Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 15-06-2016
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Ultima residenza artistica della stagione per il CSC, Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, nato come spazio impegnato sul contemporaneo di Operaestate, e da sempre attivo nei progetti di formazione e sostegno agli artisti emergenti a livello internazionale.
In scena, questa sera alle 21, la ricerca della Vinovrški, concentrata sulla relazione tra giustizia e arte.
Nel tumultuoso mondo d’oggi, nel quale l’impegno politico di tutti è chiesto come mai prima d’ora, gli artisti sono consciamente spinti a presentare le loro opere come azioni politiche. La connessione tra arte e attivismo è anche fortemente incoraggiata dalle istituzioni artistiche: le decisioni e le programmazioni dei curatori hanno fatto dell’attivismo artistico un filone sui generis, in cui l’artista rivendica più giustizia sociale e fa di ciò il punto centrale del suo lavoro.
Jasna Vinovrški
La coreografa si è chiesta dunque cosa fosse la giustizia e come affrontarla in un contesto artistico, in particolare quale sia il significato della giustizia nel campo della danza e della coreografia dove il corpo è uno dei più importanti mezzi di espressione.
“Uno degli ultimi punti fondamentali della mia ricerca” afferma la coreografa “è la definizione di giustizia come un processo per arrivare a un verdetto, e non come una semplice sovrapposizione tra giustizia e giudizio dato da un magistrato. Il fulcro della ricerca è la comprensione della giustizia in quanto processo: come qualcosa che non è rigido, ma come un soggetto in continuo mutamento”.
Jasna Layes Vinovrški, cresciuta a Zagabria, in Croazia, ha vissuto e lavorato soprattutto all’estero. Nella sua produzione artistica ha trattato il ruolo delle strutture burocratiche, interrogandosi sul concetto di identità al loro interno; recentemente si è concentrata sulla dicotomia pubblico-privato nel contesto dello spazio teatrale. Sta anche lavorando come assistente alla coreografia di Clément Layes, con il quale dirige dal 2008 la compagnia Public in Private a Berlino.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti