Ultimora
13 Nov 2025 10:54
Maltratta la madre e la sorella, uomo in carcere nel Padovano
13 Nov 2025 09:15
Uomo grave per ustioni in incendio nel suo appartamento
12 Nov 2025 20:36
Milano-Cortina: presentate le uniformi di staff e volontari
12 Nov 2025 20:25
Gasparato nuovo Presidente Autorità Portuale Venezia e Chioggia
12 Nov 2025 18:11
Pensionato trovato morto in casa dopo tre settimane a Bassano
12 Nov 2025 17:47
Festival Idee 2025, cresce e chiude con oltre 35mila presenze
13 Nov 2025 10:39
Trump: "Oggi stiamo inviando un messaggio chiaro: non cederemo mai all'estorsione"
13 Nov 2025 10:46
Scavi sotto la Casa del Jazz a Roma, si cerca giudice scomparso nel 1994 Paolo Adinolfi
13 Nov 2025 10:33
++ Scavi sotto casa jazz a Roma, si cerca giudice scomparso ++
13 Nov 2025 10:23
Shock al nido, muore a 2 anni strozzato dal laccio della felpa
13 Nov 2025 10:18
Coloni incendiano una moschea in Cisgiordania, minacce all'Idf
26 dicembre 2004. Molte famiglie stanno passando le vacanze natalizie nei paradisi thailandesi, tra resort appena costruiti, feste in spiaggia e piscine da sogno. Questo paradiso artificiale viene improvvisamente spazzato via da uno degli tsunami più disastrosi degli ultimi anni, spezzando in un sol tempo legami, economia di un paese, famiglie. Quello che segue è il caos. Caos per i famigliari che non riescono a contattare i propri cari, caos negli ospedali affollati e impreparati a gestire una tale mole di feriti, caos tra i vivi e i morti, con viaggi della speranza su mezzi di fortuna per riuscire a trovare, in un modo o nell'altro, chi si è perduto.
Mostrare sul grande schermo tutto questo non è così semplice.
Ci aveva provato Clint Eastwood in un dei suoi film meno riuscito, Hereafter, sconvolgendo lo spettatore con l'imponenza della ricostruzione dell'ondata devastante del mare.
Ci prova con maggior successo Juan Antonio Bayona, portando sullo schermo la storia di una famiglia che all'interno di tutto questo caos non solo sopravvive, ma si ritrova.
Quella che sembra essere la più classica delle storie buoniste di Hollywood, dove a trionfare sono i sentimenti, dove l'happy end è dato per scontato, è, incredibilmente, una storia vera. Una storia impossibile, per molti versi, ma che è successa realmente in quel lontano 2004 ad una famiglia spagnola.
Qui il cognome viene cambiato in Bennett, e i protagonisti la rendono più inglese con Naomi Watts e Ewan McGregor nei panni dei genitori. La loro tranquillità famigliare viene però rotta dalla devastante onda che si abbatte nel resort che li ospita. Divisi -lei con il figlio maggiore, lui con i due più piccoli- affronteranno la forza dell'acqua, lo sporco del fango e la sofferenza delle ferite prima di ritrovarsi.
Al di là della trama, così piena di speranza ma per una volta ben riposta, quello che più colpisce dritto al cuore è come Bayona sia riuscito a portarci dentro e sotto quell'acqua e quell'onda. Grazie anche ad una musica coinvolgente, riesce a farci provare come mai si era riusciti la paura e la disperazione di trovarsi a lottare contro la natura, che ci circonda con la sua forza inarrestabile. Le scene dello tsunami sono quindi quelle meglio riuscite, quelle in cui assieme a Naomi Watts (giustamente nominata agli Oscar come miglior attrice) ci troviamo disperatamente soli, feriti e incapaci di reagire. Quando poi tutto si calma, quando arriva quella quiete dopo la tempesta che spaventa ancora di più, il caos non è in realtà finito, si è solo spostato dalla natura agli uomini che cercano rifugio, aiuto, salvezza. Tra la Watts in fin di vita, curata come possibile in un ospedale super affollato, un avvilito McGregor alla ricerca del resto della sua famiglia, a cavarsela meglio è Lucas, il figlio maggiore della coppia, cresciuto nel giro di poche ore e diventato senza volerlo adulto, responsabile di una madre e capace di gestire una situazione più grande di lui.
Se la storia prosegue più lentamente, mostrando lo squallore e la mancanza di igiene di un Paese in ginocchio, la poesia torna a bussare quando i Bennett sono così vicini ma così distanti allo stesso tempo, cercandosi ma non trovandosi in sequenze che li vedono mancarsi per pochi attimi. L'emozione arriva quindi come un'onda in piena, travolge lo spettatore lasciando l'incredulità di un happy end tutt'altro che scontato, in cui quello che davvero sembrava impossibile è diventato ora possibile.
Più visti
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 8.038 volte
Sociale
06-11-2025
La bicicletta diventa strumento di inclusione: nasce la Fondazione Stravarda
Visto 2.648 volte
Attualità
21-10-2025
Syncro System celebra 65 anni di attività con una giornata di festa
Visto 11.794 volte





