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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Venzo anch’io

Raccolte in un solo giorno oltre 1000 firme contro la chiusura del convento dei Frati Cappuccini. Dai post nel gruppo FB “Salviamo i Frati a Bassano” emerge un amore collettivo incondizionato nei confronti dei religiosi del Margnan

Pubblicato il 05-01-2023
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Toglieteci tutto, ma non i nostri Frati Cappuccini.
È il messaggio corale che emerge dalla mobilitazione contro la chiusura del convento di San Sebastiano, sede dei Frati Cappuccini al Margnan, lanciata ieri dalla “strana coppia” formata dall’assessore regionale Elena Donazzan e dal presidente mandamentale di Bassano di Confartigianato Vicenza Sandro Venzo.
Una mobilitazione che sta dando velocemente i suoi frutti: in un solo giorno, infatti, la petizione lanciata da D&V per tentare di salvare il presidio religioso ha già raccolto più di 1000 firme.

Ombre sul futuro del convento dei Frati Cappuccini al Margnan (foto Alessandro Tich)

La notizia è stata diffusa oggi sul gruppo Facebook “Salviamo i Frati a Bassano” (847 membri iscrittisi in poche ore), che raccoglie messaggi e testimonianze a sostegno dell’istanza del mantenimento dei Cappuccini in città.
“Già raccolte più di 1000 firme, tra petizione online e raccolta firme cartacea, a sostegno dei nostri Frati - scrive l’amministratore della pagina social Elena Donazzan -. La nostra mobilitazione sta alimentando una grande catena di Sant’Antonio di amore sincero verso i Cappuccini di Bassano (ed in effetti Sant’Antonio era un Francescano, e da lassù li protegge)!”
Basterà la protezione di Sant’Antonio per scongiurare ciò che sembra già deciso nelle alte sfere dell’Ordine provinciale dei Frati Minori Cappuccini?
Staremo a vedere. Come ho già scritto, martedì prossimo la Donazzan si recherà a Mestre ad un incontro con il Padre superiore provinciale dell’Ordine Fra Roberto Tadiello per perorare la causa dello stop all’ipotesi di chiusura. E quante più firme saranno raccolte, tanto più forte sarà il “potere negoziale” dell’esponente di Fratelli d’Italia, per quanto la sua iniziativa sia al di fuori dalla politica, nel tentativo di salvaguardare la presenza a Bassano dei fratelli di saio.
La catena di Sant’Antonio, o se preferite di San Sebastiano, nel frattempo prosegue e l’operazione “Save the Friars” si arricchisce costantemente di nuove adesioni.
Dai post pubblicati nel gruppo Facebook emerge un amore collettivo incondizionato nei confronti dei religiosi del Margnan, presenze tanto silenziose quanto insostituibili nella vita comunitaria del territorio.
Le testimonianze a favore del loro mantenimento si rincorrono una dietro l’altra e c’è persino chi ai “fraticelli” ha dedicato una canzone.

“A me - scrive un’utente del gruppo - stanno a cuore le famiglie di cui i frati e i volontari si prendono cura, soprattutto attraverso la mensa e la distribuzione dei viveri. Conosco bene queste persone e mi domando se la nostra città stia immaginando un servizio di accoglienza e sostegno alternativo da dedicare a loro, nell’eventualità…?”.
“I frati - afferma un altro post - sono fondamentali a Bassano sia da un punto di vista spirituale che da un punto di vista “operativo”: accolgono e sfamano tante persone che necessitano, senza chiedere nulla…”.
“I Frati Cappuccini di Bassano - è un’altra delle tante testimonianze - sono per me e per molti i confessori di peccati, risolutori di dubbi, custodi di segreti, persone silenziose importanti. La loro energia e presenza arricchisce la nostra città e dona ristoro alle anime di chi la abita. Petizione firmata.”
“Speciale e insostituibile la presenza dei Frati Cappuccini a Bassano, da sempre riferimento e guida per tutti Noi - è un altro messaggio pubblicato nel gruppo -. Le loro porte sono sempre aperte per chi ha bisogno, anche solo di una buona parola…di un gesto d’affetto…di ascolto.”
“Sarebbe una sensibile perdita emotiva, anche per chi non frequenta la chiesa assiduamente…”, osserva uno degli iscritti al gruppo.
“Sono persone eccezionali dal punto di vista umano, culturale, di fede”, scrive sui Cappuccini l’ennesima testimonianza. “Petizione firmata - afferma un altro utente -, resti a Bassano uno dei più grandi simboli della vera cristianità Bassanese!”.
Non manca inoltre chi esprime la propria adesione da un punto di vista, per così dire, alternativo: “Non condivido il pensiero politico di Elena ma aderisco volentieri a questa iniziativa.”
Potrei continuare ancora, ma penso che basti per descrivere il clima di generale sostegno ai religiosi e all’iniziativa in loro favore.
Alle testimonianze si aggiungono i ricordi personali legati alla frequentazione della chiesa e del convento e una sfilza di “Ho firmato, “Fatto”, “Petizione firmata” eccetera per annunciare l’avvenuta adesione alla raccolta delle firme.
“Grazie a tutti per queste adesioni che mi confermano dell’affetto che tutti noi abbiamo per i nostri frati” scrive ancora Elena Donazzan nel gruppo FB da lei amministrato.
“Sto ricevendo - aggiunge la Donazzan - anche suggerimenti per rendere ancora più efficace la nostra iniziativa, grazie anche per questo e vi invito a essere voi stessi promotori di iniziative senza bisogno di attendere da me o da Sandro Venzo o da altri approvazioni.”
L’assessore regionale ringrazia inoltre il già sindaco di Bassano Gianpaolo Bizzotto che le ha suggerito “di stilare un ordine del giorno da far approvare nei comuni del territorio”.
“Mi pare una ottima idea che porta con sé il peso istituzionale - commenta ED -. Ci attiviamo subito!”.
Il cerchio si allarga, dunque: per salvare i Frati a Bassano sono gradite anche iniziative autonome, chiunque può salire sul carro dei promotori e chiunque è il benvenuto.
Venzo anch’io? Sì, tu sì.

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