Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 30-04-2012
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Mercoledì 2 maggio, alle ore 17.30, la libreria Palazzo Roberti propone un incontro con Umberto Curi, l’autore presenterà il suo libro Via di qua. Imparare a morire Bollati Boringhieri editore. Curi insegna Storia della filosofia all’università di Padova e ha pubblicato numerosi saggi, tra gli altri Straniero, Miti d’amore, Polemos, Un filosofo al cinema.
Il titolo del suo ultimo lavoro prende spunto dalla frase tratta da un breve racconto di Kafka “La partenza”, nel quale al servo che gli sella il cavallo e gli chiede dove vada, il padrone risponde: «Non lo so. Pur che sia via di qua, via di qua, sempre via di qua, soltanto così posso raggiungere la mia meta». La meta è la morte, l’evento che definisce l’universalità della condizione umana, quell’andar via a cui non occorre una destinazione, poiché è già meta in sé, e ineluttabile, inconcepibile, inconoscibile, l’evento che conferisce alla vita il senso più autentico, quello del limite. All’uomo resta l’affanno circolare dello scavo della tana, scritto da Kafka in un altro bellissimo racconto. La riflessione di Curi parte dalla constatazione che in alcuni casi la filosofia, nella sua vicenda millenaria, si è incaricata di liberare l’uomo dal timore della morte riducendola a puro nulla, quindi espugnandola dall’orizzonte dell’esistenza, assunto che l’autore non condivide e che confuta con una ricerca che guarda altrove, che fa tesoro di narrazioni-testimonianze che recuperano la morte alla pienezza della vita.
Che i contenuti del pensiero abitino anche al di fuori della disciplina che ne è ufficialmente titolare, che parli più chiaro e forte spesso il linguaggio della letteratura, non dovrebbe stupire chi la pratica, “Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hanno deciso di non pensarci per rendersi felici” è un pensiero proveniente dal Seicento che viaggia tranquillamente nell’attualità e nel futuribile sui binari dell’alta velocità, ma quanto arriva altrettanto rapido, e senza frapporre ostacoli culturali, senza esigere l’intercessione di un santo dei santi, il racconto della condizione umana e della morte fatto ad esempio in un “giallo” come Todo modo.
Umberto Curi
Nell’appuntamento in libreria dialogheranno con l’autore Adone Brandalise, filosofo e letterato, anche lui docente all’università di Padova e Vittorio Andolfato, insegnante di filosofia. L’appuntamento è a ingresso libero.