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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Mamma ho perso il Bassano
Secondo disastro consecutivo per i giallorossi che implodono a Gubbio e senza mostrare grandi segni di reazione. Batosta che colpisce una squadra piombata inspiegabilmente in crisi
Pubblicato il 11-12-2016
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GUBBIO-BASSANO 4-0
AS Gubbio 1910 (4-3-2-1): Narcio 6,5; Marini 6,5, Burzigotti 6,5, Rinaldi 6, Zanchi 6,5; Ferri Marini 7 (12’ st Kalombo 6), Romano 6,5 (25’ st Bergamini 6), Croce 6,5; Ferretti 7,5, Casiraghi 6,5 (30’ Conti sv); Candellone 7.

Minesso sbaglia il primo rigore della sua stagione (foto Sportube)
A disp. Volpe, Pollace, Petti, Musto, Monti, Marghi, Costantino. All. Magi.
Bassano Virtus (4-3-1-2): Bastianoni 5,5; Formiconi 5,5, Pasini 5, Bizzotto 5, Crialese 6; Falzerano 5,5, Cavagna 5,5 (34’ st Laurenti sv), Bianchi 5; Minesso 5 (28’ st Tronco 6); Rantier 5 (19’ st Fabbro 6), Grandolfo 6.
A disp. Rossi, Barison, Cenetti, Candido, Soprano, Bortot, Lancini, Maistrello.. All. D’Angelo
ARBITRO: Camplone di Pescara
RETI: 14’ pt Ferri Marini (G), 20’ pt Candellone (G), 37’ pt Ferretti (G), 2’ st Casiraghi rig (G)
NOTE: -
SPETTATORI: 1000
AMMONITI: Ferri Marini, Marini, Bizzotto
ESPULSI:
ANGOLI: 5-6
RECUPERO: pt 0’; st 0’
Gubbio. I risultati sono la conseguenza diretta delle prestazioni e degli episodi. Il Bassano è condannato dai secondi e si condanna da solo con una performance pessima. In Lega Pro si sa, il gioco è importante ma solo se abbinato a intensità, agonismo, rabbia. Il Bassano in questo momento è preoccupato, preoccupatissimo, quasi impaurito nel disegnare traiettorie interessanti e pochissimo a ruggire. Le gambe sono pesanti, il pallone tra i piedi scotta, gli avversari corrono mentre i dangeliani passeggiano. Sembra smarrito lo spirito di squadra, il Bassano in questo momento è lo sparring partner ideale per far fare bella figura a qualsiasi avversario, Forlì docet. La cosa brutta è che la squadra sta proprio sbarellando, sembra in balia degli eventi, non riesce a giocare come sa (o sapeva) e si lascia travolgere senza opporre una minima resistenza. A questa disastrata situazione siamo arrivati per colpa di risultati sfortunati ma anche perché le formazioni avversarie hanno studiato i giallorossi e quasi sempre si mettono a specchio, controllando i centrocampisti del Soccer Team a uomo, rendendo impraticabili quelle piste che inizialmente fecero le fortune della squadra di D’Angelo. Un crollo verticale del genere lascia quantomeno basiti: oltre a non arrivare una replica d’orgoglio nel corso della stessa partita dopo aver subito unna rete, non arriva nemmeno una reazione rabbiosa di partita in partita. A questo punto, se fossimo l’allenatore, ripartiremmo da una squadra che pensi prima a non prenderle (quanti gol ha subito Bastianoni ultimamente?), che sia improntata sulla lotta e sulla grinta. Magari riproponendo il 4-4-2 di inizio stagione, sicuramente più semplice da applicare.
Se poi gli episodi sono contrari… Sull’1 a 0 Minesso sbaglia un comodo tap-in, sul 2 a 0 ancora Minesso è protagonista sfortunato sbagliando un calcio di rigore. Dalla ripartenza successiva arriva il 3 a 0 dell’ex Ferretti su calcio di punizione.
Le scelte. Due cambi rispetto al pareggio con il Forlì. Cavagna rileva l’infortunato Proietti mentre Rantier affianca Grandolfo in prima linea al posto di Fabbro. Il centrocampo si schiera a rombo, forse non propriamente il sistema di gioco più semplice per una formazione che ha smarrito le sue certezze.
Caporetto. Molto spesso nel calcio l’approccio alla partita racconta molto delle due squadre che si sfidano. Il Bassano arriva dal periodo che conosciamo, il Gubbio da due sconfitte consecutive. Bene, i padroni di casa iniziano subito a spron battuto per riscattarsi, un po’ come ha fatto il Forlì, grande pressing a partire dalla trequarti per togliere le certezze giallorosse per quanto riguarda lo sviluppo del gioco a partire dalla difesa. E l’obiettivo è presto raggiunto, il Bassano dimostra di avere le idee confuse, rende lampante di essere in convalescenza. I giallorossi hanno perso quasi totalmente la freschezza mentale, giocano contratti, impauriti. I rossoblù beneficiano di quattro tiri dalla bandierina nel primo quarto d’ora. E al 14’ Ferri Marini ottimizza un tocco sfortunato di Rantier a rimettere la palla nell’area piccola dove il numero 10 eugubino ne approfitta.
L’ennesimo gol subìto sugli sviluppi di un cross o di un corner scuote almeno un po’ i ragazzi di D’Angelo, la squadra alza il ritmo e un lungo lancio diventa propizio per Grandolfo, sponda per Minesso che fallisce il tap-in. Gol sbagliato gol subito. Tutto nasce da uno schema pessimamente realizzato da Minesso, il Gubbio riparte ma viene in un primo momento fermato. Cosa accade poi? Che Bianchi non riesce ad allontanare in maniera decisa, i rossoblù recuperano la sfera con il BV non ancora compattato e alla fine l’ex Ferretti crossa rasoterra dove Candellone brucia i difensori di D’Angelo. 2 a 0 Gubbio al 20’. La notte è senza luna e senza stelle. Solo dalla mezzora il BV sembra darsi una svegliata. La palla scorre più velocemente ma soprattutto i giocatori in maglia bianca sembrano giocare senza paura. La pressione porta gli ospiti a guadagnare due calci d’angolo e un calcio di rigore per trattenuta su Grandolfo. Dal dischetto si presenta il solito Minesso che però colpisce l’incrocio dei pali. Praticamente nell’azione successiva Pasini interviene con eccessiva esuberanza su un rossoblù, calcio di punizione dal limite. L’ex Ferretti lascia partire una parabola che non lascia scampo a Bastianoni. 3 a 0. C’è anche una componente di sfortuna. Si potrebbe dire, come la fortuna favorisce chi osa, così la sfortuna punisce gli impauriti.
Elettroencefalogramma quasi piatto. Chi pensava di aver visto tutto nel corso della prima frazione, si sorprenderà ulteriormente ad inizio ripresa. Dopo appena due minuti Bizzotto stende in area Ferretti. Calcio di rigore trasformato da Casiraghi per il 4 a 0. Sembra un incubo. Anche perché il Gubbio continua a fare la sua determinata partita mentre il bandolo della matassa il BV non l’avrebbe trovato nemmeno giocando altri novanta minuti. Al 20’ Fabbro rileva Rantier, al 28’ Tronco prende il posto di Minesso. Bisogna attendere l’ultimo quarto d’ora e l’ingresso di Laurenti, con il risultato ampiamente comprommesso, per vedere i giallorossi giocare con un piglio diverso e creare un po’ di scompiglio in area eugubina.
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