Ultimora
18 Sep 2024 20:12
A Napoli fiaccolata per Chiara, "Perdonaci"
18 Sep 2024 19:13
Lupi attaccano animali in due aziende agricole nel Vicentino
18 Sep 2024 18:51
Mamma e bimba morte nel Piave, sabato i funerali a Miane
18 Sep 2024 14:20
Eleonora Duse soggiornò al Grand Hotel Venise, telegramma inedito
18 Sep 2024 13:53
Turista morta a Napoli, forse statuina fatta cadere da bambini
18 Sep 2024 13:53
Esercitazione Esercito a Passo Fedaia su nuovi scenari bellici
18 Sep 2024 22:07
Allerta rossa per maltempo in Emilia-Romagna,il sindaco di Modigliana: 'Il fiume è esploso'
18 Sep 2024 21:54
Contromano per 17 km sulla Pontina con un'auto rubata
18 Sep 2024 21:14
La Fed taglia i tassi di mezzo punto e lo farà ancora
18 Sep 2024 21:10
Auto investe sette pedoni, due ragazze morte a Lido di Camaiore
18 Sep 2024 20:14
Champions, Manchester City-Inter DIRETTA
18 Sep 2024 20:47
Champions, Bologna-Shaktar termina 0-0 FOTO
Luigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it
L’auto elettrica mangerà la nostra meccanica?
Cappeller e Moretti (Cà Foscari): ecco cosa potrebbe succedere nei distretti metalmeccanici
Pubblicato il 15-11-2021
Visto 6.836 volte
Cosa succederà ai nostri distretti metalmeccanici, storicamente terzisti della grande industria legata a doppio filo all’automotive, con l’avanzare delle auto elettriche? Il tema è centralissimo proprio nell’area vicentina e bassanese, perché rappresenta parte di quel Nordest che è il secondo fulcro della componentistica italiana. Nelle regioni del Nordovest opera quasi il 62% delle imprese e nel Nordest il 21%, secondo i dati dell’”Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2020”. Quel 21% ha un valore enorme in termini di occupazione, export e di competenze industriali innervate nel territorio.
Atteso che la transizione verso l’elettrico è ormai instradata in un percorso d’irreversibilità, risulta strategico verificare se la nostra industria è pronta all’ennesimo salto nel “nuovo”. Si badi bene, ciò non significa che spariranno i motori endotermici ma semplicemente che bisognerà fare i conti con un’altra grande rivoluzione nell’industria globale.
Chi viaggia in Cina, racconta di città, come Shanghai per esempio, dove si moltiplicano le Tesla unitamente alle automobili Nio ed agli prototipi elettrici delle case automobilistiche asiatiche. Per capire cosa si muove nelle filiere bisogna andare a sentire le imprese metalmeccaniche direttamente inserite nelle catene della componistica per autoveicoli. «Da tempo si discute se i minori utilizzi di componentistica necessari per le auto elettriche avranno impatti sui volumi produttivi delle aziende metalmeccaniche, evidentemente anche in termini occupazionali. Sicuramente le politiche dei Paesi Occidentali sono orientate a favorire le auto elettriche, ma va detto che ci sono nuovi mercati mondiali che stanno contestualmente aumentando in modo poderoso la domanda di motori endotermici.
Anna Moretti (Cà Foscari) e Alessandro Cappeller (Ceo Cappeller Spa)
Il Sud America, l’Africa, parti dell’Asia: si stimano nei prossimi anni 100-110 milioni di nuove immatricolazioni di auto endotermiche che potrebbero compensare la domanda di componenti meccaniche», analizza Alessandro Cappeller, ceo della Cappeller Spa, azienda bassanese collocata nella rete lunga della metalmeccanica internazionale. In effetti, il grande contributo nella domanda “tradizionale” di autoveicoli dei Paesi emergenti, disseminati nei vari Continenti, è uno dei fattori chiave per le evoluzioni del settore nel medio termine.
Come rileva sempre l’“Osservatorio sulla componentistica automotive italiana”: «Nell’ultimo decennio le vendite di autoveicoli sono passate da quasi 75mln nel 2010 a 96mln nel 2017, con una crescita del 28%, pari a 21mln di nuovi autoveicoli, poi il mercato è sceso a 95,8mln nel 2018 e a 91,5mln nel 2019. Nel decennio il contributo all’incremento della domanda (16,4mln) è da imputare per il 45% ai Paesi BRIC, per il 51% ai mercati tradizionali di Europa Occidentale, USA/Canada e Giappone e per il 4% al resto del mondo». Parimenti, è da tenere presente che pur sempre la stessa componentistica utilizzata dalle grandi case produttrici dell’auto elettrica arriva dai distretti italiani.
«Certamente i produttori di molle a valvola avranno delle ripercussioni, ma anche la Tesla avrà bisogno di freni, serrature, componentistica per gli abitacoli. E non è detto che, sempre per fare un esempio, i produttori di molle a valvole (ndr. quelle che servono per aprire e chiudere gli iniettori) non troveranno formule di riconversione». In ogni caso, come rileva il ceo della Cappeller Spa, all’orizzonte sono innegabili le preoccupazioni dei terzisti dell’automotive, comparto determinante per tutta l’economia italiana. «Alberto Bombassei di Brembo, in un’intervista di qualche tempo fa, stimava una ricaduta negativa di quasi il 30% nel mercato del lavoro italiano collegato alla meccanica automotive.
Tuttavia la grande questione che ancora nessuno è in grado di prevedere riguarda i limiti pratici della conversione all’elettrico. Il sistema sarà in grado di dare energia a tutti i proprietari di auto elettriche?
A che prezzo? Siamo sicuro poi che lo smaltimento delle batterie elettriche non avrà un impatto altrettanto destabilizzante nell’ambiente?».
In questa parte iniziale della transizione, l’unica cosa certa è il minore impiego di componentistica, come ci conferma l’economista della Cà Foscari Anna Moretti, che dal 2016 è coordinatrice dell’Osservatorio Nazionale sulla Filiera Automotive.
«I motori endotermici hanno una complessità superiore rispetto a quelli elettrici. Sono veritieri i dati che stimano 1.000-1.500 componenti meccanici in meno da utilizzare. Per proteggere alcune tipologie di imprese sarà necessario attivare politiche di sostegno per supportarle nella transizione».
Il fatto che il mondo dell’automotive si stia comunque orientando verso l’elettrico rientra in quelle nuove tendenze politico-economico globali che appaiono inarrestabili.
«Gli obiettivi politici sempre più stringenti sulle emissioni stanno segnando la strada del futuro. Nessuno dubita più che i grandi player globali abbiano scelto la via dell’elettrico. L’incertezza che si poteva avere qualche anno fa è svanita, le nostre imprese devono farsi trovare pronte in un orizzonte temporale di 5 anni, quando le pianificazioni commerciali dei carmakers internazionali arriveranno ad impattare sulle filiere.
L’impressionante impennata che si registra nelle immatricolazioni elettriche è un dato che comunque non lascia spazio a dubbi».
Il 18 settembre
- 18-09-2023C’era una volta il Test
- 18-09-2021C’era una volta Ilaria
- 18-09-2020Bassano Viva
- 18-09-2020Detto con trasporto
- 18-09-2020Tamarcanda
- 18-09-2020Viaggio intorno al Lago
- 18-09-2020La terza via
- 18-09-2020TEDx Bassano del Grappa: Dietro le quinte
- 18-09-2017Capa-Boom
- 18-09-2017Open Space
- 18-09-2014La macchina del Tempio
- 18-09-2014Sistemazione dei dissesti idrogeologici sulla strada per Valrovina
- 18-09-2014Prendiamoci un Caffè
- 18-09-2013“Storie di ordinaria follia”
- 18-09-2012Hotel Energia
- 18-09-2011“Sognando Betsiboka”: un successo
- 18-09-2010La fanfara sveglia la città
- 18-09-2010ZTL a Bassano, installato il primo varco elettronico
- 18-09-2010E in Via Museo spunta il bandierone
- 18-09-2010“Evacuato” il centro storico
- 18-09-2010Penne zuppe
- 18-09-2010L'ex “Veneto Marketing” diventa sede del Comitato “Centro Storico”
- 18-09-2010Alpini, traffico e divieti: scatta l'ora “x”
- 18-09-2009Bonifica dell'area ex Galvanica PM a Tezze, il governo risponde all'on.Lanzarin