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Andare a vedere Lo Hobbit, è come tornare a trovare dei vecchi amici. Questa è la sensazione che si prova a ritrovare sullo schermo il vecchio Gandalf, l'intrepido Bilbo, il giovane Frodo (anche se solo per un breve cammeo) e il buffo/perfido Gollum.
Ambientato 60 anni prima degli eventi del Signore degli Anelli, Peter Jackson ci riporta negli ambienti fantastici di quella prima trilogia. Ritroviamo infatti Granburrone e i suoi elfi, la contea degli hobbit e la montagna solitaria di Erebor. Proprio questo, il regno dei nani, è al centro delle vicende. In un meraviglioso prologo ci viene mostrato come quel regno sia stato abbandonato da 60 anni, dopo che un feroce drago sputa fuoco lo ha conquistato impossessandosi di tutti gli ori e i tesori accumulati negli anni. Da allora il popolo dei nani vaga senza fissa dimora, ma ora tutti i segni sembrano dimostrare che è giunto il momento di tornare a casa.

Una nuova compagnia si forma per riuscirci ed unisce 13 nani capitanati dall'intrepido re Thorin Scudodiquercia, a Bilbo Baggins. Intrappolato in questo viaggio inaspettato da un Gandalf furbo e intelligente, lo zio di Frodo avrà modo di rivedere l'immagine di se stesso, di trovare il coraggio e l'ardore di spingersi in un'avventura così impensabile.
I nemici non mancano infatti, dai Troll agli orchi, daranno vita a scontri fantastici in un susseguirsi di azione, dove l'ingegno si unisce alla forza fisica. Incastonato tra questi, il momento incredibile del ritrovamento dell'anello da parte di Bilbo e l'incontro emozionante con Gollum. Il duello, verbale, tra i due, è sì una pausa dall'azione ma è una delle scene più riuscite della pellicola.
Al di là delle critiche spietate avute in America, Lo Hobbit si presenta, infatti, come un film epico che lascia senza fiato grazie alle ambientazioni da sogno e a una regia solida ed efficace. Le scelte di montaggio e di ripresa di Jackson sono perfette per lasciare il segno nella mente e nel cuore degli spettatori che hanno aspettato 9 anni per vedere un'opera simile al cinema.
La compagnia sarà diversa, certo, e la storia di per sé forse meno affascinante di quella di un anello magico e potente, ma l'avventura che questi nuovi eroi intraprendono, i rischi e i continui scontri, la rendono incredibile ed avvincente: la battaglia finale, prima con i troll poi con gli orchi, è magia per gli occhi.
Sarà dura, quindi, aspettare Lo Hobbit - La desolazione di Smaug fino al 13 dicembre 2013!
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