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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Il grande potere nelle mani di Beghetto
Il tecnico giallorosso è al centro dell’attenzione. Le imminenti sorti del Soccer Team passano inesorabilmente anche attraverso le disposizioni del suo trainer.
Pubblicato il 23-03-2010
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Fin dal principio fu “Massimo” impegno, poche parole, olio di gomito e un solo credo: il lavoro. Massimo Beghetto è la figura più discussa del pallone giallorosso. Più spesso al centro di critiche che coperto d’elogi, l’ex capitano del Bassano ha tirato dritto per la sua strada anche nei momenti più bui della sua gestione ricucendo con grande perseveranza tutte le piccole crepe di uno spogliatoio finora mai realmente granitico e riuscendo a proporre il team bassanese, a sette turni dal termine, in piena lotta per un posto nei playoff.
Forse l’avvio accecante con le vittorie casalinghe con Giacomense e Nocerina e i pareggi con Lucca e Itala San Marco in trasferta aveva illuso un po’ tutti che il cambio di panca avesse sortito degli effetti immediati. In realtà lo stesso allievo di Guidolin aveva messo le mani avanti “il nostro è un lavoro a lungo termine – spiegava Beghetto – cerchiamo il risultato attraverso il gioco e questo è un percorso che richiede molto tempo, possibilità di sbagliare sul campo, capire gli errori e porvi rimedio”. Che in realtà il periodo necessario per giungere a determinati risultati si sia dilatato oltre ogni aspettativa non lo immaginava nemmeno lui: troppe le partite in cui il Bassano non riusciva a prevalere nemmeno nei match più abbordabili, troppe le gare senza capo né coda dove oltre all’impegno e alla corsa non si riuscivano a cogliere molti progressi sul piano del gioco e dei risultati. Una specie di noiosissima agonia che si stava lentamente trascinando fino al termine della stagione.

Massimo Beghetto, 42 anni, dovrà saper sfruttare al massimo le grandi potenzialità della ricchissima rosa a sua disposizione (foto Roberto Bosca)
L’arroccarsi di Beghetto dietro al concetto di “continuità” al termine di gare scialbe come con Bellaria, Sangiustese, Fano, Pro Vasto, Poggibonsi, Colligiana poteva apparire puerile. La forbice dal quinto posto continuava ad allargarsi e quella famosa “continuità” pareva condurre direttamente ai playout.
Poi, all’improvviso, quanto seminato nei mesi passati ha dato frutto e il resto l’ha fatto un calciomercato di riparazione condotto magistralmente. Risultato? Una sconfitta immeritata subìta dal San Marino, un pareggio frutto di tre svarioni difensivi con il Prato ed infine quattro vittorie in cinque incontri, tra cui le perle dei blitz a Gubbio e Nocera Inferiore. Ben nove punti recuperati in quattro gare dal quinto posto fino agli attuali -3.
In questo contesto tacere i meriti dell’allenatore che, va ricordato, è alla prima esperienza alla guida di un team professionistico, sarebbe ingiusto e colpevole. La rincorsa giallorossa è partita proprio da un Beghetto che non ha voluto arrendersi mai, che non si è abbattuto quando i risultati non arrivavano (talvolta anche causa dosi eccessive di pali, traverse, rigori sbagliati ed eurogol subìti) e andando oltre alle polemiche, come quella innescata per l’esclusione di Vecchio. Come non riconoscere poi il merito di non aver avuto paura di puntare sui giovani: Pellizzer in primis ma anche Iocolano, Martina, Zattin, Panarotto. Non male in termini di personalità visto che il prezzo da pagare era quello di tenere fuori gente di esperienza come Grillo, Basso, Zanetti, Graziani. La chicca? L’impiego di Pellizzer e Iocolano, con nelle gambe soli due allenamenti con la squadra, nel clima infuocato di Nocera: entrambi i giovanotti hanno risposto presente risultando addirittura fra i migliori in campo. Nello stesso tempo è riuscito a tenere tutti sulla corda, ogni giocatore pronto a remare dalla stessa parte. Non si spiegano altrimenti le ottime performance di Basso, Grillo e Beccia dopo qualche mese passato ai margini.
Il gruppo è ora granitico, competitivo e nelle migliori condizioni psico/fisiche per affrontare questa specie di mini torneo composto da sette partite che verrà inaugurato domenica al “Mercante” con la prestigiosa sfida tra Bassano e Lucchese.
Ora però è giunto il momento di fare un salto di qualità anche da parte del coach. L’esperienza non si compra ma le imminenti sorti del Soccer Team passano inesorabilmente anche attraverso le disposizioni del suo trainer. Le critiche piovute su Beghetto riguardano innanzitutto la capacità di lettura della gara in corso, valutare i possibili scenari ed intervenire con tempestività ed efficacia. Tanto più che il Bassano ora, con l’organico al completo, può contare su una panchina fonte inesauribile di risorse e soluzioni. Beghetto si gioca tanto ed è lecito aspettarsi repentine risposte da parte sua. La sconfitta con il San Marino ridotto in dieci, i due punti lasciati all’Itala quando la cosa più difficile, ossia sbloccare il risultato, era alle spalle e l’enorme rischio di impattare con la Nocerina, dopo un primo tempo condotto con il piglio della grande squadra, gridano ancora vendetta. La netta sensazione, avvertita durante tali confronti, è che una più oculata gestione della situazione, essenzialmente attraverso i cambi, avrebbe condotto senza eccessivi sforzi ad una vittoria. Il secondo tempo con la Nocerina è stato l’emblema: una squadra che aveva speso molto e che contrastava i padroni di casa schiacciata dentro la propria area di rigore era inesorabilmente condannata a subire il pareggio, giunto al 32’. E questo nonostante gli avversari non fossero irresistibili. In contesti del genere il primo a dover trovare un rimedio deve essere l’allenatore: la panchina concedeva soluzioni straordinarie, oltre a forze fresche, anche qualità ed esperienza per controllare meglio il possesso palla e cercare pericolose ripartenze che chiudessero il match (vedi Anaclerio, Fabiano, Guariniello). Invece il Bassano per quasi mezz’ora è apparso come una barca in balia del mare senza che nessuno prendesse in mano il timone.
Nelle sette partite da dentro o fuori che attendono la formazione di Bassano del Grappa (e tanto più se ci sarà la bravura/fortuna di accedere ai playoff) la crescita di Massimo Beghetto sotto questo punto di vista risulta assolutamente fondamentale. Bassano, in mano hai delle grandi carte da giocare. Giocale bene.
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