Ultimora
1 Jul 2025 19:26
Melegatti diventa irlandese, pandoro ceduto a Valeo Foods
1 Jul 2025 17:37
L'Arena di Verona studia lo stress da caldo dei lavoratori
1 Jul 2025 16:56
Due operai in una buca hanno malore per caldo, uno in coma
1 Jul 2025 15:45
Camion si ribalta e invade 3 corsie, chiusa la A4
1 Jul 2025 13:58
Voucher da 1.000 euro agli studenti di Infermieristica
1 Jul 2025 12:46
Nuove strategie per rallentare la progressione della Sla
1 Jul 2025 19:39
Alberto Stasi resta in semilibertà
1 Jul 2025 19:20
Non solo l'afa, ora si temono incendi e siccità
1 Jul 2025 19:02
Italia da bollino rosso, una donna muore e un operaio è in coma. Blackout a Firenze e Bergamo
1 Jul 2025 18:40
++ Macron a Putin, 'appello a tregua e negoziati con Ucraina' ++
1 Jul 2025 18:57
Carlo III manda in pensione il treno della regina
Che Clooney voglia scollarsi di dosso l’immagine piaciona e leggera si era capito fin dal suo esordio alla regia con Confessione di una mente pericolosa. Da lì in poi ci ha abituato ad affrontare temi pesanti e delicati come il maccartismo di Good Night and Good Luck, e ora ne Le idi di Marzo l’argomento si fa più spinoso e ancora più attuale trattando la campagna per le primarie presidenziali d’America.
Il film si compone come una vera e propria guerra senza esclusione di colpi, dove al posto di scene di cruente battaglie stanno comizi, strategie, sotterfugi e accordi. I due avversari, il democratico Mike Morris contro il repubblicano Pullman, non sono però protagonisti di questa battaglia. I veri e propri interpreti sono i componenti dello staff, strateghi intelligenti e senza scrupoli che rubano la scena a Clooney (che si ritaglia il ruolo centrale di Morris ma marginale nella scena) e alle sue edificanti parole sul futuro della nazione. Il cast stellare svetta, quindi: primo fra tutti l’astro nascente di Hollywood Ryan Gosling. L’attore interpreta Steven, addetto stampa che a differenza dei veterani Paul (Philip Seymour Hoffman) e Tom (Paul Giamatti), sembra avere una marcia in più: giovane, idealista ancora puro pagherà cara la sua fiducia e la sua moralità. Perché “Puoi scatenare una guerra e restare ancora in sella, ma non puoi mai scoparti una stagista”. Ed è questo infatti che succede all’integro Morris nonché a Steven, e tutto crolla. L’affondo farà male e porterà svolte e colpi di scena, l’incorruttibilità si farà corrotta.

Le idi di Marzo è un film classico, nella sua trama come nella sua messa in scena, con una fotografia che esalta i volti e le emozioni degli attori, con un montaggio lineare e sempre volto alla semplicità. Il problema è che questo classicismo rasenta quasi la noia. Il film è pesante, bisogna ammetterlo, sia per come affronta il tema della politica che per il tema stesso, i dialoghi serrati sono densi, troppo forse, e si rischia davvero di perdersi nel turbinio di nomi e accordi che si svolgono sotto i nostri occhi. La storia prende infatti vita e desta interesse solo con l’ingresso della stagista Molly (la sempre brava Evan Rachel Wood) e del suo flirt con Steven, vera boccata d’aria d’ironia.
Ma, parlando chiaramente, questa non è una stroncatura. E’ più un avvertimento perché Clooney non ha fatto certamente questo film per puro intrattenimento, la sua è una profonda analisi del mondo della politica, fatto di compromessi e strategie al limite della legalità e soprattutto della moralità. Basta poco per cadere, per compiere quel piccolo e fatale errore che farà crollare tutto, noi in primis.
Il 01 luglio
- 01-07-2023Generale Berlusconi
- 01-07-2022110 e lode
- 01-07-2022Il Ponte dei Pugni
- 01-07-2021Recovery Future
- 01-07-2020Fratello parking, sorella ape
- 01-07-2015Valdastico Nord, de profundis per la Nuova Valsugana
- 01-07-2014Consiglieri...al governo
- 01-07-2014Bassano City Club
- 01-07-2013Venduta l'area Metropark, chiuso il parcheggio
- 01-07-2013La Cittadella “occupata”
- 01-07-2013La Bassano di SEL
- 01-07-2013Consorzio di bonifica, approvato il bilancio ambientale
- 01-07-2011La città delle idee
- 01-07-2011Pedemontana: “sì” alla complanare Bassano-Rosà
- 01-07-2011Non aprite quella porta