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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Balla di sapone
Il testo del ddl del Governo lo conferma: l’istituzione del nuovo Tribunale di Bassano del Grappa taglierà il personale al Tribunale di Vicenza. Insorge il Comitato di Vicenza e la questione entra a gamba tesa nella campagna elettorale
Pubblicato il 19-11-2025
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“Disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie”.
Si intitola così il famoso ddl ovvero disegno di legge, approvato lo scorso 22 luglio dal Consiglio dei Ministri, che prevede tra le altre cose l’istituzione del nuovo Tribunale di Bassano del Grappa, alias (ma solo nel gergo locale bassanese) Tribunale della Pedemontana.
Il ddl - come si legge nell’intestazione del medesimo - è presentato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, di concerto con il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e con il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Il testo della proposta legislativa del Governo, fino ad oggi mantenuto sotto stretto riserbo neanche fosse il quarto segreto di Fatima, è diventato finalmente di dominio pubblico.
E questo non per chissà quale misteriosa “fuga di notizie” ma per il semplice fatto che il disegno di legge è stato depositato alla Camera. Cominciando ben presto a fare il giro del globo telefonico e raggiungendo in tempo reale anche il mio telefonino.
Ma andiamo subito al dunque e cioè all’articolo 5 del ddl, quello che direttamente ci interessa (“Copertura dell’organico del Tribunale di Bassano del Grappa e della relativa Procura della Repubblica”).
Prima ve lo riporto nel linguaggio originale del testo governativo e poi ve lo traduco in italiano.
Orbene: per quanto riguarda il personale di magistratura, “la disposizione prevede che alla copertura degli organici del Tribunale di Bassano del Grappa e della relativa Procura della Repubblica si provveda attraverso le ordinarie procedure di trasferimento”.
Idem dicasi per il personale amministrativo: “la norma prevede che la copertura degli organici sia attuata mediante le ordinarie procedure di trasferimento”.
Ed ecco il passaggio centrale dell’art. 5 del ddl, che richiede la necessaria consultazione del dizionario bilingue Nordio-Italiano:
“Quanto alla gestione delle posizioni soprannumerarie che potrebbero crearsi nelle sedi giudiziarie interessate dalla riduzione delle piante organiche per effetto del decreto ministeriale previsto per la determinazione delle piante organiche (…) viene introdotto un meccanismo di graduale riassorbimento dei posti in eventuale soprannumero che si rendano vacanti rispetto alla nuova dotazione organica.”
E anche per il personale amministrativo “si applica la regola del riassorbimento del soprannumero con la successiva vacanza”.
Che cosa vorrà dire tutto ciò? Ve lo spiego io.
Il linguaggio del Governo è arzigogolato ma in realtà il concetto è molto semplice.
Innanzitutto il personale di magistratura e di amministrazione del Tribunale di Bassano non verrà reperito con assunzioni ad hoc ma con “procedure di trasferimento” da altre sedi giudiziarie.
E arriviamo al nodo del “soprannumero con la successiva vacanza”.
Per capirlo meglio, devo aggiungere una citazione dal testo originale del ddl, riferita al successivo articolo 6:
“La revisione delle circoscrizioni se, da un lato, realizza nuove aperture di sedi giudiziarie, dall’altro sottrae competenze alle confinanti, che quindi si troveranno in condizioni sovrannumerarie con conseguente redistribuzione delle risorse.”
In altre parole, istituendo la circoscrizione giudiziaria di Bassano del Grappa la circoscrizione giudiziaria di Vicenza si riduce. L’attuale personale del Tribunale e della Procura della Repubblica di Vicenza sarà quindi “sovradimensionato” rispetto al suo nuovo e più ristretto territorio di competenza e dovrà quindi essere “ridimensionato” nella pianta organica.
Con conseguente “trasferimento” ovvero “redistribuzione delle risorse” a favore del Tribunale di nuova istituzione.
Va quindi ufficialmente a farsi a benedire la narrazione più volte ribadita nelle sue visite a Bassano del Grappa dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, secondo la quale l’istituzione del cosiddetto Tribunale della Pedemontana sarebbe avvenuta senza penalizzare la dotazione di personale degli altri Tribunali e cioè “a risorse invariate”.
Una promessa che ha avuto la consistenza di una balla, pardon di una bolla di sapone.
Sulla questione è pervenuto oggi un comunicato stampa del Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza, il quale “denuncia con fermezza che il disegno di legge governativo sulle circoscrizioni giudiziarie comporta un depauperamento immediato e strutturale del Tribunale di Vicenza, già oggi in condizioni critiche con una scopertura del 39% dell’organico dei magistrati e del 47% del personale amministrativo”
“L’istituzione del nuovo Tribunale di Bassano del Grappa - come risulta dal testo depositato alla Camera - verrà realizzata togliendo personale agli uffici attualmente esistenti, compreso il Tribunale di Vicenza - prosegue il comunicato -. La norma è inequivocabile: la copertura degli organici del nuovo tribunale avverrà tramite le ordinarie procedure di trasferimento, con conseguente sottrazione di magistrati e personale amministrativo alle sedi già oggi gravemente scoperte. Il risultato è chiaro: un inutile e dannoso spezzatino. Vicenza perderà risorse, in aperta violazione dell’interesse pubblico.”
“Questa scelta - continua la nota - contrasta frontalmente con le dichiarazioni rese dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che da ultimo il 25 ottobre 2025 aveva affermato: «Posso assicurare che non ci sarà né un amministrativo né un magistrato sottratto agli altri tribunali». Il contenuto del disegno di legge smentisce apertamente quella promessa. Il Comitato giudica inaccettabile un intervento normativo che moltiplica gli uffici giudiziari senza garantire risorse aggiuntive reali, generando un inevitabile effetto di svuotamento che comprometterà
ulteriormente la funzionalità della giurisdizione nel Veneto.”
Ergo: “Non è una riforma: è una sottrazione di organico agli uffici che già sopportano il carico maggiore. Già molti sindaci dei comuni coinvolti e non si sono schieranti contro questo progetto dannoso per l’intera provincia.”
“Il disegno di legge conferma esattamente ciò che avevamo denunciato: nuovi tribunali senza risorse proprie, finanziati sottraendo magistrati e personale agli uffici già in sofferenza - dichiara nella nota l’avv. Gaetano Crisafi, presidente del Comitato -. Vicenza viene indebolita deliberatamente, con conseguenze gravissime per cittadini e imprese. È un atto contrario alla funzione stessa della giurisdizione.”
Ma non è tutto.
Ancora il Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza ha rivolto con urgenza un appello formale a tutti i candidati al consiglio regionale del Veneto, invitandoli a sottoscrivere un impegno pubblico con l’obiettivo, tra le altre cose, di “difendere il Tribunale di Vicenza, impedire che risorse vengano sottratte per alimentare nuovi uffici, riconoscere che la tutela della giurisdizione vicentina è una scelta di efficienza per tutto il Veneto”.
Hanno già sottoscritto l’appello il candidato presidente della Regione Veneto Giovanni Manildo e i candidati consiglieri Francesco Rucco, Cristina Zanini, Joe Formaggio, Jacopo Maltauro, Michele Dalla Negra, Francesco Enrico Gonzo, Alessandro Cunegato, Marco Antonio Dalla Pozza, Maurizio Scalabrin.
“Nonostante gli sforzi - aggiunge la nota trasmessa da Vicenza -, non è stato possibile raggiungere personalmente tutti i candidati: il Comitato rinnova quindi pubblicamente l’invito ai candidati che leggeranno questo appello ad assumere una posizione chiara e verificabile.”
“Il Comitato attende ulteriori adesioni da parte degli altri candidati, ritenendo indispensabile che chi aspira a rappresentare il territorio assuma un impegno concreto nella difesa del Tribunale di Vicenza - conclude il comunicato stampa -. Il Comitato proseguirà l’azione di trasparenza e vigilanza istituzionale e chiederà conto a tutti i rappresentanti politici - in particolare ai deputati e ai senatori vicentini - che dovessero sostenere un disegno di legge destinato ad affondare definitivamente la giustizia vicentina.”
E sulla mai sopita questione del tribunale, Signori della Corte, per il momento è tutto.
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