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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Sentenza Olivo: “Rivalutare un critico e civile moralismo”
Il Gruppo CentroSinistra per Romano interviene su alcune affermazioni del sindaco Rossella Olivo dopo la condanna del tribunale di Bassano. “Un comportamento contrario ai principi di giustizia e di rispetto delle regole”
Pubblicato il 05-01-2012
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Il Gruppo CentroSinistra per Romano, unitamente ai rappresentanti dei partiti della coalizione PD, IDV e PSI, ha trasmesso un comunicato che esprime alcune riflessioni sulla cosiddetta “Sentenza Olivo”, ovvero la condanna inflitta dal tribunale di Bassano del Grappa al sindaco di Romano d'Ezzelino Rossella Olivo per tentata concussione nei confronti del consigliere comunale Giampaolo Lorenzato.
La nota del CentroSinistra - che prende spunto da un incontro pubblico che l'Amministrazione comunale di Romano, lo scorso 15 dicembre, ha tenuto con la cittadinanza a San Giacomo - sviluppa alcune considerazioni che, proprio a seguito della sentenza, richiamano “l'importanza di rivalutare un critico e civile moralismo”.
Qui sotto riportiamo integralmente il testo del comunicato:

Il vicesindaco di Romano Seraglio, il sindaco Olivo e l'assessore Saretta a margine di un'udienza del processo di Bassano
Comunicato stampa del Centrosinistra di Romano d'Ezzelino
I fatti
L’impostazione personalistica e l’autoreferenzialità che caratterizzano l’attuale Amministrazione di Romano d’Ezzelino si sono visibilmente riconfermate nell’incontro pubblico di Giovedì 15 dicembre 2011 a San Giacomo, organizzato dal Sindaco e dalla Giunta del Comune per incontrare e informare la Cittadinanza su quanto realizzato, presentando il bilancio dell’anno in corso e i programmi futuri.
E’ apprezzabile lo sforzo dell’Amministrazione di tenere un incontro per ogni frazione e riconosciamo il merito e l’impegno di chi amministra la cosa pubblica, ma sentiamo il dovere di denunciare un comportamento del Sindaco Olivo contrario ai principi fondamentali di giustizia e di rispetto delle regole .
Come Cittadini ci opponiamo a una deriva culturale “garantista” e opportunista, che sfrutta anche la visibilità mediatica, per far passare la propria, interessata interpretazione della giustizia.
Il sindaco Olivo, infatti, ha affermato, rispetto alle vicende per le quali è stata condannata, che rifarebbe quello che ha fatto, allontanando dalla giunta chi ha commesso degli abusi edilizi perché non degno della sua amministrazione.
Ha sottolineato che la sentenza di condanna è “politica” e motivata dal fatto che Lei si è opposta alle lobby dell’Area Fratelli e ha dichiarato di essere innocente e di ritenere che la sentenza sia inconsistente negli atti d’accusa e priva di fondamento giuridico.
Ha sostenuto, quindi, che ha tutte le carte in regola per ripresentarsi come candidata alle prossime elezioni; anzi con un plus di “innocente condannata ingiustamente”: non ha rubato, non ha commesso alcun reato e non ha creato danni alla Comunità, tanto che i Cittadini dovrebbero ringraziarla per aver fatto pulizia “dei disonesti” all’interno della sua Amministrazione.
Rispetto a tutto ciò riteniamo di fare alcune puntualizzazioni:
Affermando che ‘..la sentenza di condanna non ha fondamenti giuridici e non è quindi sostenibile’ il Sindaco Olivo mette in dubbio l’attendibilità e la competenza giuridica del tribunale di Bassano del Grappa, giungendo ad affermare che il collegio giudicante del tribunale di Bassano può essere stato “condizionato” dalle lobby dei potenti: vedere anche la sua intervista ai giornali (dal Gazzettino del Giovedì 8 dicembre 2011 «Tutto questo solo per l’area Fratelli» - Giornalista Carlo Strati).
Ritorce il giudizio della sua condanna contro chi l’ha emessa, quando, Lei stessa autrice del reato, accusa i giudici del Tribunale di averla condannata ingiustamente e rincara la dose mettendo in dubbio la loro competenza giuridica e la loro imparzialità.
E’ convinta, e lo esprime nelle pubbliche assemblee, che le Istituzioni possano essere pubblicamente e impunemente denigrate; cosa più grave se lo fa Lei che ne è una Rappresentante.
Le nostre considerazioni:
Se la Giustizia emette una condanna, questa va rispettata: da quel momento non si è più “innocenti “ in attesa, ma “colpevoli” in attesa di dimostrare la propria innocenza davanti ad altro giudice, punto.
I diritti e le garanzie non mancano per l’imputato; ci sono altri due gradi di giudizio che permettono al Sindaco di dimostrare la sua innocenza e, oltre a questo, può contare su tutti i cavilli legali, sulle eccezioni, i vizi di forma, le ricusazioni e, per finire, sulla prescrizione del processo.
Di fronte ad una condanna, è giusto essere cauti nel giudizio, magari anche sospenderlo, ma tutti siamo tenuti al rispetto della legge, i nostri Amministratori per primi.
Questa visione “garantista” della giustizia é profondamente negativa per la rispettabilità del Paese e delle Istituzioni; è una cultura che ha contribuito a radicare un senso largamente diffuso di impunità, sia nel privato che nel pubblico, anche in chi ha cariche importanti nel Paese.
Noi Cittadini, con la nostra partecipazione e attraverso la rivalutazione di un critico e civile moralismo, possiamo contribuire alla crescita etica del nostro Paese.
Il Gruppo CentroSinistra per Romano
e i partiti della coalizione PD, IDV e PSI
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