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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
“Smettiamola di pensare di affrontare il Barcellona”
Braghin: “Gli avversari sono al nostro livello solo sono disposti a tutto per vincere. A Bolzano mi sarei aspettato una reazione più convinta”
Pubblicato il 18-10-2010
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L’amarezza è ancora papabile. Nell’ambiente giallorosso si fatica ad accettare la sconfitta con l’Alto Adige. E probabilmente il rammarico è acuito dalla consapevolezza che, a conti fatti, nelle ultime due partite, si potevano raccogliere tranquillamente due punti. Il Lumezzane ha creato occasioni da gol solo sfruttando un Soccer Team particolarmente propenso in avanti, l’Alto Adige grazie ad una ripartenza veloce sugli sviluppi di un corner a favore dei giallorossi. Pareggiare, dicevamo, non vincere. Alla voce “occasioni da gol”, infatti, si registra un bilancio abbastanza allarmante. “Attenzione, voi dite che gli altri ci aspettano - spiega Jaconi - per poi aggredirci in maniera furiosa e farci male in contropiede. E’ vero però questo succede perché gli altri sversano sul campo chili e chili di rabbia. Proviamo anche noi a metterci lo stesso ardore, giochiamo con il loro agonismo continuando a manovrare bene il pallone. È fuori di dubbio che a parità di intensità la qualità del gioco paga”.
Anche Stefano Braghin fatica a mandare giù il boccone: “L’Alto Adige ha giocato così anche domenica scorsa a Cremona, non ha stravolto il suo modo di giocare difensivista per affrontare noi. Il contropiede è nato su un calcio d’angolo e quella non è una giocata che si prepara bensì un’occasione estemporanea in seguito ad un nostro errore di posizionamento. Per quanto riguarda la fase offensiva devo dire che abbiamo fatto fatica a capitalizzare il possesso palla giocando molto per vie orizzontali e trovando poco le punte. C’è anche da dire che senza una coppia importante come Crocetti e La Grotteria è difficile giudicare la prova dell’attacco. Guariniello si è dato un gran da fare ma ha caratteristiche diverse e dev’essere servito per il suo modo di giocare”. A preoccupare il direttore generale, invece, è la scarsa verve dimostrata dai suoi. Il Bassano, come sottolineato anche da mister Jaconi (sport.bassanonet.it/calcio/7138.html “Non avevamo la stessa voglia di vincere dei nostri avversari, abbiamo fatto la partita ma se essere belli significa non farsi carico della giusta dose di grinta e cattiveria è giunto il momento di far giocare solo gente rognosa, come richiede la categoria”), non è riuscito ad incanalare la voglia di recuperare il match: “Quello che mi dà da pensare è la generale difficoltà a reagire che abbiamo avuto. Per esempio gli ultimi dieci minuti mi sarei aspettato di passarli nella loro metà campo. Invece non siamo riusciti a venire a capo delle difficoltà. Probabilmente abbiamo caricato di eccessivi significati questa Prima Divisione, sembra quasi che ogni domenica dobbiamo affrontare il Barcellona. Invece poi scopriamo che ci sono tante squadre come noi ma disposte a tutto pur di vincere e spesso ci riescono. Non dobbiamo sempre nasconderci dietro gli altri, è giunto il momento di prenderci a pieno le nostre responsabilità. A Bolzano sono state decisive un pizzico di sfortuna e la maggior cattiveria dei biancorossi mentre dal punto di vista del gioco c’era un abisso tra le due squadre. Una squadra aspettava (l'Alto Adige ndr) e l’altra giocava”. Il dg spende due parole anche in difesa di Venitucci: “Dario per un’ora non mi è dispiaciuto. E comunque il ruolo è difficile perché è esposto ad attacchi a 360 gradi”. A far tornare il sorriso, cosa peraltro sottolineata a più riprese anche dal tecnico, è la presenza sugli spalti del numeroso gruppo degli esordienti classe ’99 e del loro mister Tappari: “I Fedelissimi hanno davvero organizzato qualcosa di meraviglioso. Un grazie sentito ai ragazzini che hanno portato entusiasmo. Avevamo tutti negli occhi quel calcio che non ci piace (il riferimento è alle performance dei pseudo tifosi serbi durante partita di Genova della nazionale e ndr) mentre vedere i nostri tifosi insieme agli altri (bassanesi e altoatesini non erano divisi ndr) assieme alla purezza di questi bimbi è stato un magnifico segnale per il nostro sport. Ecco, dispiace non aver potuto regalare loro una vittoria...".

Stefano Braghin prova a scuotere la squadra
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