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Redazione
Bassanonet.it
Caso Bayer di Mussolente: “Rabbia e sconcerto”
Comunicato sindacale sulla vertenza in atto per la chiusura dello stabilimento decisa dalla multinazionale della chimica. “Indisponibilità totale dell'azienda a ricercare soluzioni che permettano il mantenimento di attività produttive”
Pubblicato il 22-09-2012
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Vertenza Bayer Material Science: sul caso della chiusura dello stabilimento di Mussolente della multinazionale della chimica, con conseguente mobilità per una cinquantina di dipendenti, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato trasmesso in redazione dalle organizzazioni sindacali di categoria:
COMUNICATO SINDACALE DELLE OO.SS. E DELLE RSU DI BAYER MATERIAL SCIENCE SEDE DI MUSSOLENTE
Lo stabilimento Bayer Material Science di Mussolente (foto: Archivio Bassanonet)
Nelle assemblee sindacali tenutesi martedì 11 e mercoledì 12 settembre u.s. le Lavoratrici ed i Lavoratori hanno valutato quanto emerso nell’incontro tra la direzione della Bayer Material Science sede di Mussolente e i rappresentanti sindacali aziendali (RSU) assistiti dai segretari Filctem-cgil e Femca-cisl di Vicenza.
Durante l’incontro l’azienda doveva fornire risposte in merito alla richiesta di rivedere la data di chiusura dello stabilimento di Mussolente fissata al 31 dicembre 2012 e sulla possibilità di trovare soluzioni tali da garantire un futuro industriale al sito.
Le risposte sono state quelle di uno spostamento alla data del 30 giugno 2013 come termine ultimo per il processo di smantellamento e di chiusura del sito e di un’INDISPONIBILITA’ TOTALE a ricercare soluzioni che possano permettere il mantenimento di attività produttive nello stabilimento anche attraverso percorsi di riconversione industriale.
L’intenzione della Bayer è quindi quella di uno smantellamento totale dell’impianto, la “bonifica” del sito con il mantenimento oltre che delle mura degli edifici, solo dei sistema dei servizi impianto elettrico, idraulico e di riscaldamento, mensa e reti di comunicazione interna.
L’unica “garanzia” data ai lavoratori rimane legata alla ricerca con sostegno attivo, vedi riqualificazione, di occasioni di lavoro in aziende del territorio con l’intervento anche dell’associazione degli industriali, o con la proposta di trasferimenti in altre società del gruppo, site soprattutto in Lombardia.
A tale scopo l’azienda ha chiesto la disponibilità ai lavoratori a colloqui individuali di mappatura delle competenze e delle disponibilità ad un eventuale trasferimento in Aziende del Gruppo.
Risposta negativa è stata data anche alla richiesta di chiedere la collaborazione di un esperto in impianti chimici per valutare le possibilità di riconversione degli impianti ad altre produzioni chimiche o meno.
Le assemblee hanno espresso rabbia e sconcerto a fronte delle risposte ottenute, in particolare per quanto riguarda la volontà di fare “terra bruciata” degli impianti ora esistenti ed a qualsiasi ipotesi di collaborare per cercare soluzioni diverse a quelle prospettate.
Lavoratrici e Lavoratori ritengono queste risposte inaccettabili e se con senso di responsabilità hanno espresso parere è positivo per quanto riguarda l’avvio dei colloqui individuali hanno data mandato alle OO.SS. ad attivarsi presso il Prefetto di Vicenza per un incontro proclamando altresì la prosecuzione dello stato di agitazione con le modalità che saranno ritenute più opportune dalla RSU e dalle OO.SS.
FILCTEM CGIL FEMCA CISL
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