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Alessandro Tich
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I tesori nascosti
Con l'arrivo di tre opere di Ligabue, tutto è pronto al Museo Civico di Bassano per l'apertura dell'attesa mostra “Novecento Italiano - Passione e Collezionismo”. In rassegna i big dell'Arte italiana del XX secolo: domani vernice e inaugurazione
Pubblicato il 18-10-2012
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Morandi e Ligabue: neanche il Festival di Sanremo può vantare un'accoppiata simile. Ma anche Carrà, De Chirico, De Pisis, Campigli, Guttuso e tanti altri big dell'Arte italiana del XX secolo.
Tutto è pronto al Museo Civico di Bassano del Grappa per il vernissage alla stampa - fissato per domani, venerdì 19 ottobre, alle 12.15 - e per l'inaugurazione ufficiale - in programma sempre domani, alle ore 18 - di “Novecento Italiano - Passione e Collezionismo”: la grande mostra che accende i riflettori sui tesori nascosti del collezionismo privato italiano, esposti per la prima volta al pubblico per un avvincente viaggio nel tempo tra gli anni Venti e Settanta.
Una mostra made in Bassano, in tutti i sensi: dell'ottantina di opere in rassegna, 30 provengono infatti da collezioni private bassanesi, a riprova della grande vivacità dell'imprenditoria locale, nei decenni dell'economia “felice” del Nordest, nei confronti dell'Arte e dell'investimento in cultura.
L'arrivo in mostra dell'"Autoritratto" di Antonio Ligabue (olio su faesite, 1958)
Ma avremo tempo e modo per occuparci in dettaglio dell'evento espositivo e dei vari scenari - collegati ai rapporti tra gli artisti e i collezionisti e per molti versi anche sorprendenti - svelati nell'occasione.
Oggi, nelle due sale dell'ala nuova del Museo che ospitano la mostra, è stata la giornata dei ritocchi definitivi all'allestimento e dell'arrivo delle ultime tre tele: tre oli su faesite di Antonio Ligabue (“Autoritratto”, “Leopardo con indigeno” e “Arrivano i postiglioni”), realizzati tra il '56 e il '58.
“I tre Ligabue arrivano dalla Fondazione Ligabue di Reggio Emilia - ci spiega il direttore del Museo Giuliana Ericani, curatrice della mostra per la sezione del collezionismo bassanese -. Rappresentano l'attività di questo strano pittore, totalmente autodidatta e rivalutato dopo la sua morte negli anni '60, che ha inventato una Pianura Padana piena di animali feroci e con una vegetazione africana che lui non ha mai visto. Ligabue è il solo pittore popolare del '900.”
Ma oltre ai tre dipinti dell'enigmatico “buon selvaggio” della pittura italiana (notevole il suo “leopardo”, concentrato di fierezza e ferocia), altre opere si segnalano per impatto visivo: e l'imponente e sconvolgente “L'uccisione del capolega” di Renato Guttuso - studio per “La Mafia”, del 1947 - vale da solo, a nostro avviso, il prezzo del biglietto.
Domani si comincia, e da sabato la mostra sarà aperta al pubblico: il Novecento dell'Arte italiana - con le sue diverse anime, gelosamente conservate dai collezionisti privati - sarà protagonista a Bassano fino al 20 gennaio.
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