Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 03-05-2010
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Siamo alle solite. Passano gli anni, ma la “guerra dei sparasi” - a Bassano e circondario - resta sempre di attualità.
Ignoti, alcune notti fa, hanno preso di mira la postazione presso la rotonda del “Grifone” che pubblicizza la manifestazione “Asparago e dintorni” di San Zeno di Cassola, promossa dal Consorzio dell'Asparago di Bassano: quello, per intenderci, che commercializza gli asparagi di Bassano con il bollino “rosso”.
Gli autori del blitz - come sottolinea il rappresentante del Consorzio “rosso” Federico Parolin - hanno imbrattato il cartello e la grande riproduzione di un mazzo di asparagi che promuovono l'evento e hanno affisso dei cartelli riportanti la pubblicità dei “concorrenti”: e cioè del Consorzio per la Tutela dell'Asparago Bianco di Bassano DOP, che commercializza il prodotto con il bollino “verde”.
La postazione dell'asparago "rosso" con il cartello dei "verdi" affisso da ignoti
La mattina seguente alcuni residenti in zona si sono accorti del sopruso e una volta informato chi di dovere la “pubblicità ingannevole” è stata rimossa.
I commenti, al riguardo, non si sono fatti attendere: c'è chi ha pensato ad un accordo nella notte (assai improbabile) tra “rossi” e “verdi” e chi invece ad un'azione mirata contro la manifestazione gastronomica.
Sull'accaduto, dal quartier generale dei “verdi”, i responsabili allargano le braccia.
“Chi è stato a mettere quei cartelli? Noi non lo sappiamo proprio - ci dice il presidente del Consorzio per la Tutela dell'Asparago DOP Piergiorgio Bizzotto -. Può essere stato chiunque, anche da noi in Cooperativa sono spariti dei manifesti. I furbi ci sono dovunque. Questo è un atteggiamento che non mi piace. Fare i dispetti è una cosa che rompe le scatole.”
I toni, rispetto agli anni passati, sono all'apparenza più concilianti. Ma resta il problema, ancora irrisolto, di una produzione di nicchia - racchiusa in pochi chilometri quadrati e in due soli mesi di raccolta - che continua a frammentare il mondo dei produttori, divisi tra due realtà, rappresentate da due colori, che continuano a fare finta di ignorarsi.
Un contrasto che - dispetti e scaramucce a parte - indebolisce l'immagine dell'asparago bassanese rispetto ad altri asparagi e prodotti orticoli del Veneto (uno per tutti: l'asparago bianco di Cimadolmo nel trevigiano) forse meno pregiati per qualità ma sostenuti da una promozione unitaria di tutte le forze economiche e produttive del loro territorio di riferimento.
Se andiamo avanti così, il “risotto alla bassanese” potrebbe trasformarsi in un pasticcio, indigesto per tutti.
19-08-2025
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