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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Meno uno

A soli quattro giorni dal voto in consiglio comunale che ha deliberato l’uscita della Polizia Locale dall’Unione Montana e il suo reintegro nel Comune di Bassano, un agente del Comando di via Vittorelli ha rassegnato le dimissioni

Pubblicato il 31-03-2025
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In situazioni normali, l’atto delle dimissioni di un agente di Polizia Locale non sarebbe quella che viene definita una “notizia”.
Sono cose che sono sempre successe ovunque e che succederanno ancora, nell’ordinario avvicendamento degli organici degli enti pubblici, dove anzi la mobilità per trasferimento in un altro ufficio, in un altro Comune, in un altro ente o quant’altro è una prassi consolidata.
Ma attualmente quella della Polizia Locale dell’Unione Montana del Bassanese non è una situazione normale. È la condizione “in sospeso” di un Corpo di agenti che dal prossimo 1 gennaio 2026 cambieranno datore di lavoro, ritornando nell’organico del Comune di Bassano del Grappa, con tutte le incognite del caso dal punto di vista del trattamento economico e delle dotazioni di servizio, già ampiamente delineate nelle cronache di questi giorni a seguito del voto in consiglio comunale che ha deciso la loro uscita dall’Unione.

Archivio Bassanonet

E colpisce davvero, soprattutto per la tempistica, che oggi, a soli quattro giorni da quel voto, un agente del Comando di via Vittorelli abbia protocollato la propria lettera di dimissioni per cambiare lavoro.
Secondo una prima “narrazione” della vicenda, la decisione sarebbe maturata da qualche tempo e non sarebbe direttamente collegata al cambiamento di scenario lavorativo dei vigili che torneranno ad essere municipali.
Secondo un’altra “narrazione” della vicenda stessa, invece, tra le motivazioni della decisione ci sarebbe anche quella di “non avere nessuna intenzione di tornare indietro di vent’anni”.
Comunque sia - nel rispetto assoluto che una scelta del genere merita -, ogni decisione di cambiare posto di lavoro o di cambiare anche tipo di lavoro non è mai immediata od improvvisa, salvo eccezioni, ma è sempre frutto di un’intenzione che viene maturata nel tempo.
Ma il fatto che le dimissioni siano state comunque presentate non appena la politica ha stabilito che la Polizia Locale dovrà cambiare la propria carta d’identità, colpisce a prescindere.
In realtà è ancora prematuro associare il “recesso” dell’agente dal suo contratto di lavoro alla possibilità che nel prossimo futuro altri suoi colleghi ne seguano l’esempio.
Il tutto nel nome di quella mobilità volontaria, ricordata al recente incontro sul tema promosso dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia e anche nel dibattito in consiglio comunale, grazie alla quale gli agenti di Polizia Locale, laddove trovassero condizioni economiche più vantaggiose, potranno ottenere il trasferimento in qualsiasi altro ente locale che ne avesse l’esigenza, senza concorso e soprattutto senza il nulla osta del Comune di Bassano.
I prossimi mesi, come promesso dall’amministrazione comunale, saranno quelli della contrattazione sindacale “propedeutica” al reintegro dei vigili nell’organico del Comune.
Per la metà del mese di aprile è prevista l’elezione della nuova RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) dell’Unione Montana, cui spetterà il compito di rappresentare il Corpo di Polizia Locale nelle trattative sindacali, da cui si spera che l’inquadramento lavorativo del personale in divisa venga chiarito e concordato una volta per tutte.
Tuttavia, per ironia della sorte, in quanto RSU dell’Unione non potrà essere “trasbordata” nel Comune di Bassano assieme agli agenti, che dal 1 gennaio 2026 non avranno pertanto dei propri rappresentanti nella RSU del Comune.
Ma questi sono dettagli.
E come ha detto qualcuno in consiglio comunale, de minimis non curat praetor

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