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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Ospedale di Bassano, in calo il rischio clinico
Alla Conferenza dei Servizi dell'Ulss n.3 presentati i risultati della “Mappatura del Rischio Clinico” nel triennio 2009 - 2001. I sinistri imputabili a “presunto errato trattamento” del paziente in Ospedale sono diminuiti del 50%
Pubblicato il 17-11-2012
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Tocchiamo tutti i ferri che abbiamo a disposizione: ma in qualsiasi ospedale del mondo, centri di eccellenza compresi, quella del “rischio clinico” - e cioè la probabilità che il paziente sia vittima di un evento avverso e subisca danni imputabili, anche se in modo involontario, alle operazioni chirurgiche subite o alle cure mediche prestate durante la degenza - è un'eventualità da mettere in preventivo.
Per le Aziende Ulss, la gestione del rischio clinico - ovvero la “prevenzione dell'errore” mirata a identificare e ad eliminare i potenziali rischi nelle strutture sanitarie per assicurare qualità e sicurezza alle prestazioni assistenziali - diventa quindi una questione di importanza prioritaria.
La buona notizia è che nell'Ulss n.3, e nella fattispecie all'Ospedale di Bassano del Grappa, il rischio clinico “è in netta diminuzione”, con un abbassamento dell'indice di rischio, rispetto a quattro anni fa, dal 42 al 35%.
Foto: archivio Bassanonet
Il dato è stato reso noto dal dr. Giorgio Da Rin, direttore del Dipartimento Medicina dei Servizi dell'Ulss 3, intervenuto tra i relatori alla Conferenza dei Servizi 2012: l'annuale incontro di aggiornamento e di confronto diretto tra l'Azienda Socio Sanitaria e le rappresentanze della popolazione servita dalla stessa Ulss, svoltosi ieri nell'aula conferenze dell'Ospedale San Bassiano.
Il dr. Da Rin, nell'importante occasione, ha presentato i risultati della “Mappatura del Rischio Clinico” svolta dall'Ulss tra le corsie dei reparti ospedalieri nel triennio 2009 - 2011. Un monitoraggio che ha implicato un'intensa attività di formazione interna, di “individuazione delle sinistrosità e dei processi critici” e di “piani di miglioramento” per la riduzione sistematica del rischio.
Risultato: nei tre anni presi in esame, la sinistrosità dovuta specificamente a “presunto errato trattamento” in Ospedale è diminuita del 50%. In calo del 30%, rispetto al 2007, anche le cadute accidentali dei pazienti.
In controtendenza, tuttavia, l'entità dei premi assicurativi contro il rischio clinico, aumentati nel territorio dell'Ulss n.3 del 14%. Ma si tratta di un aumento contenuto rispetto alla media dell'aumento dei premi del Veneto (+ 71%) e rispetto ad altre singole Aziende Sanitarie: l'Ulss 6 di Vicenza registra infatti un'impennata del +133%.
“Questo sistema che mette in sicurezza il lavoro in sanità è prezioso - ha commentato al riguardo il direttore generale dell'Ulss 3 Valerio Alberti -. I miglioramenti ci sono stati, misurabili e oggettivi.”
La Mappatura del Rischio Clinico 2009 - 2011 servirà ora quale base di lavoro per il nuovo monitoraggio triennale che si porrà l'obiettivo di ridurre ulteriormente la percentuale dell'indice di rischio.
“La nuova priorità - ha sottolineato il dr. Da Rin - è passare ora dalla fase di progetto a quella di processo.”
Oltre al fondamentale interesse per la salute del paziente, per le Aziende Socio Sanitarie la prevenzione del rischio clinico comporta importanti risvolti anche sotto il profilo economico: secondo quanto previsto dal nuovo Piano Socio Sanitario della Regione Veneto, infatti, tutti i risarcimenti danni per errore clinico sotto i 500mila euro non saranno più gestiti dalle assicurazioni ma saranno direttamente a carico dei bilanci delle Ulss.
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