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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Al Remondini arriva Thérèse, riletta da Stefano Ricci
Questa sera e giovedì 10 aprile, ultimo appuntamento della Stagione Teatrale Bassanese con un dramma tratto da Zola
Pubblicato il 09-04-2025
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In due serate, quella odierna e domani, giovedì 10 aprile, al Remondini si concluderà la Stagione Teatrale della Città di Bassano del Grappa – realizzata in collaborazione con Arteven – con la nuova produzione del Teatro Biondo di Palermo intitolata Thérèse, con testo e regia di Stefano Ricci.
Ispirandosi al romanzo naturalista Thérèse Raquin, di Émile Zola, Ricci dirige nel ruolo di protagonista Donatella Finocchiaro, sul palco con Alberto Carbone, Giulia Eugeni, Alessandra Fazzino, e accompagna il pubblico attraverso una storia di adulterio e sensi di colpa, esplorando le fragilità e le sfide morali del nostro quotidiano.
Zola raccontava di Thérèse e Laurent, due amanti ossessionati da una passione incontrollabile e da un desiderio di fuga dalla mediocrità della loro esistenza, i due complici nell’omicidio del marito di lei, infine tormentati dai sensi di colpa che li porterà a un odio reciproco.

Da Thérèse (foto di Rosellina Garbo)
"Thérèse è una donna che ha ucciso per assecondare i suoi sensi. La sua passione per Laurent la trascina in un abisso da cui non potrà più uscire", dice Donatella Finocchiaro, descrivendo il personaggio che interpreta. "Il senso di colpa di Thérèse è un trampolino per affrontare la desolazione e l'azzeramento dei valori morali del nostro tempo".
Il lavoro di Ricci, drammaturgo e regista pluripremiato per il suo teatro di ricerca e il suo distintivo linguaggio contemporaneo, diventa uno studio psicologico e fisiologico sulla natura umana e sulle modifiche che in essa avvengono sotto l’influsso dell’ambiente e delle circostanze. Egli viviseziona scientificamente e senza alcuna pietà i personaggi e le loro pulsioni nascoste destrutturando l’opera di Zola per raccontare il tempo che abitiamo oggi, a partire dal senso di colpa che condiziona i comportamenti dei personaggi come un’attitudine corporale e febbrile.
Una messa in scena dove al centro vi è il processo stesso di creazione teatrale, esaltato da una scenografia imponente e simbolica: un piano inclinato costellato di botole, su cui gli attori in scena sono chiamati a una costante prova di equilibrio, una continua tensione fisica ed emotiva.
Importanti il lavoro fisico e quello coreografico, guidato da Stellario Di Blasi, oltre alle musiche di Andrea Cera e i costumi di Gianluca Sbicca, che completano un’ambientazione che amplifica la tragicità e l'intensità della narrazione.
La Compagnia incontrerà il pubblico alle ore 18 di giovedì 10 aprile al Ridotto del Remondini, col fine di creare uno spazio di dialogo tra pubblico e artisti e approfondire i temi portati in scena.
Per informazioni: ufficio teatro tel. 0424 524214
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