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Così il cervello distingue la realtà dall'immaginazione
E’ proprio di questi giorni la notizia della morte di Fakhra Younas, scrittrice pakistana, vittima di una terribile violenza da parte dal marito che le ha sfigurato il viso con dell’acido. Dopo anni di sofferenza, di vergogna, e di comprensibile rabbia si è uccisa il 17 marzo 2012 lanciandosi dal sesto piano di una palazzina di Tor Pagnotta, alla periferia di Roma.
E’ una dei tanti bersagli della barbarica pratica dell’acidificazione, diffusa soprattutto nel Medio Oriente, ma che ancora oggi flagella le donne di qualsiasi latitudine. In alcune zone dell’Asia Centrale, infatti, e' vergognosa abitudine maschile gettare improvvisamente acidi corrosivi e devastanti sul volto di giovani donne, spesso bambine, che rifiutano di fidanzarsi o sposarsi con il pretendente, o magari perché la loro dote non e' considerata sufficiente dalla famiglia del marito, per gelosia, invidia o cattiveria. L’acido raggiunge gli occhi, le labbra, il volto e scende nel torace. Vengono trasportate all'ospedale, dove a volte muoiono senza cure ma, quando sopravvivono, devono affrontare la tragedia: dolore fisico insopportabile e un indescrivibile dolore psicologico. Molte restano cieche, altre non riescono più a parlare o a deglutire. Faticano a respirare e non sono possibili i movimenti del capo a causa delle cicatrici.

un frame del video SIT!
E’ questo il tema centrale della mostra di Marco Chiurato, che ha affrontato l'argomento in modo rispettoso e serio, ma con la carica emotiva che solo lui riesce a trasmettere, prendendo atto di una realtà difficile e di una verità silenziosa che si cela tra le tante mura di altrettante case.
Già proposta a Marostica con il supporto dell’Associazione Donne Acidificate, l’esposizione migra ad Udine, acquisendo il patrocinio dell’UNESCO, in collaborazione con l’Associazione Smileagain di Udine, impegnata ad aiutare, operare e reintegrare le donne acidificate, verrà inaugurata alle ore 18 di sabato 31 marzo.
Durante la performance/installazione, lo spettatore avrà modo di entrare in una stanza prevalentemente buia che lo indurrà a provare diverse sensazioni come vendetta, disperazione, rabbia. Diverse emozioni, diverse situazioni che hanno portato le donne a subire l’acidificazione. In sottofondo, la voce di una donna acidificata, che grida tutta la sua sofferenza, suscita commozione, pietà, rabbia.
L’opera di Chiurato è semplice ma proprio per questo geniale: l’artista ha voluto rappresentare tutte le situazioni di tutte le donne acidificate, dando allo spettatore la possibilità di rappresentarsi mentalmente le diverse situazioni, proprio grazie alla versatilità del senso che racchiude l’installazione.
La stessa locandina dà modo di entrare già nel vivo dell’evento: infatti basta solo guardarla e lo spettatore vedrà la propria immagine riflessa, essendo essa uno specchio. Quindi, già con un semplice sguardo, chiunque potrà capire che ci sarà questo evento.
La mostra resterà aperta dalle ore 18,00 alle ore 24,00 del giorno 31 Marzo 2012 presso la sala Antivari dell’Hotel Astoria Italia di Udine
Sarà possibile inoltre acquistare il catalogo e un libro sulla tematica. Il ricavato dei cataloghi e dei libri sarà interamente devoluto all’Associazione Smileagain a favore dei progetti per le donne acidificate.
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