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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Segreti senza tempo
Alla Gipsoteca canoviana di Possagno ieri sera, e in replica oggi sabato 13 agosto, un incontro alla ricerca di un raccordo tra i miti del passato e la poesia moderna
Pubblicato il 13-08-2011
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Gli Inesauribili segreti sussurrati al pubblico ieri in Gipsoteca a Possagno, la serata è in replica questa sera sabato 13 agosto, rivelano i raccordi con il passato, con quel mondo classico che ha già forse detto tutto in realtà su ciò che è l’uomo. Le sonate di Bach, le statue del Canova, le parole scritte dagli autori della Grecia antica messe accanto a opere di poeti e scrittori dell’Ottocento o nostri contemporanei, quindi alla lingua e alle immagini dei tempi moderni, a ben ascoltare sono in grado di creare in autonomia un dialogo armonico, intonato, senza bisogno di tante note a piè di pagina. I temi scelti, tre sono i fili conduttori, i miti della terra, dell’eros, del viaggio, sono una Pangea percorsa da tanti passi in tutta la letteratura occidentale. Nell’introduzione alla serata curata da Davide Melchiori, Andrea Dal Negro della Fondazione Canova ha elencato tra gli intenti degli organizzatori la volontà di fornire un’occasione di riflessione, e infatti sono tante le domande che da spettatori vengono in mente durante l’ascolto, ci si chiede soprattutto quanto è viva oggi l’urgenza di confronto con i poeti dell’antichità, è se possibile un superamento o anche un saltare a piè pari l’eredità del passato. Di certo l’ambientazione della serata aiuta a non suscitare pensieri di rottura e disarmonie, facilita invece a cogliere la contiguità: l’incontro con questi miti calati nel reale dalla poesia moderna, l’Andromaca in lacrime davanti a un fiume squallido parigino, l’Achille che “non è mai salito in ascensore, che non aveva passaporto, perché l’orizzonte non lo richiede” e l’Elena caraibica che “sosta tra i tavoli tenendo il vassoio sopra lo stomaco per nascondere alla vista l’onda rotonda della sua attesa”, rivela che è incessante, inesauribile la ricerca dell'infinito e insieme quella del limite umano e che l’arte vera, in tutte le sue forme, continua da sempre a volerla raccontare.
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