Ultimora
3 Dec 2025 19:10
Preside liceo migliore d'Italia, 'lavoriamo molto su didattica'
3 Dec 2025 18:45
L'Arena di Verona caso di studio per gli studenti della Luiss
3 Dec 2025 17:33
A Ca' Foscari l'Europa delle università, incontro con 10 atenei
3 Dec 2025 17:31
Psa Italy, record al Vecon e nuove gru a Genova e Venezia
3 Dec 2025 17:31
A Verona i 70 anni dell'accordo italo-tedesco sul lavoro
3 Dec 2025 16:45
Michele Alassio, i 40 anni di attività del fotografo veneziano
3 Dec 2025 12:50
Coppa Italia: Inter stasera ospita il Venezia, turnover per Chivu
3 Dec 2025 20:53
Le inedite foto shock dell'isola degli orrori di Epstein
3 Dec 2025 20:36
Stop del governo a La Russa, niente mini indulto sulle carceri
3 Dec 2025 20:04
Colpito da detriti, muore un operaio 27enne nel Bergamasco
3 Dec 2025 20:14
Mosca e Kiev lontane, salta l'incontro Zelensky-Whitkoff
3 Dec 2025 20:06
LA CRONACA DELLA GIORNATA
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
La geografia dell’architettura
È stato presentato a Palazzo Roberti il nuovo libro dell’architetto bassanese Sergio Los
Pubblicato il 27-05-2013
Visto 3.592 volte
Sergio Los, introdotto da Davide Longhi e Domenico Patassini, ha presentato alla Libreria Palazzo Roberti il suo nuovo libro intitolato Geografia dell’architettura. Progettazione bioclimatica e disegno architettonico, edizioni Il Poligrafo.
Si tratta di un volume ponderoso e ponderato, è un manuale ricco di resoconti e di progettualità che sottendono una scelta epistemologica che è alla base di ogni azione, anche solo pensata, e che è una pietra angolare da sempre per l’architetto bassanese: al centro vengono messi il benessere, il comportamento e l’agire quotidiano di chi abita uno spazio geografico organizzato.
“La parola – spesso abusata – bioarchitettura, è sostituita nella frequenza d’uso attuale dalla parola paesaggio” – ha spiegato Longhi. Paesaggio è un termine generico che è sulla bocca di tutti, che sa di natura, ma che invece nella sua declinazione concreta, nel territorio che abitiamo, è impregnato di artificio umano. Per tendere a una dimensione ideale, il paesaggio dovrebbe esprimere e produrre una coerenza tra gli elementi storici, simbolici, geografici (il clima, la natura del territorio, il grado di soleggia mento, la rete idrologica… ) le creazioni umane e le modalità insediative di cui si compone. Il disegno di un luogo dovrebbe riuscire a restituirne i caratteri e una sorta di codice identitario – elementi che in una prospettiva alata esprimono la diversità delle culture, più che la globalità.
Sergio Los e Domenico Patassini a Palazzo Roberti
È necessario guardare bene al ciclo di vita di un territorio progettando la sua evoluzione: serve una regia accurata nella ridefinizione dei contesti richiesta dall’aumento della densità abitativa e dalla crescita delle città perché non si generi un’anarchia che induca le persone, i cittadini, allo spaesamento.
La sfida della sostenibilità è tra le questioni di maggiore interesse per il futuro dell’architettura e il suo ruolo sarà decisivo, nell’immediato futuro, per riuscire a governare responsabilmente le trasformazioni dell’ambiente. A Los, dati alla mano, non pare riconosciuta a sufficienza l’urgenza di ridurre progressivamente il fabbisogno e l’uso delle risorse non rinnovabili e le sue parole sottolineano la gravità di questo ritardo apparentemente immotivato: “Un piano energetico deve partire dal territorio, non dal mercato e dalle istanze domanda-offerta che la popolazione di quel territorio esprime”.
Non mancano nel suo libro critiche severe, argomentate, a tanta “pornografia architettonica” spesso incomprensibilmente esaltata dalla stampa italiana del settore, e la questione dell’oltraggio non è solo estetica. Scrive Los: “Si può adottare un concetto di bellezza che illumina l’identità dell’opera nel suo contesto, naturale e storico. La modernità focalizza invece il tempo del progresso, unificante il mondo intero e misurato nell’essere più avanti o più indietro”.
Patassini, nel corso dell’incontro, ha ricordato che gli architetti sono i custodi di un linguaggio che esprime la modernità; che un codice deontologico, etico, dovrebbe sempre guidare l’azione di chi lo utilizza intervenendo su un territorio e che è fondamentale, come è ben indicato nel libro di Los, l’opera di valutazione, semiotica e fattuale, di ciò che ci si propone di realizzare modificando il paesaggio.
La falsificazione di questo linguaggio, di questa continua interazione uomo-ambiente, è l’ostacolo principale allo sviluppo di una bella, e utile, geo-grafia.
Il 03 dicembre
- 03-12-2024Union Pivo
- 03-12-2024Convento e con ghiaccio
- 03-12-2024Pattinaggio sul foliage
- 03-12-2021Ecce Ebe
- 03-12-2020L'assessore ai lavori...propri
- 03-12-2014Ayrton Forever
- 03-12-2014Torna a casa, Bloody
- 03-12-2014Distretto di Polizia
- 03-12-2013Il Tribunale “risorge” al Senato
- 03-12-2013Rossella Olivo: assoluzione definitiva
- 03-12-2013Odore di squalifica
- 03-12-2013Plastica, arrivano gli ispettori ecologici di Etra
- 03-12-2013Pausa Caffè
- 03-12-2013Mercatino natalizio pro famiglie in difficoltà
- 03-12-2013Commercianti: furti e taccheggi, istruzioni per l'uso
- 03-12-2012Rumori di Centro
- 03-12-2012Ballottaggio primarie: Bersani vince anche a Bassano
- 03-12-2012“Striscia”: salta il servizio sul Tribunale di Bassano
- 03-12-2011“Siamo prigionieri della speranza”
- 03-12-2011“In piazza a difesa delle piazze”
- 03-12-2011Inquinamento a Tezze: interviene la Regione
- 03-12-2011“Dall’Amministrazione di Bassano solo opere a spot”
- 03-12-2010Una serata per Milena
- 03-12-2009Imbrattato di scritte nazifasciste l'intero Volto di Via Pusterla
- 03-12-2009Giovanni Rana: “Io, Pavarotti e...Marylin”
- 03-12-2008Black out generale al "San Bassiano"
Più visti
Politica
14-11-2025
Andrea Nardin: “Mi propongo non per quello che prometto ma per quello che ho fatto”
Visto 20.237 volte
Politica
19-11-2025
Roberto Ciambetti: “La mia esperienza per il Veneto di domani”
Visto 19.348 volte



