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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Punto scuola
“Se l'istruzione è un costo, provate l'ignoranza” (Derek Bok). Sale sul territorio la protesta in difesa della scuola pubblica
Pubblicato il 19-05-2010
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In questo finale d’anno scolastico l’ondata della protesta dal basso sale, a livello nazionale e sul territorio difesascuolapubblica.blogspot.com. Sono insoliti i protagonisti, né militanti né “volontari”, bambini e bambine, genitori e insegnanti “normali”, esponenti del mondo della cultura e della formazione. La scuola della porta accanto si fa territorio sensibile. Si cercano da più parti l’informazione, il dialogo, l'incontro, la costruzione di un discorso a difesa del bene comune in risposta a tagli ordinati che avviliscono il sistema scolastico, abbattono l’arricchimento dell’offerta formativa e costringono la scuola a elemosinare. Lo si fa senza avere alle spalle grandi organizzazioni, il cuore di tutto è oltre le piattaforme, batte e cerca echi anche in rete, cercando di “fare” rete, per non vagare in corridoi di protesta delocalizzata e frammentaria, e quindi sterile. I soggetti stessi che abitano ordinariamente le scuole, in realtà “sane”, difendono e producono il loro senso e i loro territori. Dappertutto nell’ambiente il sottofondo in diffusione è sempre lo stesso, jingle creati per tranquillizzare. Chi non è avvezzo all’ascolto passivo si interroga in un dialogo a più voci su altro: di quale scuola abbiamo bisogno, quale scuola si sta progettando, quale scuola vogliono i bambini e le bambine, come si può valorizzare e difendere la scuola pubblica italiana? E’ in corso un disinvestimento che dovrebbe preoccupare una società civile, la tentazione a cui fuggire è quella di credere che non ci sia più tempo, che ci sia poco ascolto. Una strada da percorrere è quella di cercare una corretta informazione, di cercare il dialogo e il confronto, di farlo anche non lasciando da parte la memoria.
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