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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Interviste

A tu per tu con Chiara Ferronato

Nell’intervista le novità della rassegna autunnale al Cenacolo degli Scrittori bassanesi

Pubblicato il 10-11-2011
Visto 4.938 volte

Il Cenacolo degli scrittori di Chiara Ferronato, l’associazione culturale bassanese che porta avanti da anni in città la tradizione del salotto letterario e che festeggerà a breve i vent’anni dalla sua fondazione, ha inaugurato gli incontri d’autunno con un appuntamento dedicato alla Russia e allo scrittore Dmitri Bystroljotov. Il secondo incontro in programma è fissato per venerdì 11 novembre alle ore 18 alla Galleria Scrimin, ospite del Cenacolo è il sociologo Gian Paolo Prandstraller www.gianpaoloprandstraller.it/.

Una nuova stagione e nuovi appuntamenti per il Cenacolo. Il filo conduttore è sempre l’approfondimento, lo studio, l’arte e la letteratura come veicoli di conoscenza e di comprensione della realtà

Chiara Ferronato


Sì, il Cenacolo tra le sue attività numerose attività – ricordo che il 14 novembre ripartirà la scuola di teatro – ha anche intrapreso di recente un interessante rapporto di collaborazione con la biblioteca civica. L’incontro di apertura della nostra stagione autunnale è stato dedicato Dmitri Bystroljotov, un discendente della famiglia Tolstoj ed è stato curato da Alberto Zisa. Studioso e appassionato di letteratura russa, Zisa ha intrapreso una ricerca sulla figura di Bystroljotov traducendo e analizzando una silloge di scritti dove l’autore ha narrato il suo internamento dei gulag sovietici. Giurista, medico, funzionario del governo russo e agente segreto, Bystroljotov ha restituito attraverso il racconto della sua tragica esperienza la lettura di un capitolo tra i più drammatici del ‘900 sovietico. Come ormai da tradizione al Cenacolo, l’incontro è stato arricchito con letture e musiche scelte, l’affiancare vari linguaggi espressivi contribuisce ad ispessire le atmosfere rarefatte del passato e a fornire una visione tridimensionale alla pagina scritta.

Il secondo appuntamento della rassegna è invece scritto al presente e al futuro, propone una lettura dell’attualità

Venerdì 11 novembre ospitiamo al Cenacolo Gian Paolo Prandstraller e il suo libro La rinascita del ceto medio, edito da Franco Angeli, dove analizza il fenomeno del riemergere del ceto medio nell'economia e nella vita civile. Prandstraller nella presentazione della sua ricerca scrive: “Caro Lettore, questo libro annuncia un evento memorabile: il Ceto Medio sta riprendendo il posto che gli spetta nell'economia e nella vita civile. In Cina, India, Brasile, esso è addirittura alla guida del travolgente sviluppo in cui tali paesi sono impegnati. In Italia un nuovo Ceto Medio sta uscendo dall'emarginazione in cui lo hanno relegato le forze sociali che tuttora monopolizzano la rappresentanza degli interessi: grandi Sindacati e Confindustria. Osserva, Lettore, la copertina del volume e rallegrati: sei probabilmente uno di quei personaggi che scorrono nella stretta valle tra due montagne ostili - e si affacciano finalmente, con molta voglia di operare e di rinnovare, sulla fertile pianura!”. Nel ceto medio lo studioso annovera categorie come i creativi, i piccoli imprenditori tecnologici, i tecnici e gli impiegati nelle nuove professioni, i membri culturalmente qualificati delle strutture di servizio (scuole, ospedali, musei). Nella sua lettura scientifica della società Prandstraller indica come importante il ruolo dell’ironia.

L’incontro di dicembre ha invece come protagonista la musica

L’appuntamento del 16 dicembre è dedicato a Liszt, l’incontro è un’occasione lieta per festeggiare l’anniversario dei 200 anni dalla nascita del musicista ungherese. La proposta ha un taglio particolare, l’idea è nata da uno studio che ho intrapreso sul confronto di due scritture, quella di Liszt e quella di Francesco Petrarca: si potrà ascoltare la sua musica, suonata da Barbara Fasoli, alternata non in controcanto ma in un’inedita armonia dalla lettura di alcuni sonetti del poeta. Quei versi conosciuti e amati da Liszt, letti cinquecento anni dopo che furono scritti e incontrati non per caso nel corso di un suo soggiorno a Roma, fecero da sfondo a tre composizioni misteriose, visionarie, appassionate che potremo ascoltare assieme nell’appuntamento che precede la pausa natalizia delle nostre attività.

Ricorre anche un altro anniversario quest’anno a cui lei ha dedicato un pensiero particolare. Domenica 20 novembre alla libreria Palazzo Roberti ci sarà la presentazione del suo nuovo libro che si intitola “Hemingway Hotel”

Il nuovo libro che ho scritto contiene un omaggio sentito all’opera di Hemingway, ma ho cercato soprattutto l’occasione di raccontare il mio amore per l’Africa, non “la mia Africa”, ma un luogo da leggere, per quanto può essere possibile per noi occidentali, utilizzando la sua lingua e un avvicinamento che avanza per altre vie che non sono solo quelle della traduzione che tradirebbe e non riuscirebbe a dire. Basti pensare a quanto sono distanti le nostre idee del dolore, del destino, della natura, della disponibilità all’incontro con l’altro rispetto a quelle di chi vive in un mondo dove è così forte la visione animista della realtà come quello di tanti paesi del centro Africa. Per raccontare la storia che narro nel libro ho utilizzato la lingua del romanzo, ho immaginato un incontro tra due persone dove fosse possibile mettere in gioco sentimenti, codici di comportamento, conflitti, e che diventasse emblematico dell’apertura a nuovi sguardi, di un viaggio di scoperta che non ha fine. L’Africa ha un rapporto difficile con il nostro mondo, la foto che si può vedere in copertina è un mio scatto: raffigura un uomo masai che ci volta le spalle e che rivolge lo sguardo fiducioso alla sua terra, rappresenta la sintesi di un auspicio, di un augurio di rinascita. Ho pensato per la presentazione di dare respiro a questa voce africana affidandola anche alle letture di Ally Amisi e alla musica di Miriam Makeba.

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