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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

“Chiusura del Tribunale, spreco di denaro pubblico”

Il PD di Bassano interviene sull'annunciata soppressione del palazzo di giustizia cittadino. “Una via sbagliata e pericolosa intrapresa da un governo balbettante e agonizzante”

Pubblicato il 24-10-2011
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Sì, no, forse. Sull'annunciata soppressione del Tribunale di Bassano del Grappa continua lo stillicidio di notizie contraddittorie.
Nel giro di pochi giorni si passa dalla presunta conferma definitiva dell'eliminazione e del conseguente assorbimento nel circondario giudiziario di Vicenza del palazzo di giustizia di via Marinali - a seguito dei tagli finanziari del governo - all'improvviso recupero di qualche speranza per il mantenimento di uffici e aule giudiziarie ai piedi del Grappa.
Come per tante altre questioni legate alle misure restrittive della manovra statale, anche per il destino del Tribunale bassanese, competente sul territorio di 31 Comuni del circondario, si naviga a vista.

Il PD: "Per il Tribunale la strada intrapresa dai sindaci è quella giusta. Se necessario, alzare pure le barricate"

Nel frattempo, sullo spinoso argomento, interviene con una nota il Partito Democratico di Bassano del Grappa che nel definire la possibile chiusura del Tribunale “uno spreco di denaro pubblico” presenta la sua ricetta per salvare il salvabile.
“Tutto si sarebbe potuto pensare - afferma la nota del PD bassanese - tranne che Bassano fosse minacciata dalla chiusura del suo Tribunale: esso ha origini secolari, fu soppresso solo per un periodo durante il fascismo. È intuitivo pensare che le conseguenze su Bassano e sul territorio sarebbero disastrose, come rilevato da piu’ parti: basti pensare al ruolo di presidio della legalità che il Tribunale e la Procura svolgono sul territorio.
La nostra zona è, inoltre, notoriamente densa di attività produttive e commerciali, e per converso poco dotata di infrastrutture: la soppressione del Tribunale non sarebbe supportata neppure dalla facilità degli spostamenti. Per Vicenza ci vuole minimo un’ora di macchina per andare e altrettanto per tornare, è un tempo paragonabile o superiore con mezzi pubblici.”
“I motivi che hanno spinto questo governo balbettante e agonizzante a intraprendere una via così sbagliata e pericolosa - continua il comunicato - sembrerebbero da ricondurre a ragioni di cassa. Dopo anni di sperperi di denaro pubblico, ora ci vengono a dire che chiudono i Tribunali delle città non capoluogo di provincia per risparmiare.”
“Il risultato certo - aggiunge il PD - sarebbe, invece, quello di un aggravio di spese pubbliche e private, e di un peggioramento del servizio, non solo per le spese relative alla costruzione della Cittadella della Giustizia, e per i risultati economici di saldo positivo, ma anche per i disagi e le maggiori spese per i cittadini. Aumenteranno i diritti di trasferta e le spese di trasferimento (ad esempio per il carburante) degli avvocati. Infine i tempi: la durata delle cause civili è minore di tre volte rispetto alla media nazionale e meno della metà rispetto alla media veneta, e il tempo, com’è noto, è denaro.”
“Sono previste missioni a Roma - sostiene ancora la nota - per un riesame approfondito della prevista soppressione del Tribunale di Bassano o - cambia poco - per la sua riduzione a sede staccata del Tribunale di Vicenza: il principio da ribadire è che non si possono tagliare in maniera rigida le sedi non capoluogo, ma occorre valutare caso per caso.”
“La strada intrapresa dai sindaci del territorio bassanese - dichiara il Partito Democratico di Bassano - è quella giusta: fare squadra, ad di là delle differenze politiche per cercare d’impedire una iattura del genere e, se necessario, alzare pure le barricate. I sindaci dei 31 comuni del circondario giudiziario hanno sottoscritto un documento di parere assolutamente negativo sul merito e sul metodo della riorganizzazione territoriale prospettata.”
“Il PD - conclude il testo - mette in campo tutte le sue energie e risorse per scongiurare questa iattura, facendosi promotore di iniziative con i propri referenti nazionali, affinché, anche per questa via, siano rese note al governo, agli uffici ministeriali e al parlamento le ottime ragioni che sconsigliano decisamente la chiusura del nostro Tribunale.”

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