Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 10-06-2008
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Delicatezza e sapore inconfondibile. Ci sono voluti duemila anni per selezionare un prodotto tanto delicato e profumato come l’olio extravergine
d’oliva, uno dei principi della dieta mediterranea. Introdotto nel Vicentino già in epoca romana nelle zone esposte a sud, l’olivo ha conosciuto in epoca medievale una certa diffusione anche nell’area berica. La tecnica di selezione e di produzione olearia perfezionata nei secoli ha fatto il resto.
Fu portato qui dai Romani che ben conoscevano le grandi qualità delle olive, ma anche il clima adatto alla crescita della pianta. In molti casi essi ordinavano alle popolazioni conquistate il pagamento dei tributi sotto forma di olio d’oliva. Sempre i Romani riuscirono a costruire i primi strumenti per la spremitura delle olive e a perfezionare sempre più le tecniche per conservare l’olio.
L' olio extravergine di oliva di Pove
La tecnica migliore, più rispettosa dei frutti ma anche più costosa, è la cosiddetta “brucatura” che consiste nella raccolta a mano delle olive ancora verdi una ad una. Nella maggioranza dei casi e per velocizzare la raccolta si utilizzano speciali pinze che rastrellano le olive dai ramoscelli facendole cadere su reti stese ai piedi dell’albero. Dopo la raccolta le olive sono avviate alla frangitura entro un periodo di tempo che non deve superare i quattro giorni durante i quali i frutti vanno conservati in particolari contenitori forati posti in ambienti freschi e areati.