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Martedì 24 agosto, al Teatro Remondini, il Teatro di Operaestate Festival propone un appuntamento col futuro, quello immaginato da Marta Cuscunà in Earthbound, monologo di fantascienza per attrice e creature animatroniche.
Il nuovo lavoro di Marta Cuscunà, una produzione ERT Fondazione, CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli-Venezia Giulia, Etnorama con il sostegno di São Luiz Teatro Municipal di Lisbona, porta in scena il pensiero eco-femminista di Donna Haraway, immaginando un futuro prossimo nel quale la manipolazione del genoma umano riporta la vita in aree del pianeta danneggiate dall'uomo.
Per uscire dall'atteggiamento distruttivo del game over che aleggia sul pianeta, la filosofa americana scrive Staying with the trouble (tradotto in italiano con il titolo Chthulucene: Sopravvivere su un pianeta infetto), un saggio speculativo di eco-femminismo che include storie di fantascienza come esempi di futuri possibili, in cui la specie umana unisce le forze ad altre specie per salvare la terra e prendersene di nuovo (e meglio) cura. “Perché questo è uno dei racconti possibili del mondo nuovo in cui potremmo trovarci a vivere domani”, afferma la filosofa.
Marta Cuscunà in Earthbound, foto di Guido Mencari
Partendo da questo spunto, lo spettacolo mostra una piccola colonia di individui migrati in aree danneggiate dallo sfruttamento umano per risanarle grazie alla collaborazione con partner non-umani: sono gli Earthbound a cui sono stati impiantati i geni di creature in via d'estinzione con il duplice scopo di conservarne la specie e favorire una nuova prospettiva per l’adattamento dell’uomo con l’ambiente naturale.
“Earthbound” è il neologismo inventato dal sociologo, antropologo e filosofo francese Bruno Latour per rispondere al bisogno contemporaneo di ridefinire la nostra specie in base a un nuovo rapporto con la Terra, superando la frattura tra uomo e natura e riconoscendo che l'ambiente influenza lo sviluppo dell'individuo che esiste grazie a relazioni simbiotiche con altre specie, come batteri, virus e funghi.
Consapevoli che nessuna specie agisce da sola e che non sia possibile distinguere organismo da ambiente, per fronteggiare l'esaurimento delle risorse naturali ormai quasi prosciugate gli Earthbound mirano alla drastica riduzione della presenza umana sulla Terra.
In scena, gli Earthbound prendono vita grazie alle creature animatroniche progettate da Paola Villani, realizzate con l’assistente alla regia Marco Rogante: innovando la tradizione del teatro di figura con tecniche di animazione parallele a quelle cinematografiche, la scenografa, che collabora con Marta Cuscunà dal 2015, costruisce i pupazzi-personaggi di questa storia ispirandosi alle opere dell'artista australiana Patricia Piccinini, che nel suo percorso di lavoro sull’iconografia d’ibridazione fra corpi umani e animali ha spesso dialogato anche con Donna Haraway.
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21. Per informazioni dettagliate e l'acquisto dei biglietti si può consultare il sito www.operaestate.it
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