, e intitolato “Strade male inevitabile”, nel quale l'ex sindaco e attuale consigliere del gruppo di Lorenzato (“Con Romano Libera - Con Carlesso si cambia”) sosteneva la necessità, a fronte dei troppi incidenti sull'asfalto, “del potenziamento della rete stradale”.

Foto: archivio Bassanonet
Un documento nel quale - secondo l'interpretazione data dall'Amministrazione comunale - “Dissegna scrive l’esatto contrario di ciò che afferma nella politica anti-Valsugana (e anti-Olivo) di queste ultime settimane”.
“Le strade della nostra Regione sono le più insanguinate d’Italia - scriveva Dissegna nell'ordine del giorno di 11 anni fa -. Gli incidenti, com’è noto, oltre che dalla velocità, sono causati dall’intensità del traffico; dagli incroci pericolosi; dal fatto che scarseggiano le “camionabili”, gli “svincoli”, le “rotatorie”, le “passanti”. E’ evidente, pertanto, che il potenziamento e l’ammodernamento della rete stradale può favorire una sensibile riduzione del numero di incidenti. Bisogna far di tutto per salvare vite umane anche a costo di rovinare il paesaggio!” E ancora: “Prima bisogna completare le infrastrutture mancanti e poi autorizzare nuove costruzioni! Gli ambientalisti devono protestare non contro le strade, ma contro ciò che determina l’esigenza di nuove strade e cioè le nuove case e fabbriche.”
La lettura del documento, durante il consiglio comunale, è stata più volte interrotta da Dissegna stesso, da Lorenzato e da alcuni presenti tra la settantina di persone intervenute tra il pubblico per lo più da fuori Comune, e membri dei comitati contro la Valsugana e la Pedemontana che durante tutta la serata hanno esposto volantini con scritto “No alla Valsugana”. In particolare i due consiglieri di opposizione hanno ripetutamente chiesto, inutilmente, che si vada subito al voto.
“Dopo numerosi richiami ai consiglieri Dissegna e Lorenzato, autori di frasi pesanti e ad alcuni individui particolarmente facinorosi presenti in sala - afferma una nota ufficiale del Comune di Romano - il sindaco, quando non c’è più stata la possibilità di parlare ed esprimersi liberamente, è stato costretto a chiudere il consiglio comunale per turbamento dell’ordine pubblico, alla presenza anche delle forze dell’ordine, sia Carabinieri che agenti del Commissariato.”
“Il Consiglio Comunale non ha alcuna competenza su un’opera già decisa dalla Regione - commenta all’indomani dell’accaduto il sindaco Rossella Olivo -. L’opporsi a tale infrastruttura significa lasciare alla Regione le mani libere per fare ciò che vogliono del nostro territorio. Chiamare il voto in consiglio non ha senso, sarebbe come chiedere di votare sul piano regionale delle opere pubbliche o sul piano regionale socio sanitario.”
In quanto al vecchio documento letto in sala consiliare, secondo l'assessore Massimo Ronchi “smaschera una volta per tutte Dissegna, la sua disonestà intellettuale e il suo opportunismo”. “A seconda del sindaco in carica in quel momento - commenta ancora Ronchi -, le infrastrutture vanno bene o meno. Si tratta di bieca slealtà contro i cittadini.”
Ma Luciano Dissegna, interpellato da Bassanonet, non manca di rendere pan per focaccia.
“Il consiglio comunale di ieri sera - dichiara il consigliere di “Romano Libera” - doveva occuparsi di ben altre cose, e cioè della Valsugana. Abbiamo invece assistito al rifiuto della maggioranza, ostinato e vigliacco, di dirci qual è la sua posizione sull'autostrada.”
“Il fatto che abbiano tirato fuori questo mio “scheletro nell'armadio” - sottolinea Dissegna - mi fa un onore grandissimo, è il più bel regalo che potevano farmi perché documenta una mia posizione di cui vado fiero, frutto di tutte le mie battaglie contro la cementificazione e i capannoni. Nel 2001 avevo detto che se avevamo quattro soldi in cassa, bisognava sistemare la viabilità esistente e dare sicurezza alla viabilità esistente, e non certo attirare traffico da tutta Europa! Quello di ieri sera è un fatto che conferma quanto questa Amministrazione sia limitata. Pensavo che il deus ex machina di tutta questa operazione, l'assessore Massimo Ronchi, fosse più intelligente.”
E riguardo alle “ripetute interruzioni”? “E' vero, lo confermo - ci dice Dissegna -. Noi abbiamo interrotto più volte la loro manfrina. Una manfrina infinita, perché volevamo a tutti i costi che prendessero posizione sull'autostrada, senza ottenere risposta.”
“Non è vero che il consiglio comunale è stato interrotto per turbamento dell'ordine pubblico - sbotta Dissegna in conclusione -. Lo hanno interrotto quando non ne uscivano più, quando non riuscivano più a sapere come fare per evitare l'argomento di fronte a duecento persone.”
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