Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 12-08-2012
Visto 3.100 volte
Seconda serata ieri, sabato 11 agosto, con tutto esaurito alla Gipsoteca a Possagno per Le chant des Sirènes.
La suite di poesia e musica in omaggio ad Antonio Canova quest’anno è stata dedicata alla Francia e alle parole del sogno. Il tema è stato ispirato dalla poesia omonima contenuta in Le livre à venir di Maurice Blanchot: il canto delle Sirene (le invenzioni dei poeti), guida il navigante (il lettore, l’ascoltatore) verso lo spazio senza tempo dei sogni, quelli della notte e quelli del giorno, fino a dove il canto può veramente cominciare; esse dunque non lo ingannano, ma lo portano alle vere sorgenti del canto, nel luogo nativo dell’arte. È insopportabile, all’uomo, il silenzio delle Sirene.
Sono proprio i poeti e i pensatori francesi – in Gispsoteca è stato proposto l’ascolto di brani e poesie di Jean Jacques Rousseau, Alphonse de Lamartine, Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud, Stéphane Mallarmé, Victor Hugo, Paul Valéry, Guillaume Apollinaire, Maurice Blanchot – con il loro influsso profondo su tanta parte dell’arte contemporanea, a sancirlo senza incertezze con le loro opere immortali, con o senza affinità elettive con il Romanticismo tedesco.
Come dice Albert Beguin nel suo bellissimo saggio intitolato L’anima romantica e il sogno, “Si potrebbe definire con sufficiente profondità ogni epoca del pensiero umano in base alle relazione che essa stabilisce tra il sogno e la vita ridesta”. La domanda che ci poniamo tutti quando sogniamo o quando fantastichiamo, è “colui che sogna, sono proprio io?”. I grandi pensatori da sempre si sono dedicati all’esplorazione di questo altrove immaginato che a chi sogna non appare meno vero del reale, i grandi poeti conoscono la grammatica per esprimerlo a parole.
Un verso scelto tra quelli “cantati” nella sala dell’Ala Ottocentesca:
“Toute Pensée émet un Coup de Dés - Ogni Pensiero emette un Colpo di Dadi (S. Mallarmé).
Le letture sono state interpretate da Franco Berton, Paola Dallan, Valentine Di Felice, Marco Menegoni e Davide Melchiori. Graditissimo l’ascolto dei brani in lingua offerto dalla belga Di Felice, ha fatto pensare all’opera immane del traduttore, quando deve tradurre poesia.
Dopo l’omaggio alla letteratura russa, a quella inglese e a quella extra europea, l’estate 2012 ha dunque riservato al Museo canoviano – che in questi giorni registra il successo delle venticinquemila presenze alla mostra “Canova e la danza” – un posto d’onore alla bellissima musica della lingua francese. Anche l’accompagnamento offerto al pianoforte da Matteo Riva ha proposto brani di autori francesi, tra gli altri Saint Simon, Debussy, Faurè, Messiaen.